Aldo Grimaldi (Catania, 1942 – Roma, 1990), figlio dello sceneggiatore Gianni, si forma alla scuola di Matarozzo, Fizzarotti, Russo e Steno, esordisce alla regia nel musicarello con Al Bano e Romina Power (Nel sole, 1967 -L’oro del mondo, 1968 -Il ragazzo che sorride (Mattino), 1969 -Pensando a te, 1970), quindi prosegue nel solco di un cinema commerciale (Franco e Ciccio sul sentiero di guerra, 1969 – W le donne, 1972).
Nel campo del sexy citiamo Quando le donne sichiamavano madonne (1972), un decamerotico sofisticato interpretato da Edwige Fenech e Don Backy (si veda Le Dive Nude – il cinema sexy di Gloria Guida e Edwige Fenech – Profondo Rosso, 2006) e Amanti miei, un erotico spinto ma di poche pretese interpretato da Cindy Leadbatter e Anna Maria Clementi. La cameriera seduce i villeggianti (1979) è tarda commedia sexy che porta i segni di tutta la stanchezza di un genere consumato fino all’osso.
Grimaldi non è esperto di commedie scollacciate, gli attori non sono tra i più significativi: Giorgio Bracardi e Pippo Santonastaso sono divertenti alla radio e in televisione ma sul grande schermo naufragano miseramente. Isabella Biagini, Maurice Poli e Carlo Giuffrè alzano un poco il livello di recitazione, ma si cade di nuovo quando entrano in scena Ada Pometti e un pessimo Raf Luca. Anna Maria Rizzoli è la protagonista, attorno alla sua bellezza prorompente è costruita tutta la storia, ma anche lei bolla la pellicola come un filmetto mediocre.
Mancano le idee in questa tarda commediaccia senza nerbo e inventiva che vuol solo esibire le grazie della bella attrice milanese, in costume da bagno, in piscina e nuda sotto docceinterminabili. La Biagini e Giuffrè sono i padroni di un albergo che seducono una coppia di creditori per salvarsi dai debiti, Annamaria Rizzoli è una sexy cameriera procace e disinibita che entra in possesso di una partita di droga.
Dardano Sacchetti, autore di soggetto e sceneggiatura, rende di più sui copioni avventurosi e questo è solo un lavoro alimentare. Aldo Grimaldi lascia il cinema con il terribile Champagne in Paradiso (1984) che segna un non richiesto ritorno del musicarello con Al Bano e Romina per fare la storia dei loro successi. Un incubo. Aldo Grimaldi muore a soli 48 anni per una malattia incurabile.