Megan non è quel capolavoro di horror che cambierà le sorti del cinema fantastico e resterà nella storia. Tutt’altro. Cita a piene mani tutta la serie di Chucky la bambola assassina (1988), il cinefilo ci rivede Io e Caterina (1980) di Alberto Sordi (che il regista non conosce di sicuro, non credo che il film abbia varcato i confini nazionali), per lo stretto legame affettivo che si crea tra robot e padrone; infine come non riconoscere Non aprite quella porta nella scena della sega elettrica usata per eliminare la bambola? Nonostante tutto siamo di fronte a un horror onesto e ben girato, dotato della giusta dose di tensione, anche se la sceneggiatura risulta prevedibile, il difetto principale è che spesso si capisce come e chi colpirà la furia della bambola. Diciamo poco sulla trama, perché in un film come questo tutto va scoperto in sala. Ava e Ryan muoiono in un incidente stradale, si salva solo la figlia Cady che viene affidata alla zia Gemma, ingegnere robotico che sta lavorando a un progetto molto avanzato: una bambola che può diventare la migliore amica della bambina che la riceve in dono, perché la sua intelligenza si aggiorna secondo le informazioni che riceve. La bambola si chiama Megan e si rivela una terribile invenzione, diventando un pericolo per la sicurezza di tutti quelli che si avvicinano a Cady, in una simbiosi totale con la padrona – amica. Megan è quasi umana, la cosa peggiore è che il suo cervello acquisisce in modo perverso il concetto di morte e il compito di difesa della piccola padrona. Tutto il resto andatelo a vedere, perché merita attenzione, nonostante i difetti citati, dato che non è facile trovare un horror girato con eleganza e rispetto per lo spettatore. Troviamo persino temi d’autore, attenzione al problema sociale del bullismo e dei figli lasciati in balia di giochi elettronici per non doversene occupare. Gerard Johnstone è regista che non conosciamo ma usa con destrezza la macchina da presa, non fa riprese banali, cerca il colpo a effetto senza ingannare lo spettatore. Sceneggiatura di Akela Cooper e James Wan, con i problemi indicati, ma la storia diverte e si segue con piacere per la durata (non eccessiva) di 107 minuti. Interpreti molto bravi, come tradizione del cinema nordamericano, soprattutto Allison Williams nei panni di Gemma, Violet McGraw che interpreta Cady, infine Amie Donald, una credibile Megan arricchita da effetti speciali. Gli amanti dell’horror resteranno soddisfatti da Megan e i cinefili dovranno gioire invece di storcere il naso, perché con questo film si rivedono i giovani in sala, come con Avatar. In tempi di Netflix non è poco …
Lingua Originale: Inglese. Paese di Produzione: USA, 2023. Durata: 102’. Genere: Horror Fantastico. Regia: Gerard Johnstone. Soggetto: Akela Cooper, James Wan. Sceneggiatura: Akela Cooper. Produttori: Jason Blum, James Wan. Case di Produzione: Blumhouse Productions, Atomic Monster Productions, Divide/Conquer. Distribuzione (Italia): Universal Pictures. Fotografia: Peter McCaffrey, Simon Raby. Montaggio: Jeff McEvoy. Effetti Speciali: Sven Harens. Musiche: Anthony Willis. Scenografia: Kim Sinclair. Costumi: Daniel Cruden. Trucco: Stefan Knight. Interpreti: Amie Donald (Megan), Allison Williams (Gemma), Violet McGraw (Cady), Ronny Chieng (David), Brian Jordan Alvarez (Cole), Jen Van Epps (Tess), Stephane Garneau-Monten (Kurt), Arlo Green (Ryan James), Kira Josephson (Ava), Jack Cassidy (Brandon), Michael Saccente (Greg).