Ci siamo incontrati nella bellissima Capo d’Orlando a “Notturno d’Autore per parlare del suo ultimo libro. Condivido quello che ha scritto: “La vera natura del potere cambia a seconda di chi lo ricerca”
Devo confessarvi che avevo visto in tv Davide Casaleggio. Era la prima volta che lo incontravo di persona. Sono rimasto piacevolmente sorpreso per la sua cordialità, preparazione, visione del futuro. Davanti a noi in lontananza le Isole Eolie, davanti il porto turistico di Capo D’Orlando pieno di diportisti.
Tutto è successo lo scorso 23 agosto. Conversare con Davide Casaleggio sul suo ultimo libro “Gli algoritmi del potere”, edito da Chiarelettere nell’ambito della Rassegna Notturno d’Autore presso la Terrazza Sestante del porto turistico, è stato un arricchimento. Era l’ultimo appuntamento di una Rassegna di successo. Un evento, quello a cui ho partecipato, ben organizzato e ben riuscito grazie alle due anime della Rassegna Letteraria: Lucia Franchina (Ideatrice e Direttrice Artistica) e di Francesca Pietropaolo (Direzione e Ottimizzazione).
In questa interessantissima conversazione i temi trattati sono stati tanti: l’intelligenza artificiale, la guerra, la politica, il Movimento 5 Stelle, le Fake News, la cittadinanza e il lavoro.
Il volume di Davide Casaleggio vuole sottolineare come l’intelligenza artificiale sta trasformando la società, il lavoro, il nostro modo di essere cittadini. Ma non solo. L’intelligenza artificiale sta condizionando le strutture di potere.
L’autore è un esperto di tecnologia digitale e architetto del primo movimento digitale andato al governo in un Paese del G7, ha discusso di questi temi in occasione di importanti eventi internazionali, tra cui una presentazione all’ONU.
In questo libro mette in evidenza i risultati della rivoluzione sociale ed economica dovuta all’arrivo dell’intelligenza artificiale.
Davide Casaleggio ha paragonato l’avvento dell’intelligenza artificiale all’impatto dell’elettricità. Di fatto, l’intelligenza artificiale è capace di arrivare ovunque e di influenzare il potere politico. Infatti, la classe dirigente possiede mezzi e strumenti di persuasione del tutto nuovi. Il cittadino si trova all’interno di una rivoluzione epocale.
L’introduzione dell’autore mette in guardia il lettore: “La vera natura del potere cambia a seconda di chi lo ricerca”. L’ambizioso, il conformista e l’idealista hanno la loro particolare visione del potere e Casaleggio avverte, grazie ad un proverbio africano, “da soli si va veloci, ma insieme si va lontano”.
Oggi, si assiste ad un cambiamento della propaganda politica e non sempre la verità assume un ruolo centrale. Tante e troppe le fake news veicolate all’interno delle piattaforme social.
Il titolo “Gli algoritmi del Potere” richiama le tante analisi condotte da sociologi, un tema di cui mi sono occupato più volte, ed è già esso stesso motivo di riflessione.
L’era del capitalismo dei “like” e dei “cuoricini” e le nostre vite sono regolate da algoritmi. Una nuova forma di potere che riguarda il controllo delle menti, dove è il controllo virale, che attraverso la virtualità, ci accarezza benevolo e ci suggerisce quello che ritiene conveniente. Una babele comunicativa senza precedenti.
Di, fatto l’intelligenza artificiale è molto presente nelle nostre giornate. Non possiamo fare a meno di alcune nuove “amiche” come “Alexa” l’assistente intelligente che, tramite Amazon Echo, permette all’utente di controllare con la voce una molteplicità di oggetti, servizi, contenuti e quant’altro.
Non possiamo non menzionare “Siri” l’assistente virtuale sviluppato da Apple. Quando guidiamo o non abbiamo tempo possiamo chiedere a Siri di fare una telefonata o mandare un messaggio al posto nostro.
Tantissime le applicazioni che si servono dell’intelligenza artificiale. In queste ultime settimane si sta discutendo tantissimo di Voce Cloning ovvero della capacità dell’Intelligenza Artificiale di riprodurre e modulare la voce di una persona reale. Esistono tantissimi deep learning che riescono a cogliere le caratteristiche della voce che si desidera replicare. Un universo del tutto nuovo, ancora poco conosciuto, che sta portando i leader mondiali a confrontarsi.
Il 13 e il 15 giugno 2024, in Puglia, si è svolto il G7. I grandi della Terra, i grandi proprietari delle piattaforme e anche Papa Francesco si sono incontrati per discutere dell’intelligenza artificiale. Il Santo Padre ha guidato i lavori da un punto di vista etico. Le preoccupazioni sono tante e servono le risposte adeguate. Tutti ne sono consapevoli, perché il cambiamento riguarda ogni settore della società.
Mi ha particolarmente colpito l’analisi sul rapporto intelligenza artificiale e lavoro, condotta da Casaleggio. Gli investimenti stanno portando ad un cambiamento di paradigma per molte professioni e molto business. Casaleggio sottolinea che il problema è il ritardo con cui ci approcciamo alle rivoluzioni e anche gli investimenti. Infatti, sostiene che “è difficile scommettere sul futuro, soprattutto perché si cerca una dimostrazione pratica del successo in tempi brevi. I sistemi di intelligenza artificiale, oltre a costare a livello di investimenti, hanno richiesto investimenti di tempo e di risorse non indifferenti, ma soprattutto una strategia ben delineata. Poi c’è un tema generale per l’Italia, che è relativo agli investimenti in ricerca sviluppo, perché sono sempre stati molto contenuti”.
La percezione dell’autore sugli investimenti è che l’Italia non sta investendo. Ci sono Paesi che stanno impiegando risorse. Basti pensare alla Germania “che investe il doppio o la Svezia il triplo, e Israele il quadruplo”.
Casaleggio è certo che “investire in digitale e innovazione è qualcosa di vitale per il nostro Paese e per il tessuto economico, l’e-commerce è uno di quei segmenti che rappresentano una grande opportunità da cogliere, ma vale per il commercio in generale” ed impossibile dargli torto.
L’autore, nell’ultimo capitolo, affronta con coraggio due temi cruciali: il futuro della partecipazione civica e l’intelligenza collettiva.
Proprio l’importanza dell’intelligenza artificiale collettiva deve farci meditare sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale nelle guerre e nei conflitti moderni. Penso al conflitto russo-ucraino e alla guerra in Medio Oriente.
Abbiamo due volti dell’intelligenza artificiale: può salvare tante vite e può spezzare tante vite.
L’intelligenza artificiale può essere gestita in maniera adeguata per aiutare gli uomini. Addirittura può supportare lo sviluppo sostenibile ed esistono modelli previsionali, relativi ai cambiamenti climatici, di grande rilevanza.
Purtroppo, ci sono anche i rischi in termini di “profilazione”, di “controllocrazia”, come ci suggerisce Erin Sadin, e di “sorveglianza”. Ci viene proposto quello che secondo l’algoritmo è più adatto alle nostre esigenze.
Insomma, sono tanti gli spunti di riflessione che Casaleggio ci propone nel suo libro ed io ho condiviso tante pagine del suo libro. Mi sono ritrovato in tanti concetti. La tecnologia ci regala un mondo sempre più all’avanguardia e se gestita in modo corretto dà risultati grandiosi, ma bisogna stabilire qual è il confine che non deve essere superato e quali sono i pericoli che bisogna fronteggiare e uno dei pericoli più gravi è la disinformazione.
L’intelligenza artificiale non può sostituire l’uomo e la tecnologia deve supportare la crescita dell’uomo senza schiacciarlo. Casaleggio ha intercettato le opportunità e i pericoli nascosti nel progresso scientifico e ci invita a colmare la lacuna culturale e legislativa che, in questo momento storico, blocca l’unione tra l’innovazione e la democrazia in un sistema preparato. L’investimento, la competenza e la conoscenza rappresentano gli elementi da cui partire. In questo modo, l’intelligenza artificiale potrà dar vita a un nuovo umanesimo tecnologico in cui il cittadino è al centro dei processi sociali e digitali.
Davide Casaleggio è un imprenditore specializzato nella consulenza strategica per l’innovazione digitale, al fine di applicare le rivoluzioni tecnologiche a nuovi modelli di business e organizzativi. Dal 2016 è presidente di Casaleggio Associati e dell’Associazione Rousseau, create insieme al padre Gianroberto. Ideatore della piattaforma Rousseau, già premiata come migliore piattaforma di partecipazione al mondo nella categoria Impatto e detentrice del record mondiale per una votazione online in un singolo giorno, è oggi socio fondatore e presidente del progetto Camalot, il cui obiettivo è promuovere la partecipazione online con voti e assemblee legalmente riconosciuti.