Joe Biden è ufficialmente il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America. Trump, però, non ha voluto rinunciare a far parlare di sé nemmeno in questo momento.
Non per le 143 persone alle quali ha concesso la grazia a poche ore dal termine del proprio mandato (nella storia degli USA ci sono stati presidenti che hanno concesso la grazia a molte più persone). E nemmeno per certe scelte a dir poco arbitrarie come quella di graziare omicidi come alcuni mercenari condannati per aver ucciso dei civili. E nemmeno per aver incluso tra le sue “grazie” personaggi come Sholam Weiss, 66 anni, condannato a 835 anni di detenzione per racket, frode bancaria e frode in denaro legata al suo ruolo nel crollo della National Heritage Life Insurance Company (alcuni ritengono che la sentenza di Weiss fosse la più lunga mai pronunciata per un imputato condannato per crimini con colletti bianchi). Decisioni dell’ultima ora (nel vero senso della parola), che non sono piaciute agli americani: un sondaggio del Washington Post-ABC parla del 68% degli adulti – incluso il 34% dei repubblicani – contrario a misure simili.
A destare sorpresa è il fatto che l’ex inquilino della Casa Bianca è partito portando con se il “biscotto” come viene comunemente chiamata la busta di plastica che contiene i codici che identificano il presidente come unica persona autorizzata a lanciare ordigni nucleari!
La Costituzione dà a Trump il controllo degli attacchi nucleari fino al secondo in cui Biden ha prestato giuramento. Ma nessuno si sarebbe aspettato un simile comportamento. Molti hanno criticato la decisione di fare ostruzionismo anche nel cosiddetto work around il passaggio delle consegne di questo delicato sistema.
Di questi pacchetti ce ne sarebbero almeno tre: uno segue sempre il presidente, uno viaggia insieme al vicepresidente e uno è riservato al “sopravvissuto designato” in eventi speciali. Eventi come il passaggio delle consegne tra un presidente uscente e il sue successore. Non è un caso se, oggi, in occasione del giuramento di Biden era previsto che almeno due di questi biscotti fossero fuori Washington, da qualche parte sconosciuta con i rispettivi incaricati. Solo la valigetta di Mike Pence avrebbe dovuto essere a Washington.
Trump è il primo presidente dal 1869 a non partecipare all’inaugurazione del suo successore. La Costituzione non impone a un presidente uscente di partecipare all’insediamento di un presidente entrante. Fino ad oggi, però, solo tre presidenti prima di Trump non avevano partecipato di persona al passaggio delle consegne John Adams, il secondo presidente degli Stati Uniti, John Quincy Adams, sesto, e Andrew Johnson, 17esimo (e primo ad essere stato sottoposto a impeachment). Perfino Woodrow Wilson, sebbene in cattive condizioni di salute a causa di un ictus che lo aveva colpito non rinunciò a questo gesto da molti considerato un momento importante ed estremamente simbolico.
Poco male. A mezzogiorno il ‘biscotto’ di Trump sarà disattivato, l’assistente con la valigetta da 45 libbre contenente i codici nucleari lascerà la Florida e tornerà a Washington DC dove verrà attivato quello di Biden.
Alle 12.00 del 20 Gennaio 2021, l’unica soddisfazione per Trump, sarà quella di essere stato il primo e finora unico presidente a non aver riconsegnato brevi manu la valigetta al proprio successore. E ad aver conservato un “biscotto” che da qualche ora non serve completamente a nulla. Nemmeno ad addolcire il tè.