La Strage di Via D’Amelio e i vetri rotti

Articolo di Franco Lannino

In questa foto scattata in via D’Amelio all’alba del 20 luglio 1992 sono ben visibili 128 imposte dei due palazzi raffigurati. Li era dove abitava la vecchia madre, la sorella e il cognato del giudice Paolo Borsellino. Come potete vedere non c’è una imposta integra, sono state tutte sventrate. E tenete conto che guardando la foto, a destra ci sono altri due stabili e di fronte, alle mie spalle rispetto alla fotografia che vedete ci sono altri quattro palazzi. Approssimativamante parliamo di circa 600 imposte. Ecco nessuna di esse rimase integra. Pensate che pure tutte le porte di ingresso degli appartamenti, circa 400, corazzate e non, erano state abbattute, nessuna è rimasta sui cardini. Nel raggio di 700 metri non è rimasto un vetro integro, tutti frantumati, a pezzi. Ancora oggi mi chiedo se la strage non fosse avvenuta un afoso pomeriggio domenicale di luglio, quando tutti sono al mare o a crecare un po’ di refrigerio, quanti morti avremmo contato in quel tratto di via D’Amelio oltre ai sette martiri falciati dalla maledetta mano mafiosa?

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