Come nella prima pagina del Genesi lo spirito creativo aleggia sulle acque così il mare, nelle sue infinite varianti e variazioni (burrasca, quiete, ecc.) alimenta, da sempre, la tavolozza esistenziale dell’espressionista Simone Caliò.
Nato a Messina nel 1975 dopo l’istituto d’arte consegue il diploma di laurea in pittura e quello di grafico pubblicitario frequentando lo studio dell’intellettuale, giornalista e artista Luigi Ghersi.
La sua arte per natura e formazione (Bildung) si rivela nell’anelito, tra possessione e desiderio, dei mediterranei colori degli elementi della natura, meglio Natura, d’una terra, la Sicilia, al «centro di tutto» (Goethe) tra mare, fuoco, terra, aria. Il mare feconda la tela di Simone. Le correnti scavano, solcano, lasciano implicazioni cromatiche nelle sue opere. Tutto è regolato dal codice segreto del blu e dell’arancione. La narrazione sferzata dalle onde vibra in decine di tele ricche di cromatismo mediterraneo sensibili all’appello di #MEMARE: un’esposizione che si districa nei labirinti simbolici delle tinte espressionistiche mediterranee di un uomo alla ricerca di implicazioni cromatiche rivelatrici di salvezza. Le pennellate blu sono aneddoti di ricerche di vita, di nuotate, di immersioni che guidano la vita non solo di chi tiene in mano la tavolozza ma anche di chi, curioso e/o esperto ne scruta le luci, gli orizzonti simbolici, onirici, lirici. Ai toni del blu, l’oceano pittorico di #MEMARE incontra il vivace arancione, un colore venuto da lontano, che, come un sipario, dischiude davanti le immagini. Un colore che ci porta lontano nei segreti della vita tessuta nel grembo materno e nelle albe e crepuscoli di vita scandite da nuotate e bracciate solcate da un mare fecondo di vita, di civiltà.
#MEMARE è un tuffo espressionistico nella forza primigenia dell’acqua del mare. Le acque blu del mare sono animate da un’energia inarrestabile e continua che implica toni e tonalità nuovi, occhi nuovi, vite nuove o una vita, una sola vita, ma incontenibile e emozionale impetuosa come onde di un amato e vitale mare.
La mostra personale #MEMARE di Simone Caliò verrà inaugurata il 12 novembre a Messina presso Cocco Arte Contemporanea di Laura Faranda.
D.: Quali grandi onde emotive, pittoriche, esistenziali hanno dato origine a #MEMARE?
R: #MEMARE nasce come evoluzione delle mie precedenti mostre dedicate al mare ma rispetto alle precedenti collezioni è nata un’esigenza in me; infatti, mentre dipingevo volevo io stesso essere mare, essere blu, essere suono del mare, colore. Quindi sono andato a cercare in me tutte quelle sensazioni che solo il nuotare nel blu del mare ti sa dare. Ecco volevo trasportare l’atto del nuotare nel pennello che semina colore che si fa gestualità pittorica.
D.: Il tuo orizzonte, Simone, è solcato da una pluridecennale esperienza di vita cromatica tesa a raccontare l’evoluzione della tua vita alla ricerca dei colori che detengono il segreto dell’esistenza. Qual è la storia dei tuoi colori?
R.: Ho iniziato presto ad amare la pittura e il disegno. Sin da piccolo la vocazione all’arte mi è stata compagna. Già alle elementari volevo da grande fare il pittore. La ricerca artistica ovviamente è nata successivamente con l’inizio della carriera pittorica, prima con lo studio del disegno e del colore, ed il colore è «uscito da me» verso il 2004. Quell’anno ho scoperto che, in me, c’era «un’invincibile estate» espressa poi nella poetica della pittura foriera di sensazioni positive. Dipingo soprattutto quando sono sereno, quando posso trasmettere emozioni belle. Diciamo che, da trent’anni d’arte e di carriera, la ricerca è la bellezza.
D.: Il blu e l’arancione influenzano le tue tele. Quale codice, quale linfa alimenta le applicazioni cromatiche di tanta ricerca e sperimentazione?
R.: Blu e arancione sono per me due colori essenziali. Il blu è spirituale, l’arancione è vita, vitalità. Non più esistere vita senza spiritualità. Quindi, non c’è blu senza arancio. La ricerca e la sperimentazione vanno per me di pari passo con la vita vissuta, con l’amore, il dolore, la bellezza, la società che influenzano ogni artista e di conseguenza le opere che dal suo genio vengono fuori.