Nella storia culturale dell’occidente la civiltà classica occupa un posto privilegiato. La cultura europea ha continuamente e continua ancora oggi a «reinventare» l’antichità. Vi cerca – con nostalgia, passione, malinconia, amore – le proprie radici e le tracce del proprio destino.
Come «nani sulle spalle di giganti» seguiamo ancora l’immaginario volo della principessa Europa sulla groppa del toro-Zeus, inseguiamo, ci abbeveriamo alle storie, ai miti, alle figure esemplari della cultura classica che di fatto costituiscono un inesauribile tesoro e modello di vita, stile, pensiero, di paideía. In stretta continuità con l’articolo della settimana scorsa (https://www.ilsaltodellaquaglia.com/2020/11/29/santo-mazzarino-il-piu-brillante-storico-di-roma-antica/) vorrei riscoprire la figura dell’uomo e del formatore, la sua «missione educatrice» di uno dei più grandi critici e filologi dell’antica letteratura greca e latina: Quintino Cataudella.
Se Mazzarino esamina e racconta con perizia e acume la Storia, Cataudella come fine e acuto filologo e interprete di testi classici in essi svela l’espressività, la sensibilità, l’esemplarità dell’«antico» come «parabola» del nostro presente quotidiano. Una poesia che da Omero ad Euripide non smette di rinnovare il mondo e l’uomo.
Il professore Quintino Cataudella nasce a Scicli nel 1900. Studia a Modica e laurea a Catania con una tesi sul grandissimo tragediografo greco Eschilo (Eleusi 525 ca – Gela 455 ca a.C.). Negli anni Venti e Trenta è docente di lettere classiche nei licei di Patti (ME) e poi di Modica. Poi passa ad insegnare, per dieci anni, Letteratura greca all’Università di Genova, fino al 1946. Solo nel 1948 passa a ricoprire la cattedra di Letteratura greca all’Università di Catania. Primo titolare della cattedra di Letteratura cristiana antica nell’ateneo catanese (1949-1970) fu anche incaricato di Letteratura latina dal 1949 al 1952. Non solo, assunse anche gli incarichi di Glottologia, di Filologia classica e di Filologia bizantina. Uno studioso completo di quella che si suole chiamare l’Altertumswissenschaft. Inoltre, per ben diciotto anni fu anche Preside della Facoltà di Lettere dell’ateneo catenese.
Nell’anno 1957 gli venne assegnato il prestigioso ed internazionale Premio Marzotto per la critica. Nel 1967, dall’Accademia dei Lincei, riceve il Premio Feltrinelli per la critica e storia letteraria. Fu fondatore, nel 1975, della rivista di studi classici e cristiani «Sileno». Socio di varie accademie italiane e straniere, studioso e specialista, tra i nostri maggiori, si è occupato di poesia greca ellenistica, della tarda grecità, cristiana.
Tra le sue tantissime opere si ricordano: Critica ed estetica nella letteratura greca cristiana, (1928); Storia della letteratura greca, (1950); Antologia cristiana, 2 voll., (1969). La singolare statura e figura di studioso si rivela soprattutto nell’imponente quantità di note critico-testuali che suggellano i suoi lavori, dove traspare con rigore e pazienza l’acribia del filologo e la sagacia del fine esegeta di texta.
Il grecista e latinista Quintino Cataudella era ed è un uomo e poi uno studioso dotato d’una viva e sincera sensibilità. Uno spirito acuto e vivace, caratteristica che alimentava e che ne veniva alimentata, dalle «forme (eterne, immortali) della poesia» che amava, traduceva, spiegava, viveva. Un uomo, un professore ammirato ed amato da amici ed allievi.
Il suo lavoro testimonia e rivela il bisogno di una paideía e di una classica sensibilità da riscoprire per farne tesoro, soprattutto, in questo tempo confuso e disorientato.