Il 10 febbraio 2003, per Virgin Records, usciva 100th Window, il quarto album in studio dei Massive Attack. La formazione di Bristol, guidata dal solo Robert “3D” Del Naja e coadiuvata da una serie di validissimi artisti e interpreti, presenta un lavoro introspettivo e d’atmosfera volto a esplorare differenti scenari musicali.
La produzione del progetto è estremamente accurata e influenzata da vari generi e stili: alla base, ovviamente, c’è la musica elettronica più impegnata e sperimentale ma a questa si aggiungono elementi psichedelici, ritmiche elettro-rock e alcuni richiami al trip-hop. Le composizioni danno vita a una sensazione scura e fredda ma molto rilassante, tanto da crearsi la reputazione di antidepressivo e calmante musicale.
Se dovessimo individuare delle sezioni emotive all’interno dell’opera, potremmo considerare le prime quattro tracce di questa come un’apertura nordica e lenta, tra cui spiccano What Your Soul Sings, brano dark ed elettro-pop arricchito da un’ottima linea vocale, e Future Proof, episodio che presenta la migliore stesura di tutto il disco.
Il progetto conosce un momento più caldo ed energico con le successive Butterfly Caught e A Prayer for England, più sostenute e sincopate, per poi tornare al mood iniziale nella fase conclusiva. Il lato vocale della release è interessante ed efficiente e vede le varie voci sposarsi con grande armonia alle partiture strumentali su cui poggiano.
Tra queste bisogna sottolineare la superiorità interpretativa di Sinéad O’Connor; la cantautrice irlandese, infatti, riesce sempre ad aggiungere sale ai brani che la vedono coinvolta (ovvero What Your Soul Sings, Special Cases e A Prayer for England) e a farli uscire dal pericolo ridondanza che, in alcuni frangenti (come nel caso di Everywhen), li affligge.
Oltre alla cantante, rivestono un ruolo importante anche la acclamata partecipazione di Horace Andy e quella di Damon Albarn (accreditato come 2-D, moniker cartoonico sotto il quale milita nei Gorillaz) in quanto seconda voce e autore di Small Time Shot Away. I testi delle canzoni non hanno un concept né un tema centrale, all’infuori di una attenta (e alle volte più marcata) introspezione riguardo sentimenti e stati d’animo e attimi di vita vissuta.
La pecca principale dell’opera sta nell’eccessiva lentezza di alcuni capitoli e nell’inserimento di loop esageratamente protratti, ma in ogni caso 100th Window si propone come un album massiccio e ricco di culture e stili, con cui i Massive Attack e i loro tanti ospiti dipingono un affresco sonoro assolutamente personale e sfaccettato.
TRACKLIST:
01. Future Proof
02. What Your Soul Sings
03. Everywhen
04. Special Cases
05. Butterfly Caught
06. A Prayer for England
07. Small Time Shot Away
08. Name Taken
09. Antistar
10. LP4 (Ghost Track)
FORMAZIONE:
Robert “3D” Del Naja – programmazione, tastiera, voce, arrangiamento strumenti ad arco.
Neil Davidge – programmazione, tastiera, arrangiamento strumenti ad arco.
Alex Swift – programmazione e tastiera aggiuntive.
Sinéad O’Connor – voce.
2-D (Damon Albarn) – voce secondaria.
Horace Andy – voce.
Angelo Bruschini – chitarra.
Damon Reece – batteria.
Jon Harris – basso.
Stuart Gordon – violino.
Skaila Kanga – arpa.
Craig Pruess – arrangiamento e conduzione strumenti ad arco.