Grazie alla meticolosa ricerca e capacità di catalogazione dello scrittore e promotore culturale Salvatore Mirabile, nel 2021 è nata un’opera in 5 volumi dal titolo “Le pietanze” Edizioni Museo Mirabile di Marsala dedicata alle ricette culinarie della tradizione siciliana. Ho il piacere di pubblicare la mia prefazione generale, comune a tutti i volumi. Seguiranno le prefazioni dedicate alle singole sezioni dell’opera dell’autore siciliano.
Conosco e stimo da molti anni Salvatore Mirabile, poeta, scrittore, saggista, promotore culturale, per via della passione comune che ci conduce a riempire bianche pagine di poesie, di storie, di riflessioni e a promuovere i libri e i loro autori. Ma non solo, perché con il tempo abbiamo scoperto di apprezzare il buon cibo, spesso ritrovandoci noi stessi tra i fornelli per offrirlo ai commensali in tutte le sue declinazioni, utilizzando ingredienti prima di qualità. Quando mi ha parlato di questa sua nuova opera dedicata alle tradizioni culinarie siciliane, che si inserisce nel già numeroso elenco delle sue pubblicazioni, non mi sono affatto stupito perché Salvatore Mirabile, chiamato da tutti Totò Mirabile, è un creativo animato e sospinto da una grande energia. Basti pensare a una delle sue più importanti creature: il Museo Mirabile delle tradizioni ed arti contadine della regione siciliana di Marsala che, oltre a essere un’associazione culturale, raccoglie nella sua sede migliaia di testimonianze catalogate e conservate con dedizione e amore. Come lui stesso dice e mi trova d’accordo, senza la ricerca e la conservazione di tutto quanto riguarda le nostre tradizioni siciliane non c’è presente e non ci può essere futuro. E poi tanti libri scritti e pubblicati, presentazioni, premi vinti e organizzati, incontri poetici di letture in un lungo percorso artistico iniziato fin da quando da ragazzo frequentava le scuole medie.
Ma quale può essere il tratto comune che unisce la letteratura con il buon cibo? Per comprovarne l’esistenza faccio riferimento ad alcune citazioni partendo da quella della scrittrice Virginia Woolf: “Uno non può pensare bene, amare bene, dormire bene, se non ha mangiato bene”. Lo scrittore e drammaturgo Oscar Wilde, d’altra parte, affermava: “Non riesco a sopportare quelli che non prendono seriamente il cibo”. Immaginiamo infine di attraversare gli oceani spostandoci a Oriente, rileggendo le parole della scrittrice giapponese Banana Yoshimoto: “Non c’è posto al mondo che io ami più della mia cucina. Non importa dove si trova, com’è fatta: purché sia una cucina, un posto dove si fa da mangiare, io sto bene. Se possibile le preferisco funzionali e vissute. Magari con tanti strofinacci asciutti e puliti e le piastrelle bianche che scintillano. Un luogo che condivido volentieri con gli amici a me cari”.
Chissà se l’amico Totò Mirabile pensava a questi illustri scrittori e ai tanti letterati che hanno parlato e scritto di cucina quando ha deciso che doveva nascere questa sua interessante e voluminosa pubblicazione? Sicuramente si è ispirato alle nostre millenarie tradizioni siciliane delle quali, come detto, è fine cultore! Lui indomabile viaggiatore per valli e per paesi, per boschi e per strade costiere e di montagna. Per pura curiosità, per il desiderio di viaggiare, per parlare con genti testimoni di ricette tramandate e realizzate di generazione in generazione, per fotografare e raccogliere testimonianze. Il tutto avendo come buon punto di partenza il virtuoso incontro tra la provincia di Palermo, Chiusa Sclafani è il luogo natio di Totò, e quella di Trapani dove è nata Enza, la sua amata sposa.
L’opera Le Pietanze di Totò Mirabile si dispiega e spalma nella sua completezza, su cinque volumi ciascuno dei quali raccoglie le ricette tipiche della tradizione siciliana, scandendo le varie fasi di un pranzo o una cena completi: 1° tomo – Antipasti e Contorni. 2° tomo – Primi Piatti. 3° tomo – Secondi Piatti. 4° tomo – Frutta e Verdura. 5° tomo – Dolci Vini e Liquori. Ogni ricetta è commentata dall’autore, corredata con fotografie e con l’indicazione degli ingredienti necessari e dei tempi di preparazione.
La cucina siciliana è ricchissima e variegata per vari motivi. Intanto per la vastità del territorio, non dimentichiamo che la nostra regione per estensione è la più grande d’Italia. Risulta essere la più grande isola di tutto il mar Mediterraneo, è la settima isola d’Europa e la quarantacinquesima del mondo. Quantità e qualità che si incontrano e si sposano grazie alla fertilità delle sue terre arricchite, nella parte orientale, dal vulcano attivo più alto d’Europa, dalla brezza del mare che favorisce la produzione vitivinicola, quella delle olive, quella dei capperi e delle lenticchie. Per la salubrità del clima tipicamente mediterraneo che rende le produzioni eccellenti. Anche l’orografia del territorio contribuisce all’eccellenza e alla varietà dei prodotti della nostra terra: mari pescosi che incontrano 1637 chilometri di costa che risale talvolta dolcemente, altre volte aspramente verso le colline e le alture che possono raggiungere quasi 2000 metri di altitudine nel complesso montuoso delle Madonie e gli oltre 3000 metri con l’Etna. E poi ancora pianure che si alternano a monti e valli: la piana di Catania, la Conca D’Oro a Palermo, la piana di Trapani, la piana di Gela, la piana di Licata, la piana di Vittoria; la Val di Mazara e del Belice a occidente, la Val di Noto e la Valle dell’Alcantara a oriente passando dalla Val Dittaino; I monti Nebrodi, Peloritani sulla dorsale nord e poi i monti Sicani, Iblei ed Erei, nell’entroterra da sud verso l’est dell’isola. Non dimentico di citare le isole nell’isola con i loro tipici microclimi e i loro mari, che producono prodotti di qualità sia di terra che di mare: Ustica, Pantelleria, le isole Pelagie, Egadi ed Eolie.
Da questo enorme ed immaginario paniere i siciliani attingono dalla notte dei tempi le materie prime per eccellere nel mondo. Cucina di terra e di mare che esprimono al meglio e condensano le influenze delle numerose dominazioni che hanno arricchito non soltanto il dna dei siciliani, ma anche la varietà e la bontà del cibo preparato spontaneamente nelle case e in tempi moderni nei ristoranti. Ogni popolo che nel passato ha tentato di conquistare la nostra Sicilia, ha lasciato in eredità qualcosa, spesso testimonianze architettoniche, ma anche usi e costumi che si estendono nel campo culinario: tra i primi abitatori che hanno lasciato tracce sul suolo siciliano ci sono i Sicani, i Siculi e gli Elimi; a seguire sono arrivati i Fenici e gli Achei seguiti dai Greci; i Romani e a seguire i cosiddetti barbari di stirpe germanica: Vandali, Eruli, Ostrogoti; il popolo ebraico espulso nel 1492 da un decreto della corona spagnola, quando la Sicilia faceva parte di tale regno, i Bizantini e a seguire gli Arabi; i Normanni che diedero luogo nel 1130 al lungo regno di Sicilia; gli Svevi, gli Aragonesi, gli Spagnoli, i Borboni per finire con i Savoia e l’unità d’Italia. Ecco perché la Sicilia, ed in particolare Palermo, è così ricca di “testimonianze storiche stratificate” per dirla con le parole dello storico contemporaneo palermitano Emanuele Drago.
Totò Mirabile tutte queste cose le conosce ed è per questo a mio parere che dedica la sua esistenza non soltanto alla scrittura creativa con una particolare attenzione alla nostra sicilianità, ma anche alla conservazione della memoria che nel caso di questa opera in cinque tomi, si riferisce alle tradizioni culinarie della nostra terra. L’opera pertanto non ha soltanto una funzione di divulgazione dei piatti siciliani, ma anche un’importante funzione tendente alla conservazione della memoria e delle tradizioni tramandate in seno alle famiglie.
Immerso in queste riflessioni profonde e pregne di virtuose immaginazioni legate alla nostra terra, mi affido al poeta greco antico Pindaro, tra i maggiori esponenti della lirica corale, per effettuare un breve volo all’interno del connubio letteratura e cucina, e questo volo non poteva che condurmi al nostro amato scrittore siciliano Andrea Camilleri e al suo famoso personaggio, il commissario Montalbano, noto anche per il suo proverbiale amore per la cucina siciliana. “Gustare un piatto fatto come Dio comanda è uno dei piaceri solitari più raffinati che l’omo possa godere, da non spartirsi con nessuno, manco con la pirsona alla quale vuoi più bene” scriveva Andrea Camilleri con un poco di egoismo, salvo poi rifarsi quando scrisse: “Se mentre mangi con gusto non hai allato a tia una pirsona che mangia con pari gusto allora il piaciri del mangiare è come offuscato, diminuito.”
Ancora un volo pindarico che mi porta all’antica Grecia e al suo teatro ampiamente rappresentato in chiave moderna ai nostri giorni: il riferimento al deux ex machina ovvero l’arrivo improvviso di una forza superiore, finora estranea, in grado di cambiare lo stato delle cose e risolvere la storia, può essere traslato ad un buon pranzo. Sappiamo tutti che davanti ad un buon piatto e a un ottimo bicchiere di vino sono state risolte questioni internazionali e sentimentali.
Prima di chiudere la mia breve prefazione desidero dare il mio consiglio a tutte le persone che amano cucinare e deliziare i palati dei commensali, ovvero quelli che sono gli ingredienti principali di ogni gesto rituale o creativo in cucina: ingredienti freschi e di buona qualità, che stanno alla base di ogni ricetta per ovvi motivi; il calore e il tempo in quanto la preparazione di un piatto è subordinato alle leggi della fisica e della chimica che hanno bisogno del giusto calore e del giusto tempo per divenire un’ottima preparazione gastronomica; la creatività perché talvolta può capitare che nella ricetta originale manchi un ingrediente ed allora interviene la capacità di adattamento, infatti molte ricette nascono dalla necessità di non buttare nulla in cucina e di usare ciò che si trova nel frigorifero e nella dispensa; infine il sentimento, in quanto sono convinto che chi cucina trasmette tutto il proprio amore nei piatti che prepara, trasferendolo ai propri cari e agli ospiti. Sono tutti ingredienti che certamente non mancano a Totò Mirabile, noto a tutti per la precisione, l’impegno, l’amore e la dedizione con cui scrive, organizza e cucina.