Paulo Roberto Cotechiño centravanti di sfondamento (1983) è un film scritto da Nando Cicero, Luciano Martino e Francesco Milizia e rappresenta il canto del cigno della commedia sexy. Nando Cicero è un autore geniale e questa pellicola non passa inosservata in un periodo storico poco favorevole al cinema comico – erotico. Alvaro Vitali è Paolo Roberto Cotechiño, centravanti brasiliano che viene accolto così dai tifosi: “Dal Brasile agli Appennini il terrore dei terzini, con la grinta e con il ghigno è arrivato Cotechiño, tre miliardi costo netto, garantito è lo scudetto”. Carmen Russo è Eusebia, la fidanzata prosperosa del calciatore che esibisce con generosità seni e sedere per dare un po’ di verve alla pellicola. Carmen Russo dà un tocco di sensualità a tanta esibizione di rutti, scorregge e parolacce. Pare che Falcao doveva fare se stesso nel film, ma lesse il copione e diffidò la produzione dall’usare il suo nome e la maglia della Roma. Per questo Cotechiño è del Napoli.
Un film che aveva avuto la sua prova generale ne Il tifoso, l’arbitro e il calciatore di Pierfrancesco Pingitore (1983), sempre di argomento calcistico, ma qui si vede la mano folle e sregolata di Nando Cicero. La cosa più bella del film è proprio quel suo essere sempre volutamente sopra le righe con Vitali a ruota libera che scorreggia, rutta, esce dal cesso a brache calate e fa la doccia con lo scarico del wc. Francesco Milizia scrive il suo ultimo film e ci lascia un capolavoro del genere, un vero testamento spirituale che Vitali interpreta da par suo. Tra l’altro recita due ruoli, quello dell’italiano Alvaro Cotechino, cialtrone come pochi, e quello del brasiliano Cotechiño, irreprensibile giocoliere di classe. La storia si snoda tra nostalgia per la patria, gelosie per la fidanzata ballerina e rapimenti con sostituzione di persona. Ma a fare la parte del leone è Vitali con la sua poetica scorreggiona che a Mereghetti non piace per niente: “il film è solo una stanca sequenza di lazzi e trivialità varie affidata a un Vitali fuori forma”. Non siamo per niente d’accordo, anche se Pino Farinotti rincara definendo il film “becero, infarcito di parolacce, una farsa da avanspettacolo”. Nando Cicero un anno prima aveva diretto W la foca! e non è facile dire quale dei due lavori sia più folle. La forza delle due pellicole sta proprio nel saper essere volgare e irriverente, ma a ben vedere è proprio questa la cifra stilistica del cinema di Nando Cicero. Finisce il cinema vero di Nando Cicero con la crisi delle produzioni sexy, scollacciate, farsesche, comiche ridanciane, per molto tempo il regista sta fuori dal giro, poi viene chiamato nel 1992 a dirigere una serie Tv non troppo nelle sue corde come Europa Connection. Protagonista del telefilm è una squadra investigativa della Guardia di Finanza e le puntate sono girate on the road, si va da Roma a Mantova, passando per Livorno e Trieste, persino lacation europee (Parigi, Nizza, Stoccolma, Lugano). La serie è ambientata nel mondo della finanza di alto bordo, tra studi legali, banche e grandi alberghi, una sorta di poliziesco che di italiano ha ben poco, ma strizza l’occhio a simili serial statunitensi. Molti mezzi tecnici e militari, un vero e proprio spot per le forze armate italiane, soprattutto la Guardia di Finanza (sponsor dei telefilm). Protagonisti Ray Lovelock (capitano Dorio), John Phillip Law (colonnello Ferri) e Pier Luigi Misasi (maresciallo Cigliano), che indagano sul crimine e di tanto in tanto si concedono scappatelle con belle ragazze. Produce Carlo Montarsi per la Tiber Cinematografica ed Emanuela Guzzardi per la Rai. Colonna sonora di Enrico Ricciardi. Nando Cicero scrive, sceneggia e dirige l’intera serie.
Il nostro regista si ritira dalle scene, muore a Roma tre anni dopo, il 30 luglio 1995, all’età di 64 anni, per un arresto cardiaco. La salma è sepolta al cimitero Flaminio. La scomparsa di Cicero è ignorata da mass media, addetti ai lavori e critica. Soltanto Marco Giusti su Il Manifesto gli dedica un articolo commemorativo intitolato Nando Cicero, morte di un re della commedia. Giusti ricorda che rispetto a Mariano Laurenti, che all’epoca era un piccolo Lubitsch, Cicero era più autore, capace di grandi follie e stranezze, sempre molto spinto sul sesso e sui rumori di fondo.
Filmografia da regista
Lo scippo (1965)
Il tempo degli avvoltoi (1967)
Professionisti per un massacro (1967)
Due volte Giuda (1969)
Ma chi t’ha dato la patente? (1970)
Armiamoci e partite! (1971)
Ku-Fu? Dalla Sicilia con furore (1973)
Ultimo tango a Zagarol (1973)
Bella, ricca, lieve difetto fisico, cerca anima gemella (1973)
L’insegnante (1975)
Il gatto mammone (1975)
La dottoressa del distretto militare (1976)
La soldatessa alla visita militare (1977)
La soldatessa alle grandi manovre (1978)
La liceale, il diavolo e l’acquasanta (1979)
L’assistente sociale tutto pepe (1981)
W la foca (1982)
Paulo Rob erto Cotechiño centravanti di sfondamento (1983)
Europa Connection (1992) – serie TV