Il viaggio nel tempo tra i tesori dell’area archeologica di Tindari, dove mito e storia si fondono in un suggestivo racconto polifonico che intreccia narrazione e performance. Tra i monumenti di uno dei siti archeologici più affascinante della Sicilia torna anche quest’anno la “Tyndaris Augustea”: evento che attraverso la formula artistica del “Site Specific” intende diffondere e valorizzare la storia, i miti, l’archeologia e l’etno-antropologia dell’antica città di Tindari, secondo una trama ben collaudata e ideata nel 2018 da Anna Ricciardi, oggi direttrice artistica del Parco Archeologico. L’evento, in programma domenica 20 agosto a partire dalle ore 19.00, è prodotto dalla Proloco di Patti che si è avvalsa della collaborazione del Parco Archeologico di Tindari (fortemente voluta dalla direttrice del Parco, Anna Maria Piccione), del Dipartimento di Civiltà antiche e moderne dell’Università degli Studi di Messina (che ha curato scientificamente gli interventi storico-archeologici), dell’Università E-Campus di Palermo e del Consorzio Intercomunale Tindari – Nebrodi. L’evento si avvale anche del patrocinio di Rai Sicilia, mentre con Tgr Sicilia è stato siglato un importante accordo di media partnership.
Quest’annogli studi drammaturgici si sono concentrati sul coinvolgimento nella prima guerra punica di Tindari, nelle cui acque arrivò il secondo trionfo navale di Roma. Per l’occasione saranno aperte le scalinate di un edificio monumentale sito in zona Cercadenari, nei pressi del decumano. Qui si terranno le prime due perfomance affidate alla regia di Elio Crifò e interpretate dall’attore Edoardo Siravo nei panni di Zeus Ourios, protettore di Tyndaris, che sarà affiancato da Gabriella Casali nei panni della nobile Kallibule, da Elio Crifò nel ruolo di Polibio e da Alessandra Salamida che interpreterà Diana Facellina. La terza performance è un omaggio all’attore Massimo Mollica nel decennale della sua scomparsa. La regista Cinzia Maccagnano guiderà Andrea Tidona (u Ciclopu), Raffaele Schiavo (il Sileno) e Alessandro Romano (Ulisse) in una reinterpretazione de “U Ciclopu” di Euripide nella traduzione dialettale di Pirandello. Nel ruolo dei satiri Alessandra Salamida, Marta Cirello, Miriam Scala, Mariachiara Pellitteri e Luna Marongiu (che cura anche la coreografia). Andato in scena a Tindari nel 1969 con la regia di Andrea Camilleri e un cast d’eccezione composto da Turi Ferro, Tuccio Musumeci e Massimo Mollica, lo spettacolo rappresenta una pagina incancellabile della storia del teatro italiano.
Per questo la Fondazione Andrea Camilleri ha deciso di concedere la sua egida all’intero progetto teatrale. Giovedì 10 agosto a Villa Pisani, sede della biblioteca comunale, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione dell’evento. «Ho proseguito nella produzione di questo evento culturale nella consapevolezza – è il commento del presidente della Proloco di Patti, Antonino Milone – della grande missione che la Proloco porta avanti sul territorio da più di cinquanta anni, assumendo un ruolo di prestigio nelle attività culturali della città di Patti, specie nella valorizzazione di Tindari. Con l’auspicio che tutte le Istituzioni possano sentire proprio un evento che riguarda intrinsecamente l’origine storica del territorio, mi rimetto in pista rischiando in prima persona, ma forte della solidità di una compagnia di alto livello e di un pubblico che ogni anno con la sua presenza ha fatto sì che “Tyndaris Augustea” diventasse un appuntamento irrinunciabile». «Tyndaris Augustea – sono le parole della direttrice artistica Anna Ricciardi – ritorna anche quest’anno rinnovando la sua mission di scoperta e divulgazione di Tindari. Il magnetismo di questo spettacolo itinerante dove si uniscono Sapere e Arte, Creatività e Archeologia, deriva dalla possibilità, per il pubblico, di vivere un’esperienza sensoriale e culturale unica nel suo genere.
La compagnia dell’Augustea, insieme alla prof. Ingoglia del Dipartimento di Civiltà classiche dell’Università di Messina, ha approfondito gli eventi scientifici per poi ritesserli in drammaturgie originali». Fondamentale il contributo scientifico offerto dal Dipartimento di Civiltà antiche e moderne dell’Università degli Studi di Messina. «I miei allievi – è il commento della prof. Katia Ingoglia – hanno iniziato a prepararsi da maggio. Per noi archeologi, infatti, la capacità di comunicare in brevissimo tempo il corretto significato dei luoghi non è semplice. Il nostro impegno deriva dal credere fortemente nella forza della collaborazione tra discipline diverse (teatro, musica, danza) che si occupano o traggono spunti dall’antico». Questa edizione di “Tyndaris Augustea” si svolgerà nel ricordo di Enza Mondello, imprenditrice pattese prematuramente scomparsa nel giugno scorso. Sin dalla nascita dell’evento, Enza ha sostenuto l’Augustea come imprenditrice, mettendo a disposizione gli elementi di scena e gli apparati scenotecnici, nonché la sua grande creatività. Quest’anno la madre Tina Cannavó ha voluto realizzare personalmente le attrezzerie di scena insieme a Elvira Mangone, per ricordare la grande passione di Enza per questa produzione.