L’adolescenza è momento delicato ed è un passaggio che condurrà i giovani nel mondo degli adulti. Una fase della loro vita in cui dovrebbero seguire come modello i loro genitori, i loro insegnanti o le persone che si sono distinte per aver compiuto qualcosa di meraviglioso. In realtà, il loro interesse si concentra su personaggi del mondo dello star system, influencer, tiktoker e youtuber
Per 3 lunghi anni ha lavorato al nuovo romanzo “Passi a perdere”. Ho conosciuto Christian Maria Giuseppe Bartolomeo al Premio Kaos. Christian con la sua opera “Le Quindici” è prima entrato nella cinquina finalista della sezione narrativa per il Premio Kaos 2018, il Festival itinerante dell’editoria, della legalità e dell’identità siciliana, e poi ha anche vinto e sono stato io a premiarlo con gioia, riconoscendo il suo grande talento e la sua bravura.
Da allora siamo rimasti in contatto. Un giorno mi ha chiamato e mi ha chiesto di scrivere la prefazione a questo romanzo. “Sono i tuoi temi – mi ha detto – ho preso spunto da quello che dici e scrivi”. Per dirla con Mahmood e Blanco ho avuto i “brividi”. È un libro bellissimo per i tipi di Navarra.
Attraverso il suo racconto, cerca di coinvolgere i lettori e di condurli alla scoperta di un tema attuale e difficile da accettare: il bullismo con gli occhi e la voce di un ragazzino che cresce e diventa padre.
Nel prologo il protagonista della storia mette in guardia quanti leggeranno il suo libro: “Da picciliddro ero un bullo, uno spregevole vigliacco. Adesso sono un padre. Come potrei non aver paura?”. Fin dalle prime pagine i lettori sanno che conosceranno l’animo dell’autore che, attraverso la sua consapevolezza, vuole aiutare gli altri a capire quanto grave sia il fenomeno del bullismo e ogni forma di violenza.
Scrivere rappresenta un esercizio fondamentale per la conoscenza di sé stessi e a volte indagare sulla natura dei propri sentimenti diventa estremamente complicato. Infatti, così come sostiene l’autore, “la scrittura costruisce ponti straordinari” e li costruisce partendo dal proprio io per poi raggiungere gli altri. Un ponte tra noi e i nostri lettori che aspettano di conoscerci e scoprirci.
Un’indagine personale e della società che ha spinto l’autore ad avvicinarsi all’esperienza di tante vittime e ha cercato di conoscere il fenomeno del bullismo in modo preciso.
Il romanzo coinvolge il lettore e lo rende partecipe degli eventi. Un’operazione complessa per riuscire a realizzare racconti meravigliosi, arricchiti dalla presenza di termini dialettali e di frasi popolari siciliane che contribuiscono a valorizzare il testo. La Sicilia diventa il teatro delle vicende con le sue prospettive, il suo fascino, i suoi colori e le sue forme. Sapori e odori della terra siciliana guidano il lettore pagina per pagina.
Questo libro affronta appunto il tema del bullismo che da sociologo della comunicazione ho approfondito ed esaminato. Quando parliamo di bullismo non facciamo riferimento ad episodi occasionali tra bambini che possono essere gestiti con un richiamo educativo a confrontarsi per chiarire le loro reciproche posizioni. Il bullismo è un comportamento aggressivo che può essere fisico e/o verbale, caratterizzato da toni minacciosi e con natura intenzionale. Solitamente la condotta intenzionale è ripetuta e diretta contro una o più persone, in particolare tra coetanei adolescenti o giovani adulti, dove la vittima è incapace di difendersi.
Le nuove generazioni devono essere accompagnate, seguite e aiutate soprattutto alla luce dei risultati emersi dopo la pandemia.
La solitudine, un’insoddisfazione continua e la ricerca della felicità portano i giovani a commettere degli errori. Il grande sociologo Zygmunt Bauman sosteneva che “Oggi non abbiamo paura di essere visti troppo, abbiamo paura della solitudine, il virus che mina e compromette il senso della vita è l’esclusione, l’abbandono. E su questo traggono vantaggio i social network”. I giovani sono sempre connessi con il mondo, ma sempre più soli e a gridarlo sono loro stessi. Navigare all’interno di questo enorme mondo virtuale significa essere consapevoli dei rischi che la rete può riservare.
Come si deduce dal volume di Bartolomeo, l’adolescenza è momento delicato ed è un passaggio che condurrà i giovani nel mondo degli adulti. Una fase della loro vita in cui dovrebbero seguire come modello i loro genitori, i loro insegnanti o le persone che si sono distinte per aver compiuto qualcosa di meraviglioso. In realtà, il loro interesse si concentra su personaggi del mondo dello star system, influencer, tiktoker, youtuber.
La loro necessità è quella di sentirsi apprezzati sui social e vogliono conquistare un enorme numero di follower come i loro idoli. Questa dinamica sociale va studiata, perché nasconde diverse contraddizioni e devianze che mettono in pericolo la costruzione dell’identità dell’individuo. I numeri delle ultime ricerche confermano questi timori e gli ultimi report sono davvero allarmanti.
Il portale bullyingsinfronteras.blogspot.com riporta l’indagine compiuta dalla ONG Internacional Bullying Sin Fronteras, attraverso l’Osservatorio Internazionale del Bullismo e del Cyberbullismo, insieme al suo Direttore, il Dr. Javier Miglino. Un lavoro svolto dal Team di 50.000 Collaboratori BSF, sul bullismo e il cyberbullismo in Italia, sviluppato tra 2 gennaio 2021 e febbraio 2022. Lo studio mette in luce che: “L’Italia, è un paese che, per il suo indice di popolazione e l’enorme numero di studenti di scuola primaria e secondaria che ha, presenta un numero di casi gravi di bullismo e cyberbullismo che è preoccupante: 19.800 per l’esattezza Sebbene i 50.000 collaboratori di Bullismo senza frontiere svolgano un lavoro maratona, questo non include tutti i casi, poiché è impossibile quantificarli”.
L’UNICEF ha fornito i suoi dati: “Nel mondo 246 milioni di bambini e adolescenti subiscono ogni anno qualche forma di violenza a scuola o episodi di bullismo”.
Percentuali inaccettabili e che ancora una volta sottolineano la necessità di una responsabilità educativa. L’autore ha dato forza al mio pensiero e alle mie idee: ogni forma di prepotenza deve essere contrastata e vinta. Non possiamo aspettare che la cronaca ci restituisca nuovi tragici episodi.
Scrivere la prefazione di questo libro mi ha reso davvero felice, perché ancora una volta possiamo parlare di un problema molto serio e abbiamo il dovere di continuare a confrontarci per trovare delle soluzioni. I genitori devono permettere ai loro figli di esplorare i contenuti online ma devono seguirli e supportarli, spiegando loro l’importanza di un uso consapevole di internet. Ma non basta.
La scuola deve continuare a contrastare la dispersione scolastica, attraverso progetti di inclusione e progetti per il tempo libero. Tutti gli attori della società che ricoprono il ruolo di “educatore” devono allearsi per vincere questa sfida. Nessuno deve restare indifferente e l’autore ci suggerisce di amare e di ascoltare i preadolescenti e gli adolescenti.