“Blue Kids”, una radiografia del male e dei suoi eccessi persino sconvolgente

Articolo di Gordiano Lupi

Andrea Tagliaferri è un regista al debutto dietro la macchina da presa, anche se il suo mentore – produttore si chiama Matteo Garrone, una garanzia mica da poco. Blue Kids è un film nerissimo, cupo, senza speranza, una radiografia del male e dei suoi eccessi persino sconvolgente, che racconta la vita di due fratelli – Gianmaria (Falco) e Claire (Claisse) -, vera e propria coppia diabolica che non esita a uccidere il padre per ereditare, oltre a sgombrare il campo da possibili testimoni. Il regista racconta senza giudicare, filma immagini turpi di uccisioni, narra relazioni a base di sesso, squallidi rapporti mercificati, assurde esecuzioni. Blue Kids è un film dove la mano del regista è onnipresente, dagli stupendi piani sequenza iniziali, fino al termine, sui titoli di coda, con la ripresa in campo lungo della laguna di Comacchio. La storia è ambientata benissimo tra Ravenna e Faenza, in un litorale marino freddo e invernale, persino spettrale, cornice ideale per una narrazione cinica e cruda. Impaginazione classica, del tutto consequenziale, pochi colpi di scena, ma una ripresa dell’orrore e una fredda rappresentazione del male. La coppia criminale si divide persino l’amore per una ragazza (Gioli), ma il legame è così saldo che non viene incrinato neppure da una sorta di rapporto malato che potrebbe dividerli. Finale aperto, che lascia un po’ di amaro in bocca, ma è la sola conclusione possibile. Il film da un punto di vista tecnico è girato benissimo, la fotografia di Sara Purgatorio è tra le cose più intense di un lavoro risolto, i movimenti di macchina sono insoliti e originali, certo, c’è il rischio che tutto diventi un mero esercizio di stile, perché alla fine il senso del racconto non va oltre una fredda rappresentazione del male. Il mondo visto dalla parte di Caino, con riferimenti a fatti realmente accaduti, omicidi seriali e coppie diaboliche pescate a piene dalla cronaca nera. Montaggio abbastanza serrato di Simone Manetti, per una giusta durata (75’), colonna sonora composta da Leonardo Milani, cupa e spiazzante, persino fastidiosa, ma è un effetto voluto. Blue Kids viene presentato in concorso al Torino Film Festival ma si vede poco in sala; Matteo Garrone lo promuove con presentazioni nei Cineclub, ma gli incassi sono irrisori (neppure diecimila euro). Reperibile su Rai Play, dopo i passaggi su Rai 4 (prima tv) e Rai 5 (senza pubblicità). La visione è consigliata, anche se non è un lavoro adatto ai minori perché del tutto amorale, dato il quadro di squallore e di assenza di valori che rappresenta, serve un pubblico preparato.

Regia: Andrea Tagliaferri. Soggetto e Sceneggiatura: Andrea Tagliaferri, Pier Paolo Piciarelli. Fotografia: Sara Purgatorio. Montaggio: Simone Manetti. Musiche: Leonardo Milani. Produttori: Matteo Garrone, Davide Tovi. Case di Produzione: Rai Cinema, Masterfive Cinematografica. Genere: Drammatico. Durata: 75’. Paese di Produzione: Italia, 2017. Interpreti: Fabrizio Falco (Gianmaria), Agnese Claisse (Claire), Matilde Gioli (ragazza senza nome), Giustiniano Alpi (complice), Lorenzo Gioielli (padre), Silvana Bosi (nonna), Beatrice Cervolani (compagna del padre), Irene Splendorini (escort), Saverio Percudani.

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