“36 Quai des Orfèvres”, un film ambientato in una Parigi cupa e decadente

Articolo di Gordiano Lupi

Olivier Marchal è un ex poliziotto che a un certo punto della sua vita ha cominciato, con buon successo, a fare l’attore il regista e lo sceneggiatore – soprattutto di noir, polizieschi e thriller giudiziari -, ma con 36 Quai des Orfèvres si è posto all’attenzione di pubblico e critica e ha ottenuto diverse candidature ai Premi Cesar (senza vincere). Il titolo del film è l’indirizzo del comando di polizia giudiziaria a Parigi e la storia narrata per immagini si basa su fatti realmente accaduti all’inizio degli anni Ottanta. Si nota che la materia di cui il regista parla è per lui vita quotidiana, il linguaggio è crudo e realistico, i dialoghi secchi e asciutti, le sequenze di azione ben realizzate. Il film è ambientato benissimo in una Parigi cupa e decadente, quasi tutto girato in notturna e in ambienti claustrofobici, con molte panoramiche lungo la Senna e diverse scene di inseguimenti che ricordano il poliziottesco italiano anni Settanta. Film dedicato alla memoria di Christian Caron, morto in servizio nell’adempimento del dovere, ex collega di Marchal quando era poliziotto. Alcune curiosità. Il regista recita un cameo nei panni di Christo, mentre sua moglie Catherine è la poliziotta Eve Verhagen. La vera figlia di Daniel Auteil (Aurore) interpreta Lola, la figlia di Léo Vrinks, da adolescente. 36 Quai des Orfèvres è un noir intenso e coinvolgente che piace al pubblico (vince il premio degli spettatori al Courmayeur Noir in festival), gode di alcune interessanti intuizioni di regia e di inquadrature originali, oltre a una sceneggiatura che è frutto di idee e ricordi del regista stesso. Il montaggio di Darmois è abbastanza rapido, anche se 110’ sembrano eccessivi; la fotografia di Rouden cupa e angosciante; la colonna sonora di Kermorvant e Renoir troppo sovrastante rispetto ai dialoghi; la canzone dei titoli di coda è Don’t Bring Me Down della cantautrice australiana Sia (Sia Kate Isobelle Furler). Il doppiaggio è la parte peggiore del film, perché la resa italiana è penalizzata da una musica in sottofondo troppo alta rispetto ai toni in cui viene tradotto il sonoro francese. Bravissimi gli attori, su tutti Auteuil (Vrinks) e Depardieu (Klein) nei panni dei due commissari rivali dai metodi spicci che si contendono un posto da dirigente. Valeria Golino è Camille, la moglie di Vrinks che muore in un incidente provocato da Klein, il motivo principale di un film costruito sul desiderio di vendetta. La pellicola si lascia guardare come un thriller violento e convulso, ambientato nel mondo della polizia parigina, un noir senza speranza con pochi personaggi positivi, ma lascia l’amaro in bocca per una trama che concede troppo al feuilleton e al melodramma fine a se stesso. Reperibile su Rai 5 senza pubblicità e su Rai Play. Da vedere.

Regia: Olivier Marchal. Soggetto: Olivier Marchal. Sceneggiatura: Olivier Marchal, Franck Mancuso, Julien Rappenau, Dominique Loiseau. Fotogrtafia: Denis Rouden. Montaggio: Hugues Darmois. Scenografia: Ambre Fernandez. Musiche: Erwann Kermorvant, Axelle Renoir. Trucco: Laurent Bozzi, Turid Follvick, Alexis Kinebanyan, Joёl Lavau, Benoît Lestang, Juliette Martin, Franҫoise Quilichini. Costumi: Nathalie du Roscoat. Produttori: Grégory Basrrey, Franck Chorot, Cyril Colbeau-Justin. Casa di Produzione: Gaumont. Distribuzione (Italia): Medusa Distribuzione. Paesi di Produzione: Francia, Italia – 2024. Titolo originale: 36 Quai des Orfèvres. Durata: 110’. Genere: Noir, Poliziesco. Interpreti: Daniel Auteuil (Léo Vrinks), Gérard Depardieu (Dénis Klein), André Dussollier (Robert Mancini), Valeria Golino (Camille Vrinks), Roschdy Zem (Hugo Silien), Daniel Duval (Eddy Valence), Francis Renaud (Titi Brasseur), Anne Consigny (Hélène Klein), Ivan Franek (Bruno Winterstein), Eric Defosse (Rolf Winterstein), Cyrille Hertel (Jamel Attia), Thierry Guerrib (Said Attia), Jo Prestia (Victor Dragan), Laurent Olmédo (Tony Vargas), Denis Sylvain (prefetto), Christian Geffroy (funzionario FBS), Alain Figlarz (Francis Horn), Catherine Marchal (Eve Verhagen), Stéphane Mertzger (Smao), Mylène Demongeot (Manou Berliner), Aurore Auteuil (Lola Vrinks da adolescente), Solène Biasch (Lola Vrinks da bambina), Olivier Marchal (Christo), Guy Lecluyse (Groluc), Vincent Moscato (Jenner), Christophe Rouzaud (Staneck), Serge Beuchat (Daniel Seurat), Anna D’Annunzio (Florence Belkrim), Stéphanie Coubard (Anne Valence).

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