Ieri si è svolta la cerimonia di commemorazione del magistrato Rocco Chinnici, morto nella strage di via Pipitone Federico del 29 luglio 1983 a Palermo, ignoti hanno distrutto la composizione di rose che era stata posta alla base del busto marmoreo che ricorda il giudice a Misilmeri.
La sindaca di Misilmeri, Rosalia Stadarelli, ha scritto un post su Facebook, per esprimere il suo dispiacere, corredato da una foto: “A cosa penso? Che non bisogna arrendersi – scrive -. Che ancora c’è tanto lavoro da fare. Bisogna lavorare sulle coscienze, tutto accade nella indifferenza di tanti. Andiamo avanti senza fermarci, educhiamo i nostri figli al rispetto della cosa pubblica”. E rivolgendosi idealmente al Giudice Chinnici ha aggiunto: “Scusaci dottor Rocco Chinnici, i misilmeresi perbene sono di più e con loro andremo avanti”.
Dopo il post della prima cittadina , nuove corone di fiori sono comparse ai piedi del busto che raffigura Chinnici. “Caro giudice – scrive Stadarelli – Come ti avevo scritto stamattina le persone perbene sono di più. Grazie infinite ai misilmeresi e ai carabinieri che hanno voluto rendere onore al nostro giudice.” “La lotta alla mafia dev’essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.”
Queste le parole del giudice Paolo Borsellino, intrise di coraggio. Bisogna fare delle scelte senza cedere alla paura, denunciare prevedendo di dover pagare un prezzo, impegnarsi in prima persona, abbandonare opinioni o modi di vivere appiattiti sul compromesso e sul tornaconto. Insomma, bandire dalla propria vita le tante parole che giustificano o alimentano alibi o pretese inconsistenti e nutrirsi di speranza.