Il 24 maggio alle 16,30, a Potenza, nell’aula Eurifamo del Polo Universitario del Francioso, si svolgerà la cerimonia di consegna degli attestati agli allievi che hanno conseguito la Certificazione Linguistica del Latino. L’evento concluderà un annuale iter, in Basilicata ormai alla sua quinta esperienza: avviato nel 2018, quando l’Ufficio Scolastico Regionale e l’Università degli Studi della Basilicata accolsero l’invito della Consulta Universitaria di Studi Latini (CUSL) a sottoscrivere un protocollo di intesa sotto l’alto patrocinio del Ministero della Pubblica Istruzione. Il protocollo, rinnovato nel 2023, ha di fatto inserito le istituzioni formative della Basilicata in una ‘rete’ nazionale che le impegna alla promozione della lingua latina nei percorsi scolastici e nei processi di educazione permanente. E ciò nella consapevolezza che, lungi dal dover essere ‘cancellato’, l’insegnamento della lingua latina continua a dotare i giovani di una risorsa preziosa per la tutela del patrimonio culturale europeo e per il futuro professionale.
Non a caso, ripetuti e più volte espressi pronunciamenti della Commissione Europea riconoscono alla conoscenza del Latino un ruolo importante nella maturazione degli European Soft Skills e nella tutela del patrimonio immateriale dei popoli europei. Pertanto, non stupisce che alla Certificazione Linguistica del Latino sia stata conferita validità sull’intero territorio europeo, e che il suo possesso sia equiparato a quello delle certificazioni di lingue moderne. Essa è frutto di una ‘macchina’ complessa, il cui funzionamento è affidato a Comitati Regionali paritetici (ossia, composti di docenti liceali e universitari), di nomina USR, incaricato di di predisporre, attuare e valutare le prove. Articolate attualmente in quattro livelli (da A1 a B2) basati sul sistema QCER, esse si svolgono del resto secondo il modello collaudato per la certificazione delle lingue moderne, adattato al Latino nel Sillabo Nazionale CUSL (http://www.cusl.eu/), sottoponendo il candidato ad esercizi (graduati in difficoltà, naturalmente) di comprensione, perifrasi, e traduzione del testo senza l’ausilio del vocabolario.
Indubbiamente, ciò richiede che la preparazione degli studenti alle prove sia curata nell’ambito di speciali laboratori, ai quali i docenti vengono a loro volta formati da esperti: il Comitato Regionale della Basilicata ha anche quest’anno, come nei precedenti, organizzato eventi di formazione presso l’UniBas, offrendoli ad un pubblico nazionale grazie all’inclusione nel catalogo per l’aggiornamento docenti del Ministero dell’istruzione e del Merito (SOFIA). Come negli anni scorsi, numerose sono state le adesioni da ogni parte d’Italia, ma è possibile affermare che quest’anno l’iniziativa ha dato avvio ad una fruttuosa collaborazione con la Calabria nella quale finalmente qualcosa si muove per la costituzione di un comitato autonomo, concorde naturalmente con la necessità – vivamente raccomandata dalla CUSL – della omogeneità nazionale nelle strategie didattiche e nella scelta dei testi latini sui quali lavorare.
Per quanto gravosi (ancorché gratuiti e volontari) i percorsi preparatori sembrano aver generato un grande entusiasmo tra i giovani dei Licei Classici e Scientifici della regione, indipendentemente dal risultato ottenuto: alle prove si sono iscritti circa 300 studenti, a fronte di circa 50 ‘certificati’, per lo più nei livelli A. Pochi, ma presenti e lusinghieri, i B1, e persino un B2. Non tutti i premiati sono lucani però, due allievi del “Galileo Galilei” di Trebisacce (CS), ‘ospite’ al Duni di Matera per lo svolgimento delle prove, sono risultati assegnatari di un A1 e di un B1.