Franco Prosperi (Roma, 1928) è uno scienziato prestato al cinema, tutta la sua attività registica grava attorno al documentario. Collabora con Gualtiero Jacopetti per realizzare Mondo cane, La donna nel mondo, Mondo cane 2 e Africa addio. Nel 1975 registriamo l’ultima collaborazione con Jacopetti per il film a soggetto Mondo candido, che è stato oggetto di trattazione.
La dea cannibale (1983 – 1984), noto anche come Terror cannibal e Mondo cannibale è un film misterioso, attribuito a Jess Franco, Julio Perez Tabernero e persino a Franco Prosperi. Pare proprio che il nostro regista non c’entri per niente e che si tratti di un errore nei flani della versione italiana che recitano: “Un film di Franco Prosperi” e subito dopo “Regia di Perez Julio Tabernero”.
Il film è un pessimo sottoprodotto del genere cannibalico e pare abbastanza chiaro che deve essere attribuito a Jess Franco. La vera data di edizione è 1979. L’unico film a soggetto di Prosperi è un’interessante horror come Wild Beasts – Bestie feroci (1984), interpretato da Lorraine De Selle, Ugo Bologna, John Aldrich e Louisa Lloyd. A causa di una sostanza chimica disciolta nell’acqua, gli animali dello zoo di Francoforte diventano aggressivi, vere e proprie belve vendicative.
Fuggono dalle gabbie e seminano il panico tra gli ignari cittadini, uccidendo e massacrando. John Aldrich è il veterinario protagonista della storia che – insieme alla fidanzata De Selle e all’ispettore Bologna – cerca di riportare la normalità. Il montaggio di Mario Morra è molto serrato, mentre il commento musicale di Daniele Patucchi conferisce suspense alla storia. Prosperi è molto bravo a riprendere le bestie feroci in situazioni anomale, mentre sono libere in città e durante aggressioni con sequenze splatter.
Una scena vede un’incredibile aggressione di topi a due fidanzati appartati in auto, che vengono sbranati in un eccesso di effetti macabri. Le scene a base di animali che aggrediscono sono molto credibili, sia che si tratti di cani che uccidono padroni, come di elefanti che schiacciano persone e di leopardi che rincorrono automobili.
Prosperi confeziona un prodotto interessante unendo l’esperienza del mondo movie con quella del regista d’avventura e del documentarista. Una parte più debole della pellicola vede i bambini assediati nella scuola da un orso bianco, ma ancora più scadente è la sequenza con i ragazzini trasformati in piccoli killer dopo aver bevuto l’acqua contaminata. Ottimi i trucchi di Maurizio Trani, così come va citata un’invasione di mucche impazzite per le strade della città.
Alla fine registriamo un messaggio ecologista perché sono stati gli industriali a liberare il cloridrato di fenociclidina nelle condutture. Prosperi è abile nel documentario con protagonisti animali, il film non è basato su una trama molto originale, ma il regista riesce a mantenere alta la tensione. Non la pensa così Paolo Mereghetti che parla di idea mediocre e svolgimento baracconesco, con dovizia di effettacci truculenti.
Si tratta del classico film di bestie feroci a imitazione di tanti lavori statunitensi come Il grande ruggito (1981) di Noel Marshall. Franco Prosperi si è riconciliato con Gualtiero Jacopetti in punto di morte, si è recato la suo capezzale dove ha raccolto le ultime confidenze. Insieme al giornalista Stefano Loparco ha scritto un toccante ricordo del suo amico e collega (Passeggeremo ancora tra le rovine del tempio, Il Foglio Letterario Edizioni).