Cowboy fuori tempo si scontra con l’America del boom economico. L’uomo è intrappolato nella vita del west e non riesce a uniformarsi con i cambiamenti della società. Senza una fissa dimora e con un cavallo come mezzo di locomozione questo eroe passato ignora l’evidente progresso. Per salvare un amico si fa rinchiudere di proposito in carcere ma ne evade solo. Abbandonato dal mondo, fugge verso quel Messico che gli garantirebbe libertà, ma la polizia lo insegue.
Solo sotto le stelle è un film del 1961 con protagonista Kirk Douglas. Sceneggiato da Dalton Trumbo è un western metropolitano che racconta la coerenza di un mondo passato. Giocando su azione e sentimento, Solo prova a descrivere il tramonto di una libertà che aveva condizionato lo spirto Usa fin dalla corsa all’oro. John Burns (Douglas) è uno spirito estraneo a qualsiasi confine. Avendo vissuto nella libertà assoluta questo sognatore non si riconosce in una tecnologia dominante. Isolato da un mondo che non fa per lui il protagonista vuole solo sincerarsi di un amico fraterno .
Un film crepuscolare che ragiona sul capitalismo e sui lati b di un benessere che impone regole precise. Lavoro dal ritmo incalzante è uno dei primi esempi di cinema d’azione che tanto sarebbe andato nei decenni successivi. Il regista David Miller costruisce un’atmosfera, dove il disincanto per il nuovo stile di vita è totale nelle menti sensibili. L’impresa di fuggire a cavallo è un anacronismo creativo che crea empatia nello spettatore suscitando perfino la comprensione dello sceriffo .
Esempio di prodotto silente ha il pregio di raccontare un tramonto limitandosi a descrivere la realtà. Cinema che commuove e intrattiene attraverso temi che saranno cari a maestri come Eastwood o Pekinpah. Burns è il padre di Rambo un individuo carico di valori che sceglie la solitudine. Nonostante qualche tendenza oratoria il film si pone in quell’insieme di prodotti che fanno della buona fattura uno stilema. Ottimi tutti gli attori del cast su cui svettano Douglas e Matthau nel ruolo di uno sceriffo molto compassionevole. Un finale evocativo dimostra quanto nel cinema intrattenimento e riflessione siano possibili.