“Ora che sei qui” pubblicato dalla Casa Editrice Medinova presieduta dall’eccezionale Dott. Antonio Liotta, è il meraviglioso e ultimo romanzo di Salvatore Indelicato. Il volume è stato arricchito dalla Prefazione di Antonio Patti e dalla poesia, posta in apertura del volume, “Chiantu D’Amuri”, scritta dal nonno dell’autore, Giovanni Russo Archeoli.
Giovanni Russo Archeoli è stato un grande attore pirandelliano, uno dei fondatori della compagnia del “Piccolo Teatro Pirandelliano”. Ha recitato per sessant’anni e ha avuto la fortuna di conoscere Luigi Pirandello e di calcare le scene davanti a lui.
Salvatore Indelicato è uno scrittore poliedrico, capace di dar vita ad opere ricche di valori e sentimenti e suo nonno, Giovanni Russo Archeoli, è stato il suo punto di riferimento.
L’autore ha raggiunto tanti traguardi, grazie alle sue capacità, ai suoi studi e alle sue innumerevoli competenze letterarie.
Ha collaborato con la scuola “Livatino” di Porto Empedocle, scrivendo diversi lavori teatrali, destinati ai bambini, una riduzione teatrale del romanzo “Il Piccolo Principe” di Antoine de Saint – Exupéry e la commedia brillante “L’ispezione scolastica”.
Ha all’attivo un centinaio di articoli pubblicati su giornali locali e sulla rivista “Kouros”, in cui si è occupato di storia agrigentina e critica teatrale, con interviste a personalità dello spettacolo di livello nazionale. Un suo articolo sull’antico eremo della Quisquina è stato ripreso dallo scrittore Andrea Camilleri nel suo libro “Le pecore e il Pastore”, Ed. Sellerio. È stato redattore della rivista “Agrigentini a Roma” edita a Roma da Giuseppe Jannuzzo.
Tra le opere degne di menzione voglio ricordare: “Fossi nato là”, il suo romanzo d’esordio, “Mannalà”, una raccolta di racconti, “Gocce d’amore”, la sua prima silloge poetica, “Solo per amore”, nato in seguito al successo del suo primo romanzo, e “Ora che sei qui” romanzo con il quale ha voluto chiudere la trilogia ispirata e dedicata alla figura di suo nonno materno.
Lo scrittore ha compiuto un percorso introspettivo davvero profondo, cercando di comprendere ogni sua emozione e ogni sua sensazione. Un binomio amore-guerra che si presenta pagina per pagina e coinvolge i lettori lungo le vie dei ricordi, della storia e della memoria.
Quando Salvatore mi ha donato il suo libro mi ha raccontato la genesi dei suoi romanzi e i motivi che lo hanno spinto a dar vita ad una Trilogia completa e mi ha spiegato il valore di questo suo ultimo lavoro: “In questo romanzo racconto un episodio saliente della vita di mio nonno. Siamo nel periodo della Seconda Guerra Mondiale, lui è già sposato, padre di due bambine e una è mia madre, e viene chiamato in guerra e deve partire per il fronte. Il luogo che dovrà raggiungere è Gradisca d’Isonzo, in Veneto. Giunto sul posto, dopo i primi combattimenti, viene ferito in maniera grave e i medici erano convinti che sarebbe morto. Decidono di comunicare questa notizia alla famiglia.
La moglie, persona forte e di grande carattere, parte per Gradisca d’Isonzo e porta con sé le figlie. Un viaggio complicato e difficile. Un romanzo che mi è costato molto emotivamente, perché ho descritto parte della vita di mia madre e rileggerlo è stato faticoso per me. Ho dovuto svolgere tante ricerche documentali e testimoniali. Il mio obiettivo è stato raggiunto, perché ho avuto modo di far conoscere a tutti colui che mi ha insegnato tanto. Mio nonno mi raccontava storie e aneddoti ed io ero felice di ascoltarlo”.
Un romanzo che, come scrive Antonio Patti nella Prefazione, ha i tratti del romanzo popolare. In questo volume Salvatore Indelicato inserisce frasi, nenie e proverbi dialettali solo per esigenze di narrazione.
Mi ha commossa profondamente una nenia, inserita all’interno del cap. III, che mostra in tutta la sua bellezza l’amore di una madre nei confronti del figlio.
I temi vengono presentati con un grande pathos e passione, rendendo lo stile della narrazione coinvolgente e interessante.
Le descrizioni, precise e dettagliate, offrono al lettore la possibilità di sentirsi all’interno di un vero e proprio film del dopoguerra e di partecipare attivamente in ogni frame narrativo.
I personaggi si muovono su un grande palcoscenico e sanno bene cosa devono trasmettere, attraverso immagini struggenti e toccanti. Michelina, la moglie di Giovanni, diventa protagonista ed emblema del sentimento che unisce due anime che si sono scelte per l’eternità. I due coniugi vengono messi a dura prova da un evento, la guerra, che porta con sé separazione, lacrime e dolore. L’amore non teme niente e con il suo coraggio sfida anche la morte.
Oggi, stiamo vivendo il dramma del conflitto russo-ucraino. Gli uomini e le donne che rappresentano Giovanni e Michelina sono tantissimi e con loro ci sono i bambini privati delle loro famiglie e dei loro affetti più cari. Allora, il testo di Indelicato diventa attuale e ci mostra quanta sofferenza genera la guerra.
Auguro a Salvatore di riuscire a trovare altre fonti per continuare a parlare di suo nonno, poiché rappresenta un esempio per le nuove generazioni in termini di correttezza e rettitudine. Un universo immenso di virtù che meritano di essere trasmesse e veicolate ai più giovani.
Voglio ringraziare Salvatore per aver condiviso con me la genesi dell’opera e per avermi coinvolta, attraverso infinite percezioni, in un passato che è tornato ad essere presente.
Io ho amato, e ancora amo, tantissimo mio nonno materno e ho rivisto i miei sentimenti riflessi nelle parole di Salvatore. Fabrizio Caramagna, autore noto in tutto il mondo per i suoi aforismi, ha scritto: “Da piccolo nascondevo la mia ombra in quella di mio nonno. Non ho più trovato un posto così sicuro”. Tutti abbiamo bisogno di trovare il nostro porto sicuro dove approdare e i nonni ci aspettano a braccia aperte per coccolarci ed accarezzarci.
Grazie Salvatore e Grazie nonno Giovanni, modello di sogni e di speranze.