È quanto emerge dalla trentaquattresima classifica sulla qualità della vita pubblicata come dal Sole 24Ore. In testa Udine, seguita da Bologna e Trento. Decisamente bassa la posizione di Palermo e di molte altre città meridionali. Caltanissetta 106ª è penultima. Siracusa, 104ª, ha perso 14 posizioni e Napoli, 105ª, 7 posizioni. Perdono terreno anche Agrigento e Trapani. Migliore capoluogo di provincia siciliano Ragusa, solo ottantaseiesima, seguita da Messina, 89esima. Qualità della vita 2023: la classifica delle province italiane dove si vive meglio. Udine la migliore nel 2023 | Il Sole 24 ORE
Diversi i parametri considerati dai ricercatori. Ben 90 indici suddivisi in sei categorie dalle quali sono state stilate sei classifiche tematiche, composte ciascuna da 15 indicatori. Le sei macroaree sono “Ricchezza e consumi”, “affari e lavoro”, “ambiente e servizi”, “demografia, società e salute”, “giustizia e sicurezza” e “cultura e tempo libero”. Gli indicatori utilizzati sono stati forniti al Sole 24Ore per la maggior parte da fonti ufficiali, istituzioni e istituti di ricerca (dal Ministero dell’Interno al Ministero della Giustizia, dall’Istat all’Inps, da Agcom alla Siae fino alla Banca d’Italia. Altri sono stati forniti da realtà certificate come Scenari immobiliari, Crif, Cribis, Prometeia, Iqvia, Tagliacarne e Infocamere. Per ciascun indicatore, sono quindi stati assegnati mille punti alla provincia con il valore migliore e zero a quella con il peggiore. Per le altre province il punteggio è stato distribuito in funzione della distanza rispetto agli estremi (da 1000 a 0). Successivamente è stata stilata la classifica in base a ciascuna delle sei macrocategorie di settore basandola sul punteggio medio dei 15 indicatori, ciascuno pesato in modo uguale all’altro (1/90). Infine, è costruita la classifica generale facendo la media aritmetica delle sei graduatorie di settore.
Se si scorre la graduatoria, si scopre che Palermo è al quartultimo posto in Italia per quanto riguarda i consumi ma anche per ambiente e servizi. Un po’ meglio, ottantunesima, per affari e lavoro (ma con un calo di decine di posizioni rispetto al 2022). Anche per la categoria come giustizia e sicurezza Palermo non è messa bene: solo settantanovesima in classifica. E così per il gruppo di indicatori “cultura e tempo libero”, dove occupa la posizione numero 77.
In generale performance molto lontane da città settentrionali come Brescia, quinta della classifica dei territori più vivibili ma prima nella classifica “ambiente e servizi” (che fine hanno fatto i livelli di inquinamento alle stelle? Tutto risolto?). Nella top ten anche Milano: non sorprende trovarla al primo posto nella categoria “affari e lavoro”. Prima nella categoria “ricchezza e consumi” Monza e Brianza. “Solo” quarta assoluta Aosta.
In generale, quello che appare evidente è un netto divario che separa l’Italia settentrionale da quella meridionale (sebbene con poche eccezioni). Un divario che le promesse fatte dai tutti i governi degli ultimi decenni non sono stati in grado di colmare. Anzi.