Mario Morra (Roma, 1935), nasce come montatore, la sua vera professione, il mestiere cinematografico dove eccelle ed è molto prolifico e preparato. La sua filmografia da montatore è sterminata e Mondo cane 2 è solo uno dei tanti lavori che l’ha visto all’opera. In questa sede interessa analizzare i film realizzati come regista, spesso in collaborazione con Antonio Climati e Oscar Orefici. Abbiamo già parlato di Ultime grida dalla Savana (1975), Savana violenta (1976), Turbo time (1982) e Dolce e selvaggio (1983), girati con Antonio Climati. Restano soltanto quattro film – non molto interessanti – per completare il quadro d’insieme della sua produzione.
Un sorriso, uno schiaffo e un bacio in bocca (1974) è un lavoro di montaggio che vede Morra collaborare con Enrico Lucherini per confezionare un’antologia delle commedie prodotte dalla Titanus dal 1946 al 1964. Renato Pozzetto presenta la pellicola, una sorta di Come eravamo satirico e divertente che ci permette di apprezzare vecchi pezzi di Totò, Magnani e Sordi. Morra è un abile montatore e in questo caso non fa niente di più che il suo mestiere, realizzando un film partendo da qualche vecchio spezzone.
Formula 1 – febbre della velocità (1978) e Pole position – I guerrieri della formula 1 (1980) preludono a Turbo time (1982) che Morra realizzerà insieme a Climati. Si tratta di due documentari ricchi di interviste e di spettacolari incidenti ambientati nel mondo delle gare della Formula 1. Morra non gira i film da solo. Il primo è una collaborazione con Ottavio Fabbri e vede la partecipazione della bella Sidney Rome. Il secondo è attribuito a James Davis, Ronald King e Oscar Orefici, con la partecipazione in veste di attore di Paul Newman. In entrambe le pellicole Mario Morra è importante come montatore e collaboratore alla regia. Le due pellicole sono essenzialmente film di montaggio, perché vengono rievocati molti episodi prelevati da gare di Formula 1 che hanno visto protagonisti Lauda, Villeneuve, Fittipaldi, Andretti, Regazzoni, Hunt, Reutmann, Brambilla, Sheckter, Patrese, Munari e altri assi del volante.
Dimensione violenza (1984) è un mondo movie ispirato ai lavori di Jacopetti, ma anche ai due documentari realizzati con Antonio Climati, che si limita a riproporre vecchie immagini ormai incapaci di scandalizzare e di scioccare. Il mondo movie è un genere che ha fatto il suo tempo e il tentativo di Morra resta lettera morta, perché il film ha una limitata distribuzione e non arriva neppure nelle sale. Morra giunge a realizzare il suo mondo movie da solista quando ormai il genere non ha più niente da dire. Ricicla vecchi orrori spesso prelevati da altri documentari come Le facce della morte 1 e 2, in alcuni casi originali, ma quasi sempre ricostruiti in studio. Morra insiste sul sensazionalistico, su particolari sadici e cattivi, infarcendo il suo ultimo lavoro di inutili e fastidiosi inserti erotici. Ricordiamo come esempio il massacro a bastonate dei cuccioli di foca davanti a una madre disperata, mentre per contrasto mostra una ragazza lesbica che desidera una pelliccia. Sono molte le variazioni sul tema prelevate da Dolce e selvaggio, ma in definitiva Dimensione violenza resta una pellicola noiosa, soprattutto priva della grande fotografia di Antonio Climati e dell’inventiva di Gualtiero Jacopetti. Il mondo movies è giunto al capolinea.