Non è detto che un’ottima attrice sia anche una buona regista. Marcel!, debutto dietro la macchina da presa di Jasmine Trinca ne rappresenta la prova inconfutabile, perché il film è davvero un’occasione mancata che spreca persino buoni interpreti come Alba Rohrwacher, Giovanna Ralli, Umberto Orsini, Valentina Cervi, Valeria Golino, Paola Cortellesi e Dario Cantarelli. Non solo, anche la ragazzina debuttante chiamata a interpretare il ruolo della figlia – Maayane Conti -, è espressiva e convincente. Ma quel che manca del tutto a Marcel! è la sceneggiatura – scritta dalla regista con la collaborazione di Francesca Manieri – responsabile principale di un film che non si lascia guardare se non per dovere. Persino il montaggio di Chiara Russo è troppo compassato, va bene che si vorrebbe fare cinema d’autore, ma 93 minuti per una storia che non sarebbe adeguata neppure per 20 sono troppi! La fotografia romana di Daria D’Antonio si salva, così come l’idea di fare cinema on the road citando (in parte) La strada di Fellini e il sottobosco artistico dei performer, ma quel che manca son le cose da dire. Alla fine non si comprende il messaggio, dopo aver assistito alla storia sconcertante di una madre (Rohrwacher) che ama solo il suo cane Marcel, con il quale ha messo su una performance, ma trascura del tutto – direi ignora – la figlia (Conti), che spesso si rifugia dai nonni (Ralli e Orsini). La madre ha uno spasimante (Cantarelli) che le regala mazzi di rose rosse, ma lei non lo considera; angosciata per la morte del cane – prima fuggito, poi ucciso da una figlia disperata per una mamma che la trascura – la donna si mette in viaggio per partecipare a una gara riservata agli attori di strada. La figlia pretende di andare con lei che accetta la sua compagnia senza entusiasmo, a un certo punto incontrano una ricca cugina (Cervi) che vive in un casolare con altri amici snob e concede loro il permesso di dormire nella stalla. Il film è tutto qui con un finale dove si intuisce che la madre forse ha capito l’essenza del vero amore e che mentre si sta bagnando nelle acque del mare guarda la figlia e si appresta a cominciare una vita nuova. Se volete farvi un’idea lo trovate su Rai Play, ma fa parte di quei prodotti definibili come cinema italiano contemporaneo, che vanno di pari passo con la letteratura italiana contemporanea. Cinema inutile.
Regia: Jasmine Trinca. Soggetto e Sceneggiatura. Jasmine Trinca, Francesca Manieri. Fotografia: Daria D’Antonio. Montaggio: Chiara russo. Musiche: Matti Bye. Scenografie: Ilaria Sadun. Costumi: Marta Passarini. Paesi di Produzione: OItalia, Francia. Durata. 93’. Genere: Drammatico. Case di Produzione: Cinemaundici, Totem Atelier, con Rai Cinema in collaborazione con Phon Films. Distribuzione (Italia): Vision Distribution. Lingua Originale: Italiano. Interpreti: Alba Rohrwacher (madre), Maayane Conti (figlia), Giovanna Ralli (nonna), Umberto Orsini (nonno), Dario Cantarelli (spasimante), Valentina Cervi (cugina), Valeria Golino (analista), Giuseppe Cederna (amico elegante), Paola Cortellesi (venditrice di gioielli).