Narrativa e antinarrativa rosa: Rubiales non si dimette ancora

Articolo di Redazione

di Elisa Lo Piccolo

“Te robo un beso” potrebbe essere il titolo di un nuovo romanzo rosa, magari quello in cui i ruoli sono ben definiti e probabilmente Darwin, le cui teorie sono abbondantemente superate peraltro, ci spiegherebbe chi è il maschio, chi è la femmina e chi prova a baciare l’altro. A questo si aggiungerebbero le altre dottrine che attribuiscono alla donna un certo carattere sensibile, quindi questa si fa paonazza dopo il bacio e l’uomo invece, virile sicuro di sé, si vanta di aver conquistato la sua preda, magari al bar con gli amici. Purtroppo la realtà supera ogni fantasia e c’è ancora chi vanta una certa visione di questo tipo. Lo sa bene Rubiales, il presidente della federcalcio femminile spagnola che con uno slancio animalesco, la sera del 20 agosto, a Sidney, anziché strapazzare i canguri, si è divertito tra palpatine e baci, l’ultimo alla calciatrice Hermoso che in evidente stato di esaltazione per la vittoria non ha fermato il Presidente, che ha anche ribadito ben 5 volte la sua decisione di non dimettersi aggiungendo “Questo è falso femminismo”.

Non serve certamente che si intromette la psicologia per spiegarci il perché la giocatrice iberica non abbia manifestato subito la propria opposizione in quanto, in un’evidente stato di gioia e giubilo, il nostro cervello si connette solo alle emozioni positive tralasciando quelle negative e che subentrano in un secondo momento. Bisognerebbe altresì cercare di aumentare il livello di empatia e comprendere come una persona possa sentirsi in seguito a qualcosa di inaspettato e non consensuale.

Verrebbe da chiedersi se Rubiales, soprannominato l’orgoglio ma che ora, tacitamente, farebbe bene a tenerselo per sé, davanti al trionfo di una squadra maschile avrebbe fatto lo stesso. Assolutamente no, sempre in virtù di quel principio della pseudo virilità: si sarebbe aspettato ceffata da un calciatore mentre con le donne, avrà pensato, è più semplice perché subiscono e seppur si dovesse accendere una polemica, avrà detto tra sé “liquiderò tutto come femminismo, fanno tutti così”.

Copione a parte sembra proprio esserci riuscito quel furbone di Rubiales, peccato però viva in una società civile che di progressi ne ha fatto tanti e che a differenza dell’Italia ha già sdoganato socialmente tanti cliché e che ha trasformato il partito Vox, alle ultime elezioni, in un solo flatus vocis.

Intanto la nazionale spagnola neocampione, anche questo risultato arriva a compimento di un altro record di spettatori per un match di calcio al Camp Nou (91.648 per la partita di Champions League tra Barcellona e Real Madrid), grida a gran voce le dimissioni di Rubiales ripetendolo anche 6 volte in più del furbone e minacciando di scioperare qualora questo non accada. Incredibile come qualcun altro ha preso la scena per puro egotismo, rispetto a un movimento calcistico femminile che è in pieno riscatto dopo anni di vessazione a causa di decisioni sempre “maschiste”.

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