Negli ultimi anni è diventata una consuetudine vedere personaggi e talenti del web cimentarsi in ambito musicale, il più delle volte con scopi umoristici, più o meno riusciti, e raramente perseguendo lodevoli fini artistici (anzi).
Non è questo il caso di Simone Santoro, volto noto di Twitch e di Youtube Italia, il quale musicista è sempre stato… e si sente.Cyao si propone come un lavoro pop rock d’autore, con composizioni elaborate e ricche di belle armonie che donano colore e sfumature di genere a liriche cariche di nostalgia e decisamente malinconiche, più o meno ermetiche a seconda dei casi.
Ad aprire e chiudere le danze sono i due episodi più ritmati e coinvolgenti, Libertà e Nemesi, i quali conferiscono la giusta varietà alla produzione dei Futuryo, contrapponendosi a brani più soft e autorali come Sì, Morto e Chance. Quest’ultimo è stato interamente scritto e interpretato da Lorenzo “Polly” Polini (chitarrista della band) e si afferma come uno dei migliori in scaletta.
L’aspetto vocale dell’opera affonda le radici in una certa tradizione italiana, attraverso stesure tanto curate quanto canticchiabili, aiutate da un’ottima opera di missaggio e anche di pitch correction, la quale a tratti dà l’idea di mettere una toppa alle carenze d’intonazione di Santoro, unico effettivo punto debole della band.
I Futuryo rappresentano un’ottima risposta alla mancanza di idee che da anni flagella il pop italiano, rispolverando differenti stili e influenze (nostrane e non) e pennellandole di modernità, adoperandosi quindi in una rivalutazione di quanto già esiste ed è disponibile. Il risultato che se ne ottiene è valido grazie alla bravura tecnica dei musicisti, già mostrata in passato col singolo Ginevra, del quale in Cyao viene sacrificata la venatura funk a favore di un mood più rock e d’autore altrettanto interessante.
TRACKLIST:
01. Libertà
02. Chance
03. Morto
04. Sì
05. Nemesi
FORMAZIONE:
Simone “Dudubbi” Santoro – voce, pianoforte, synth, orchestrazione, theremin, rhodes, vocoder.
Lorenzo “Polly” Politi – voce, chitarre, orchestrazione, pianoforte, percussioni
Fabio “Ricchiardy” Ricchiardi – basso, cori.
Francesco “Pako” Pellegrini – batteria.