Ciò che è accaduto negli USA ha sconvolto il mondo. La sindaca di Washington, Muriel Bowser negli scorsi giorni ha proclamato il coprifuoco a seguito delle proteste dei fan di Donald Trump contro la certificazione della vittoria di Joe Biden.
Il presidente uscente si era appellato non solo alla piazza ma anche ai parlamentari repubblicani, chiedendo una prova di lealtà che ha dilaniato il Gop. Il presidente uscente ha messo sotto pressione anche il fedele Mike Pence, chiamato a presiedere il Congresso in seduta plenaria. “Se Mike fa la cosa giusta vinciamo le elezioni, se non ci aiuta sarà un giorno triste per il nostro Paese”, aveva detto Trump nella speranza di fargli forzare la procedura. Ma il suo vice lo ha gelato con una nota: “La presidenza appartiene agli americani. Non ritengo che i padri fondatori volessero investire il vicepresidente con l’autorità unilaterale di decidere quali voti devono essere contati e quali no”.
Anche il leader dei senatori repubblicani Mitch McConnell gli ha voltato le spalle ammonendo che ribaltare la vittoria di Biden spingerebbe la democrazia in una “spirale mortale: le elezioni non sono state rubate. Non ci sono stati brogli. Il Congresso non può nominarsi come il board delle elezioni”. Dalla famiglia del presidente Trump sono arrivate condanne verso le azioni dei supporter trumpiani. “Patrioti americani, ogni violazione o mancanza rispetto delle nostre forze dell’ordine è inaccettabile. La violenza deve cessare immediatamente”, aveva twittato Ivanka Trump, la figlia-consigliera di Donald Trump. “Ecco quel che il Presidente ha creato oggi. Questa insurrezione”, aveva scritto il senatore repubblicano Mitt Romney al New York Times.
Una situazione politica che rischia di rompere il Partito Repubblicano ma anche la storica vicinanza imprenditoriale agli USA. Le imprese italiane ed europee sono preoccupate e invocano certezze giuridiche e un clima sociale sereno per l’export e l’internazionalizzazione. Il 7 gennaio, il Presidente Pozza, della Camera di Commercio di Treviso-Belluno, ha ricevuto nella sede camerale il già Presidente della Camera di Commercio Italiana a Los Angeles il trevigiano Nicola Serragiotto, per comprendere cosa potrebbe accadere nelle prossime settimane. “A proposito dei fatti capitati a Washington sono meno preoccupato di altri, perché di fronte a certi comportamenti c’è una struttura democratica capace di proteggere la democrazia. È stato dato un messaggio molto vigoroso, per cui una struttura democratica è più forte del dittatore. I democratici sono famosi per non essere pro business, ci sarà un aumento della tassazione, ma anche una riforma relativa all’economia circolare, all’economia verde. Questo può essere d’ispirazione per gli imprenditori che vogliono entrare negli Stati Uniti, perché sicuramente ci saranno fondi molto importanti per sviluppare questo tipo di economia”, ha dichiarato Nicola Serragiotto, rassicurando gli imprenditori italiani interessati al mercato degli USA e salutando, con il presidente Bozza, il nuovo presidente della Camera di Commercio Italiana a Los Angeles, Nicola Cagliata.