Non si placano le polemiche sull’orsa Jj4 che ha attaccato e ucciso una persona, pare per proteggere i propri cuccioli. Un’ordinanza del TAR ha bloccato la soppressione dell’orsa Jj4. Intanto il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti pare voler “eliminare” anche un altro orso: si tratta di Mj5, responsabile, secondo alcuni, del ferimento di un 39enne. L’ “attacco” sarebbe avvenuto diverse settimane fa, il 5 marzo, in Val di Rabbi: un uomo sarebbe stato colpito alla testa e a un braccio mentre passeggiava con il proprio cane a circa 1.800 metri di quota. A quella vicenda nelle scorse settimane non era stata data grande risonanza. Ora, però, Fugatti avrebbe firmato un decreto con il quale dispone la rimozione tramite abbattimento anche di Mj5. “Il decreto – ha fatto sapere la Provincia autonoma di Trento – dispone dapprima la cattura preliminare, quindi l’identificazione genetica dell’esemplare”. La decisione sarebbe “motivata dalla necessità di garantire l’interesse della salute e della sicurezza pubblica, ai sensi della legge provinciale 9 del 2018”. Una decisione, secondo la Provincia di Trento, coerente con il “PACOBACE”, il Piano d’azione introdotto nel 2008 e riguardante proprio la gestione della popolazione di orsi sulle Alpi centro-orientali. Piano d’Azione interregionale per la conservazione dell’Orso bruno sulle Alpi centro-orientali (denominato PACOBACE) | Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (mase.gov.it)
Ma secondo il PACOBACE le “azioni energiche programmabili relative agli atteggiamenti di cui ai numeri 13, 14, 15, 16, 17 e 18 della tabella 3.1” (tra le quali attacco di un orso per difendere i propri cuccioli) dovrebbero essere attuate “secondo le procedure definite nell’allegato 3.1 “Cattura di Orsi bruni – Aspetti normativi e protocollo operativo”, eventualmente ulteriormente dettagliate in un apposito documento approvato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, di intesa con ISPRA e con le Province Autonome e le Regioni che hanno redatto il presente Piano d’Azione”. E queste procedure prevedono che si deve intervenire “fatti salvi i casi nei quali sia necessario intervenire con urgenza per dare soluzione a situazioni che comportano rischi per l’incolumità dei plantigradi”. L’incolumità DEI plantigradi, non DAI plantigradi. Abbattere l’orso dovrebbe essere solo l’ultima ratio. Microsoft Word – CAPITOLO 3 PACOBACE rev def (mase.gov.it)
L’atto firmato da Fugatti, invece, pare voler andare subito al sodo: il Corpo forestale della Provincia autonoma di Trento (con la collaborazione per quanto di competenza dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari e previa identificazione genetica) dovrebbe effettuare la rimozione tramite abbattimento dell’esemplare Mj5. Una decisione affrettata senza prendere in considerazione le “azioni di dissuasione che dovranno essere poste in essere secondo la normativa vigente” previste dal PACOBACE.
Un problema che pone diversi quesiti. Quali “azioni dissuasive” previste dal Piano d’Azione ha posto in essere la Provincia di Trento? E ancora. È stato sentito il parere del Ministero sulla decisione di abbattere questi animali protetti? Non era una cattiva idea dato che gli orsi sono una specie protetta. A livello nazionale, comunitario e internazionale grazie alla Convenzione di Berna del 1979, alla legge quadro sulla protezione della fauna selvatica del 1992, e alla “Direttiva habitat” 92/43 dell’Unione Europea all’allegato IV del documento “Specie animali e vegetali d’interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa”.
Ma c’è una cosa che molti sembrano aver dimenticato. Pare che gli orsi siano diventati un chiodo fisso per alcuni rappresentanti della Lega. Nel 2011, a Imer, sempre in Trentino, venne organizzata una festa estiva della Lega Nord. Il menù prevedeva una portata a base di “carne d’orso”! Intervennero i NAS che bloccarono tutto. Tra i principali partecipanti alla festa c’era proprio Fugatti che dichiarò: “I NAS hanno bloccato tutto per una questione formale che, sinceramente, non abbiamo ancora capito”. A chiedere l’intervento dei NAS sarebbe stato anche l’ENPA: “Abbiamo chiesto ai Carabinieri del NAS e al Corpo Forestale dello Stato di intervenire per verificare il rispetto di tutte le norme nazionali e internazionali a tutela della fauna protetta”. Secondo l’ENPA, gli organizzatori avrebbero dovuto chiarire la provenienza delle carni d’orso dato che “se l’orso potrebbe essere stato ucciso “con una schioppettata su Lagorai”, come da lui stesso [Erminio Boso] ipotizzato, allora ci troveremo in presenza di un gravissimo atto di bracconaggio, da perseguire in quanto tale”. A parziale discolpa, uno degli organizzatori disse di aver comprato parte della carne di orso in Slovenia (quasi scoppiò un caso internazionale visto che anche lì cacciare gli orsi pare fosse illegale).
Di quella vicenda parlarono diversi giornali ( Banchetto della Lega in Trentino a base di carne di orso: lo stop dei NAS – greenMe , I Nas bloccano la grigliata d’orso I leghisti: «È Roma che vi manda» – ilGiornale.it ) ma anche molte associazioni ambientaliste. Gianluca Felicetti, presidente LAV fece notare che “cacciare gli orsi, proporre il loro abbattimento, e, naturalmente, cucinarli non sono soltanto comportamenti aberranti dal punto di vista etico, ma perseguibili come reato e assolutamente illegali”. Anche il WWF volle dire la sua: “Siamo esterrefatti da quanto la Lega ha voluto politicamente promuovere con questa iniziativa”, dichiarò Massimiliano Rocco, responsabile specie WWF Italia. “Se voleva essere una provocazione per parlare della corretta gestione dell’orso in Trentino non serviva commettere un reato importando illegalmente carne di una specie protetta. È solo un pessimo esempio che ignora le leggi nazioni e europee e mettere così a rischio una specie particolarmente protetta. Una condotta inaccettabile per un partito di governo”.
Già: il governo. La questione finì in Parlamento. Piergiorgio Benvenuti, presidente nazionale del Movimento Ecologista – Ecoitaliasolidale, disse che avrebbe inviato una nota al Ministro Maroni “per chiedere l’accertamento dei fatti e conoscere il suo pensiero rispetto agli accadimenti nelle feste del suo partito nel Trentino”. “Non saranno pochi chilogrammi di carne di orso a fare saltare un governo, anche se ci avessero messo del proprio”, disse il senatore trentino della Lega Sergio Divina.
Gli orsi sono una specie protetta. A livello nazionale, comunitario e internazionale. Dalla Convenzione di Berna del 1979, alla legge quadro sulla protezione della fauna selvatica del 1992, alla “Direttiva habitat” 92/43 dell’Unione Europea all’allegato IV del documento “Specie animali e vegetali d’interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa” sono numerosi gli accordi che dovrebbero salvaguardare gli orsi. Peccato che questo, ora come nel 2011, a molti sembra non essere chiaro.