“Bioetica in Dialogo”, il nuovo libro di Don Giovanni Russo

Articolo di Francesco Pira

L’autore, Professore Ordinario di Bioetica e Direttore dell’Istituto Teologico San Tommaso di Messina è riuscito a fornire la chiave di lettura di argomenti attualissimi, donando spunti di riflessione al lettore che è chiamato ad interrogarsi pagina dopo pagina. Ha detto: “Sono felice di aver contribuito con questo volume ad un dibattito in cui è bello esserci amichevolmente”

Nella società liquida, descritta dal sociologo Zygmunt Bauman, abbiamo bisogno di qualcuno che ci possa aiutare a capire cosa sta succedendo. Allora, trovi un libro che riesce a diventare una guida e un compagno, perché ti aiuta a scrutare la realtà e a distinguere molteplici verità.

La scrittura accompagna sempre lo scrittore, durante il lavoro di composizione, e poi diventa luce per il lettore che cerca le risposte alle domande che si pone. E così un giorno a Messina, Don Giovanni Russo, Professore e grande intellettuale mi ha consegnato il suo stupendo lavoro. Riceverlo una gioia incredibile. Leggerlo un vero dono. Come parlare con Don Gianni, come lui stesso ama essere chiamato. Umile e concreto, come tutti i grandi sanno essere. Un privilegio conoscerlo, una fortuna poter condividere con lui opinioni e momenti comuni di crescite.

Leggendo Bioetica in dialogo – Fondamenti e testi, edito da Cooperativa S.Tom. La lettura mi ha permesso di ricordare le parole di Papa Francesco che nel suo Discorso al Comitato Nazionale per la Bioetica, nel mese di gennaio 2016, sottolineò che: “La Chiesa non rivendica alcuno spazio privilegiato in questo campo, anzi, è soddisfatta quando la coscienza civile, ai vari livelli, è in grado di riflettere, di discernere e di operare sulla base della libera e aperta razionalità e dei valori costitutivi della persona e della società. Infatti, proprio questa responsabile maturità civile è il segno che la semina del Vangelo – questa sì, rivelata e affidata alla Chiesa – ha portato frutto, riuscendo a promuovere la ricerca del vero e del bene e del bello nelle complesse questioni umane ed etiche”.

Un incoraggiamento ad avere cura dell’uomo, con particolare attenzione alle persone più deboli. Chi vive in una situazione di svantaggio non riesce a far sentire la sua voce. La società è chiamata a collaborare per sostenere quanti hanno bisogno.

Il Papa ha lanciato un messaggio importante: “La bioetica è nata per confrontare, attraverso uno sforzo critico, le ragioni e le condizioni richieste dalla dignità della persona umana con gli sviluppi delle scienze e delle tecnologie biologiche e mediche, i quali, nel loro ritmo accelerato, rischiano di smarrire ogni riferimento che non sia l’utilità e il profitto”.

Obiettivi che sono ben chiari all’autore di questo libro, Don Giovanni Russo. Si tratta di un testo che è nato per gli studenti ma, allo stesso tempo, è a disposizione di tutta la comunità e di quanti vogliono confrontarsi con le nuove frontiere della scienza e della medicina. Le questioni che riguardano la vita nascente, il fine vita, le famiglie, la comunità cristiana e la società vengono affrontante in modo chiaro e preciso.

Don Giovanni Russo è riuscito a fornire la chiave di lettura di argomenti attualissimi, donando spunti di riflessione al lettore che è chiamato ad interrogarsi pagina dopo pagina. Infatti lui stesso, in un’intervista, ha dichiarato: “Sono felice di aver contribuito con questo volume ad un dibattito in cui è bello esserci amichevolmente”.

In un mondo che corre veloce e pieno di “ismi”, soprattutto ricco di egoismo, abbiamo bisogno di qualcuno che ci faccia capire quanto sia importante il confronto per crescere e migliorare.

Bioetica in dialogo s’intitola così, perché il volume vuole essere una prospettiva teologica pronta a discutere con quanti la pensano diversamente. Promuovere un dialogo schietto tra le diverse prospettive, fatto di rispetto dell’altro. Il testo ha al suo interno diversi passi antologici e anche alcune parti e alcuni commenti della nuova Esortazione di Papa Francesco Laudate Deum sull’ ambiente. Il 4 ottobre 2023 è stata pubblicata l’Esortazione e i diversi brani sono stati inseriti all’interno del volume, con lo scopo di fornire un commento nell’ambito della bioetica ambientale.

La particolarità di questo libro risiede nei suoi straordinari contenuti. La bioetica si evolve velocemente negli argomenti e nelle risposte normative e legali ed è necessaria un’adeguata e costante formazione. L’aspetto più bello del volume è l’invito a camminare insieme senza preconcetti, senza distinzioni, senza costruire muri.

Don Giovanni ci trasmette, in ogni capitolo, l’importanza della dignità dell’uomo, del valore della vita, della salute, degli animali e della natura. La vita va sempre rispettata e non solo quella umana. L’autore ci tiene a tracciare orizzonti positivi e pieni di colori, dove a vincere sono la tolleranza e l’umiltà.

I media ci trasmettono immagini e video che ci sconvolgono, perché emerge la mancanza di rispetto per la vita. Basta osservare quanto sta accadendo a causa del conflitto russo-ucraino e della guerra in Medio Oriente. Un processo di vetrinizzazione che ha trasformato anche il significato della morte, visto che viene spettacolarizzata. Tutto viene vissuto in maniera istantanea, consumato in modo veloce ed è cosi che anche il dolore ha perso la sua importanza.

Da sociologo della comunicazione, condivido i messaggi veicolati da Don Giovanni Russo. Ho dedicato le mie ricerche a quella che viene identificata come “cultura dello scarto” che, così come ha scritto Papa Francesco nell’Enciclica Laudato Si’, ha trasformato il Pianeta in “un immenso deposito di immondizia”. I nostri stili di vita danneggiano il Pianeta e i nostri comportamenti rispecchiano la società liquida moderna in cui a vincere sono gli eccessi e gli sprechi, strettamente legati all’economia consumistica.

Tanto è stato fatto per supportare lo sviluppo sostenibile, ma tanto resta ancora da fare. Gli obiettivi dell’Agenda 2030 sembrano lontani e la sfida potrà essere vinta solo se tutti ci impegniamo, per salvare il nostro Pianeta e l’uomo stesso.

Don Giovanni Russo ci esorta a valutare non sono solo le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma anche le nuove frontiere della scienza e delle scoperte tecnologiche. In questi ultimi mesi, mi sono documentato tantissimo sull’Intelligenza Artificiale.

Il mondo si chiede se le macchine sostituiranno del tutto l’uomo. Cosa potranno fare i robot? L’Intelligenza Artificiale potrà prendere il posto dell’uomo? L’uomo saprà educare l’Intelligenza Artificiale? E c’è un episodio che mi ha particolarmente colpito.

In una fabbrica nel sud di Gyeonsang, in Corea del Sud, un uomo è stato ucciso da un macchinario che lo ha scambiato per una scatola di verdure. Il robot ha afferrato l’uomo, cosi come un qualunque prodotto in scatola, e lo ha stritolato.

L’operaio è stato subito soccorso, ma ogni tentativo di cura è stato inutile. La morte di quest’uomo, scambiato da una macchina per una scatola, poteva essere evitata? Può un drone dell’aeronautica statunitense, guidato dall’Intelligenza Artificiale, ribellarsi al suo operatore e ucciderlo? Eventi che devono farci ragionare e meditare molto.

Di fatto, come ho scritto in uno dei miei articoli per La Sicilia – Commenti, le ricadute etiche aspettano ancora delle risposte come ad esempio: sui contenuti falsi generati dall’Intelligenza Artificiale, sulla difficoltà di attuare controlli, sulla violazione della privacy, sulla discriminazione nei confronti di alcuni standard di bellezza, sull’occupazione e sulle aspettative della società.

Dobbiamo pensare a quali saranno le nostre prospettive e a come riusciremo a relazionarci con le macchine, con l’Intelligenza Artificiale e con i robot. Fino a che punto la scienza e la tecnica possono impedire che noi non possiamo essere più considerati esseri umani, ma lattine di minestrone o di pelati? Su queste e su altre domande dobbiamo interrogarci e Don Giovanni Russo ci ha fornito un utile e considerevole strumento.

Don Giovanni Russo Ordinario di Bioetica, è direttore dell’Istituto Teologico “S. Tommaso” di Messina della Scuola Superiore di Specializzazione in Bioetica e Sessuologia, unite all’Università Pontificia Salesiana. È stato membro della Pontificia Accademia per la Vita (2006-2023). È Ordinario dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti e del Consiglio direttivo del Centro Universitario di Studi di Bioetica dell’Università di Messina.

L’autore è riuscito con le sue parole a consegnarmi uno scrigno prezioso di valori. Il lettore comprende veramente cosa vuol dire dialogare con l’altro e si predispone all’ascolto dell’altro. Spero che questo libro venga letto da tante persone, perché Don Giovanni Russo è stato capace di mettere in luce ogni aspetto della nostra società, trasformando lo scontro in incontro. Cosa c’è di più bello dell’ incontro? Cosa c’è di più bello dell’attenzione e della stima per le idee dell’altro? Pensiamoci e prendiamo coscienza del fatto che la coesistenza di punti di vista differenti deve trasformarsi in fonte di ricchezza per tutti.

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