Il titolo originale della pellicola (Ezra) riprende il nome del figlio autistico di Max (Cannavale) e Jenna (Byrne), protagonista di una vicenda al tempo stesso comica e drammatica. Max, un attore di cabaret in cerca di scritture, separato dalla moglie (ma è sempre innamorato), deve gestire il grande affetto che nutre per un figlio speciale, intelligentissimo ma con gravi problemi di autismo. Tra le cose che non vanno nella sua vita c’è anche un padre come Stan (De Niro), uomo tutto cuore ma dai comportamenti strampalati ed eccessivi che ha segnato la sua crescita senza madre, scappata di casa per disperazione. Il film è un on the road statunitense, un viaggio lungo il quale tra padre e figlio si salda un rapporto intenso e sorge una comunione di affetti importante, anche se tutto nasce da un paradossale rapimento. L’ex moglie e il padre di Max si lanciano all’inseguimento, portandosi dietro pure la polizia, ma alla fine tutto si risolve con un finale da commedia. In viaggio con mio figlio è grande commedia americana, fuori dal giro delle major, prossima al cinema d’autore, girata da un regista (Tony Goldwyn) che di professione è soprattutto attore e che in carriera ha firmato solo una manciata di pellicole. Il tema affrontato pare toccarlo molto da vicino, forse perché proviene da una famiglia di attori e ha vissuto un divorzio dei genitori in tenera età. La sceneggiatura di Tony Spiridakis è davvero ben scritta, tocca le corde giuste al momento giusto, strappa il sorriso, la risata grassa, persino la commozione, dosando a dovere elementi drammatici e comici. La fotografia nordamericana di Daniel Moder è luminosa e notturna, riprende i momenti del viaggio con cura per i particolari e rispetto dei luoghi. Regia ispirata, sia per movimenti di macchina sia per direzione di attori, al punto che vediamo recitare un bambino come William Fitzgerald da professionista, accanto agli straordinari De Niro (un nonno sopra le righe) e Cannavale (eccessivo e gridato il suo personaggio, ma riuscito). Molto brava anche Rose Byrne nei panni della madre Jenna, contesa tra l’ex marito e il nuovo fidanzato, soprattutto innamorata del figlio. Una citazione la merita Whoopi Goldberg, anche se il ruolo modesto come agente di Max non permette grandi evoluzioni. Il regista interpreta la parte di Bruce, il nuovo fidanzato di Jenna. Il montaggio di Sabine Hoffman è rapido ed essenziale, i cento minuti di pellicola raccontano la storia senza eccedere ma secondo una giusta misura. In viaggio con mio figlio non riscuote grande successo negli Stati Uniti, mentre in Europa circola dal 2025 nelle sale d’essai. Visto grazie al cinema Stella di Grosseto, sala benemerita di periferia che proietta su grande schermo vero cinema. Un film da ricercare.
Regia: Tony Goldwyn. Soggetto e Sceneggiatura: Tony Spiridakis. Fotografia: Daniel Moder. Montaggio: Sabine Hoffman. Musiche: Carlos Rafael Rivera. Produttori: Tony Goldwyn, Tony Spiridakis, William Horberg, Jon Kilik. Case di Produzione: Wayfarer Studios, Closer Media. Distribuzione (Italia): BiM Distribuzione. Paese di Produzione: Stati Uniti d’America, 2023.
Durata: 100’. Genere: Commedia. Lingua Originale: Inglese. Titolo Originale: Ezra. Interpreti: Bobby Cannavale (Max Brandel), Robert De Niro (Stan Brandel), Rose Byrne (Jenna), William Fitzgerald (Ezra Brandel), Vera Farmiga (Grace), Whoopi Goldberg (Jane), Rainn Wilson (Nick), Tony Goldwyn (Bruce), Geoffrey Owens (Robert Segal), Alex Plank (dottor Kaplan), Matilda Lawler (Ruby).