“Joker: Folie à Deux”, un eccesso di canzoni e balletti, numeri da avanspettacolo

Articolo di Gordiano Lupi

Todd Phillips riprende in mano il suo personaggio che tanto successo (meritato) aveva avuto cinque anni prima, ma l’operazione gli sfugge di mano, tra un eccesso di canzoni e balletti, numeri da avanspettacolo, parti oniriche e ricordi, il tutto condito da una lentezza esasperante, per una lunghezza spropositata della pellicola (138’!), vista la pochezza delle cose da dire. Il regista indaga nella mente di Arthur Fleck e fin qui tutto bene, visto che può contare su un attore straordinario come Joaquin Phoenix, vera maschera di dolore e follia nei panni di un delinquente psicopatico. Ma la sceneggiatura è ripetitiva, davvero ai minimi termini, perché tutto ruota attorno alla follia d’amore tra Joker e Harleen Lee Quinzel / Harley Quinn, interpretata da una Lady Gaga a suo agio soprattutto quando canta. Il film è costruito su misura per la cantante nordamericana, di sicuro piacerà ai suoi fan, ma farà inquietare non poco i lettori dei fumetti che vedranno un personaggio storico (il cattivo più riuscito di Batman) violentato nei tratti essenziali, ridotto a un’imbelle parodia di se stesso. Il film è un mix di generi, si va dal fantastico al giudiziario, passando per il musical e il carcerario, ma la storia non decolla mai mentre lo spettatore di questo genere di pellicole attende che si passi all’azione. Non può bastare l’esplosione finale del tribunale con la fuga del Joker fino alla mitica scalinata del primo film, dove incontra Harley Quinn per sentirsi rimproverare di aver ucciso la sola fantasia capace di tenerli uniti. Tra le cose migliori una suggestiva colonna sonora curata da Hildur Guonadottir, composta da alcuni pezzi originali e nuove versioni di canzoni classiche, su tutte la famosa That’s Entertainment! (Tutto questo è intrattenimento), tratta da Spettacolo di varietà del 1953, interpretato da Fred Astaire. Originale il cartone animato iniziale che fa da prologo alla storia del Joker, impegnato a lottare contro la sua stessa ombra, per significare a dovere lo sdoppiamento di personalità. Per tutto il resto credo che Bob Kane e gli scrittori successivi delle sceneggiature a fumetti si stiano rivoltando nella tomba. E pensare che il primo Joker era l’esempio di un giusto mix tra cinema impegnato e spettacolare, partendo da un personaggio di un fumetto senza grande spessore psicologico il regista aveva creato un carattere approfondito e drammatico. Questa volta no, questa volta Todd Phillips ha proprio esagerato, forse ha voluto strafare, mettendo in scena un minestrone psicanalitico – musicale in salsa cabarettistica che resta più indigesto di una peperonata. Evitatelo, se potete.

Regia: Todd Phillips. Soggetto e Sceneggiatura: Todd Phillips, Scott Silver (violentando i personaggi DC Comics). Montaggio: Jeff Groth. Fotografia: Lawrence Sher. Effetti Speciali: Andrew Roberts. Musiche: Hildur Guonadottir. Scenografie: Mark Friedberg. Costumi: Arianne Phillips. Produttori: Todd Phillips, Joseph Garner, Emma Tillinger Koskoff. Produttori Esecutivi: Distribuzione (Italia): Warnes Bros Entertainment Italia. Durata: 138’. Genere: indefinibile, soprattutto musical. Paese di Produzione: Stati Uniti d’America, 2024. Interpreti: Joaquin Phoenix (Arthur Fleck / Joker), Lady Gaga (Harleen “Lee” Quinzel / Harley Quinn), Brendan Gleeson (Jackie Sullivan), Catherine Keener (Maryanne Stewart), Zazie Beetz (Sophie Dumond), Bill Smitrovich (Herman Rothwax), Harry Lawtey (Harvey Dent), Steve Coogan (Paddy Meyers), Leigh Gill (Gary), Jacob Lofland (Ricky Meline).

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