I tatuaggi hanno origini antichissime. In molte culture sono più che un semplice estetismo: hanno un significato sociale importante. Si pensi al significato che assumono nella cultura maori in Nuova Zelanda. O ai tatuaggi che ricoprono il corpo di alcuni appartenenti alla Yakuza, la mafia giapponese le cui origini risalirebbero almeno al XIX secolo: incentrati sulla mitologia giapponese e sulla storia del proprio clan, questi tatuaggi sarebbero una sorta di “identità” per la persone che li portano oltre che una dimostrazione della propria forza visto che praticarli non è sempre indolore.
Nonostante l’evoluzione della tecnologia per effettuare i tatuaggi sono in molti, ancora oggi, a temere il dolore legato alla tecnica di tatuaggio e i potenziali effetti sulla salute (le percentuali di problemi alla cute restano alte).
Ora una nuova tecnologia potrebbe rivoluzionare questo mondo e anche estendere il campo di applicazione dei tatuaggi in modo incredibile. Un team di Georgia Tech del laboratorio di Prausnitz, all’avanguardia nell’uso di microaghi per la somministrazione di vaccini, ha portato a termine uno studio che potrebbe essere applicato anche ai tatuaggi. In genere per effettuare i tatuaggi si usano aghi di grandi dimensioni per perforare la pelle tra 50 e 3.000 volte al minuto e depositare l’inchiostro sotto la superficie. Un processo lungo e doloroso. I ricercatori hanno sviluppato un sistema di microaghi contenenti minime quantità di inchiostro racchiusi in una matrice solubile. Disponendo i microaghi in un modello specifico, ognuno di questi aghi agisce come un pixel per creare un’immagine del tatuaggio. Una tecnica indolore ma soprattutto assolutamente sicura dal punto di vista igienico. E che potrebbe aprire il campo a infinite applicazioni. “Questo potrebbe essere un modo non solo per rendere i tatuaggi medici più accessibili, ma anche per creare nuove opportunità per i tatuaggi cosmetici a causa della facilità di amministrazione”, ha detto il professor Mark Prausnitz, che ha guidato il lavoro presso il Georgia Institute of Technology. “Mentre alcune persone sono disposte ad accettare il dolore e il tempo necessario per un tatuaggio, abbiamo pensato che altri potrebbero preferire un tatuaggio che viene semplicemente premuto sulla pelle e non fa male”.
Ma non basta. I tatuaggi potrebbero essere utilizzati non solo per coprire cicatrici o guidare ripetuti trattamenti con radiazioni contro il cancro o per ripristinare i capezzoli dopo l’intervento chirurgico al seno (come avviene già ora). Potrebbero essere utilizzati anche al posto dei braccialetti per comunicare gravi condizioni mediche come diabete, epilessia o allergie. Secondo i ricercatori questa tecnica potrebbe essere impiegata per realizzare tatuaggi anche per tracciare gli animali (invece del classico microchip).
Non solo. I microaghi potrebbero essere caricati con inchiostro temporaneo per realizzare tatuaggi non permanenti. Cosa che li renderebbe un’opzione particolarmente appetibile dal punto di vista commerciale. “L’obiettivo non è quello di sostituire tutti i tatuaggi, che sono spesso opere di bellezza create da tatuatori”, ha detto Prausnitz. “Il nostro obiettivo è quello di creare nuove opportunità per pazienti, animali domestici e persone che desiderano un tatuaggio indolore che possa essere facilmente somministrato”.
Tra le novità più interessanti della nuova tecnologia il fatto che i tatuaggi potrebbero sarebbero applicati utilizzando uno speciale cerotto, in pochi minuti e senza dolore: una volta applicati i microaghi si introducono rapidamente sotto pelle, dove depositano l’inchiostro formando il disegno desiderato, che può essere anche a colori.
A differenza di alcuni cerotti già usati in ambito cosmetico che hanno i microaghi disposti a forma di quadrato o cerchio, quelli per i tatuaggi studiati dai ricercatori sono molto più definiti e possono disegnare immagini anche complesse. Addirittura potrebbero usare inchiostri visibili solo sotto la luce ultravioletta o a certe temperature.
Una vera rivoluzione che potrebbe andare oltre il semplice campo medico per diventare una nuova moda. O altro.