La battaglia per una piena uguaglianza nell’ambito dei diritti tutti, quando si parla di individui e quindi umanità è sempre stata fortemente prepotente in me, il mio perturbante e tra le tante battaglie marchiate sulla mia pelle c’è proprio quella della donna che ribolle in me, la valorizzazione e ricollocazione equa nell’intero tessuto sociale.
La donna che ho deciso di raccontare attraverso un progetto iconografico non isolato, che ribalta il patriarcato e ne diviene legittimamente un’ eroina, per restituire loro ciò che le spetta, come dimostro nell’ opera qui presente “la Madre della creazione” e perché di eroine nel corso della storia ne sono susseguite tante, ma puntualmente cancellate anche solo dalla parola “femina” come dimostrano documenti storici e come vediamo proprio qui, messa in disparte, una quinta, un decoro, un manichino allegoricamente mutilato e legato ad uso e consumo dell’ uomo, che continua ancora a volerla sottomettere piegare al suo volere, nella parte centrale dell’opera, in cui la donna cerca di liberarsi per riappropriarsi della sua superiorità, simboleggiata dal feto che sposta il primato dall’uomo e fa sorgere vista da una finestrella sulla destra attraverso l’alba quel sole, simbolo della vita stessa; perché la donna non è stata addirittura re, “Jadwiga” unica donna re in Europa, imprenditrice e mistica girovaga, Margery Kempe, sino a Cynethryth che poteva vantare una moneta coniata tutta sua, ma è anche soprattutto fautrice della vita e della sua continuità, ragion per cui la rende superiore all’ uomo , quell ‘uomo partorito proprio da lei stessa.
Insomma un’icona laica con tanto di aureola sul primato della donna,che invita esplicitamente l’uomo a fare silenzio << SILENTIUM !!!>> invitandolo proprio adesso, in momenti bui come quelli che stiamo ancora vivendo.