La viva voce e la fervida fantasia degli antichi Greci racconta(va) che Eracle uccise i Giganti che furono sepolti sotto la superfice rocciosa di Mykonos. Il nome dell’isola significa, narra, dichiara «un mucchio di pietre», «un paese roccioso» accarezzato, e a volte, sferzato dal vento che muove le vele, che preme sul grano, che accarezza e sfiora il celeste blu delle cupole e il bianco dei muri. Due colori, che insieme al giallo, al rosso celebrano e danno vita alla mostra personale «Nesos/isola» di Simone Caliò presso la Municipal Art Gallery dell’isola. Una mostra, che dal 21 al 30 giugno 2024, dal famoso e favoloso arcipelago delle Cicladi intende rappresentare una feconda proposta di vita, incastonata nell’arte, un ritorno alle origini come narrazione dei propri desideri, speranze, ecc. Una narrazione di colori che rivela la Weltanschauung dell’uomo, dell’artista Simone Caliò.
La nuova mostra personale «Nesos/isola» immersa nel fecondo mare dell’Egeo, cantato da Omero a Konstantinos Kavafis, solcato da Odisseo, e che la matita di Giorgio De Chirico ha fissato in tante litografie per dieci giorni, dal 21 al 30 giugno, svelerà le pennellate e i colori, inzuppati e impregnati dalla vita fisica e immaginaria dell’artista. Una mostra che è e sarà una meravigliosa navigazione tra storia e storie, tradizioni e suggestioni mediterranee, dalla Sicilia alle Cicladi, che racchiudono, come un’armoniosa danza circolare, gli incantati spazi di colore e luce che in Simone Caliò sono emozioni e sensazioni della bellezza. «Nesos/isola» è e sarà un arcipelago di tele, un distendersi di volumi intessuti da colori che invitano le emozioni a librarsi in aria, sulle onde del mare e a vivere l’«isola» che ciascuno ha dentro sé perché ogni vita è un’Odissea. Lo insegna Omero e la mostra dell’artista Simone Caliò ne è un «diario» o emanazione di colore, di colori.