Continuano ad essere allarmanti le notizie provenienti dal confine tra Algeria e Marocco. Il dirottamento degli aiuti umanitari destinati alle popolazioni locali, sequestrate a Tindouf, è tornato alla ribalta negli ultimi giorni dopo la rivelazione da parte di varie organizzazioni, media indipendenti e parlamentari europei della continuazione di una frode internazionale nonostante il contesto della pandemia sanitaria. La questione, più volte denunciata dal Regno del Marocco, è stata sottoposta alla Commissione per lo Sviluppo del Parlamento europeo durante un’audizione del commissario europeo per la gestione delle crisi Janez Lenarcic. “Indagini indipendenti e testimonianze dirette hanno confermato le preoccupazioni degli eurodeputati in merito al proseguimento di questa frode nonostante le misure adottate dalla Commissione europea. L’Algeria ha riscosso un’imposta del 5% su questo aiuto e ha rifiutato le richieste di censimento dei rifugiati presentate dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati nel 1977, 2003, 2005 e 2015. Bisogna intervenire subito per controllare gli aiuti europei dirottati dai miliziani del Polisario e dall’Algeria. In particolare, l’intera vicenda dei campi gestiti dal Polisario sembra essere il frutto di una truffa internazionale per comprare armi. Lo scopo degli aiuti era umanitario non per acquistare armamenti. L’aiuto in questione è per un importo di 105 milioni di euro tra il 1994 e il 2004. Tale questione è gravissima e dovrebbe far riflettere la comunità internazionale sulle denunce che da decenni avanza il Marocco e le sue istituzioni”, dichiara il giornalista casertano Domenico Letizia, membro del Consiglio Direttivo dell’Organizzazione Non Governativa “Nessuno tocchi Caino”, che nel 2018 ha partecipato ad una missione internazionale nei luoghi oggetto di analisi. “Il dirottamento degli aiuti umanitari destinati alle popolazioni che davvero necessitano di tali aiuti è vergognoso. Non solo si alimenta la tragedia umana di donne e bambini che vivono in condizioni disastrose ma si alimentano anche i conflitti con l’acquisto di armi e armamenti, con aiuti che dovrebbero essere a scopo umanitario” dichiara Elio De Rosa dell’Associazione casertana “Life Odv”, che si occupa di assistenza alle famiglie disagiate del casertano con il banco alimentare e progetti assistenziali e formativi per i più piccoli e più deboli.
Chiediamo chiarezza dal Fronte del Polisario
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