“Le mura di Malapaga”, una storia senza avvenire che si consuma per le vie

Articolo di Paolo Quaglia

Pierre arriva nel porto di Genova come clandestino. Denunciato nel suo paese con l’accusa di omicidio, l’uomo scende a terra alla ricerca di un dentista. Segnato nell’animo e disincantato, vaga per la città fino a trovare un medico. Deciso a costituirsi si concede un ultimo pranzo come si deve. Nella trattoria conosce Maria, una madre single in fuga dal marito violento. Tra i due nasce una simpatia che si trasforma ben presto in amore. Pierre è deluso dalla vita e si avvicina alla donna solo in maniera ipotetica. Dopo alcuni momenti di serenità la coppia dovrà fare i conti con la realtà e la polizia sulle tracce del sospetto omicida.

Le mura di Malapaga è un film del 1949 diretto da René Clèment. Noir neorealista ha la sua forza in ambientazione e sceneggiatura. Interpretato da Jean Gabin e Isa Miranda Le mura trova in una Genova post bellica il palcoscenico per costruire la discesa all’inferno di un uomo che non riesce ad avere rispetto per se stesso . Inserito perfettamente in un ambiente proletario Pierre, è toccato dalla forza di continuare della cameriera che prova a uscire dalla quieta disperazione inventandosi un amore impossibile. Dialoghi che raccontano la vita di trattorie piene di fumo, vinoi e vicini di casa curiosi.

Il regista lavora per sottrazione raccontando uno spaccato sociale con contorno di thriller dal finale noto. Personaggi perfettamente al passo con la vicenda si confondono con la desolazione dei due protagonisti fino ad essere parte viva del film. Una storia senza avvenire che si consuma per le vie e racconta quanto continuare sia l’unica scelta a un mondo che appare costellato di delusioni e rimpianti. Un basso che Isa Miranda e Gabin fanno trasparire con recitazione a tinte tenui ma efficacissime.

Lavoro di grande pregio quello dei dialoghisti , tra cui Cesare Zavattini, capaci di rendere vive tutte le anime trasformandole in fantasmi dai desideri primari e obbligati. La storia d’amore tra i due riserva delle perle di parole espresse tramite opinioni . Mentre la signora si attacca al sentimento come ultima frontiera Pierre conosce benissimo il suo avvenire e non riesce a credere. Un film interessante e innovativo che sorprende per l’onestà di una storia semplicemente complessa. Valore aggiunto l’ennesima prova eccellente di Isa Miranda , attrice in grado di duettare con un carico come Jean Gabin tenendo testa al talento assoluto del francese.

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