La trilogia dei Guardiani della Galassia, un’operazione interessante che non si limita a fantasmagorici effetti speciali

Articolo di Gordiano Lupi

James Gunn è uno dei registi più adatti per portare sul grande schermo un fumetto Marvel come I guardiani della galassia, dopo aver avuto esperienze personali nel campo dell’horror e del cinema di supereroi (Super – Attento crimine!!!). Le ultime notizie dagli States lo danno transfuga alla Distinta Concorrenza, cosa che per me (vecchio fan Marvel) equivale a un tradimento, anche perché sta girando Superman Legacy, in sala nel 2025. La trilogia dei Guardiani della Galassia è un’operazione interessante che non si limita a fantasmagorici effetti speciali (pur presenti in vasta scala), ma che – come tradizione Marvel – approfondisce i caratteri dei personaggi, scava nelle ferite del passato, conferisce un’anima anche ai protagonisti più monodimensionali. Non sto a raccontare tutte le complesse vicissitudini della saga, dico solo che nel volume tre I Guardiani si sono stabiliti su Ovunque, dove hanno formato una vera e propria comunità. Il film serve a sviscerare nelle sue peculiarità il personaggio di Rocket, di cui scopriamo un tragico passato e il rapporto con il creatore, l’Alto Evoluzionario, perché la storia ruota attorno all’impresa di riuscire a salvare dalla morte il procione super intelligente. Parti poetiche inserite in un film di supereroi sono dedicate alla storia del protagonista animalesco, come l’amore con una prigioniera vittima di esperimenti (uccisa per vendetta) e la parte onirica con Rocket che ritrova gli amici morti in una sorta di limbo pre Paradiso. Al termine della pellicola scopriamo anche la nuova formazione dei Guardiani con alcuni personaggi che decidono di vivere una vita diversa, far ritorno sulla Terra, dedicarsi a un progetto nuovo, far crescere un gruppo di ragazzini liberati. La lotta fumettistica è tutta contro l’uomo che vorrebbe creare una razza perfetta, una sorta di Hitler fantascientifico, interessato non a migliorare il mondo ma a sovvertirne l’ordine e a diventare padrone dell’universo. Tra le cose più interessanti la rappresentazione per immagini della Contro – Terra con i suoi abitanti (mostruosi ma innocui) frutto della fantasia perversa del criminale galattico. Il soggetto fumettistico di Dan Abnett e Andy Lanning è più che rispettato, oserei dire valorizzato al meglio in senso drammatico, senza ridurre il soggetto alle sole fantastiche battaglie. Colonna sonora di John Murphy, tra le cose migliori, mentre il 3 D è del tutto inutile, non aggiunge e non toglie niente a una pellicola ben fatta. Consigliato, non solo agli appassionati del cinema fantastico e ai fan Marvel, per i quali vederlo è una sorta di obbligo religioso. Un film che fa tornare i ragazzi al cinema. Solo per questo motivo, benemerito.

Regia: James Gunn. Soggetto: Dan Abnett, Andy Lanning (fumetto). Sceneggiatura: James Gunn. Fotografia: Henry Braham. Montaggio: Fred Raskin, Greg D’Auria. Effetti Speciali: Stephane Ceretti. Scenografia: Beth Mickle. Costumi: Judianna Makovsky. Produttore: Kevin Feige. Produttori Esecutivi: Victoria Alonso, Louis D’Esposito, Simon Hatt, Nikolas Korda, Sara Smith. Casa di Produzione: Marvel Studios. Distribuzione: Walt Disney. Titolo Originale: Guardians of the Galaxy Vol. 3. Lingua Originale: Inglese. Paese di Produzione: USA, 2023. Durata: 150’. Genere: Fantastico. Interpreti: Chris Pratt (Peter Quill / Star-Lord), Zoe Saldana (Gamora), Dave Bautista (Drax il Distruttore), Karen Gillan (Nebula), Pom Klementieff (Mantis), Sean Gunn (Kraglin), Chukwudi Iwuji (Alto Evoluzionario), Will Poulter (Adam Warlock), Elizabeth Debicki (Ayesha), Maria Bakalova (Cosmo), Sylvester Stallone (Stakar Ogord).

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