La riapertura de I Musei Vaticani

Articolo di Pietro Salvatore Reina

Dopo ottantotto giorni di chiusura, la più lunga dai tempi della seconda guerra mondiale riaprono le porte uno dei più grandi musei del mondo: i Musei Vaticani. I Musei Vaticani costituiscono una collezione museale al plurale (un museo egizio, etnologico, la Cappella Sistina, le Stanze di Raffello, ecc.). Risalgono al Cinquecento e precisamente a papa Giulio II (pontefice dal 1503 al 1513). La loro struttura poi si è allargata sino a tempi molto recenti. I Musei Vaticani sono appunto un complesso di collezioni, di musei sistemato, per così dire, in ambienti organizzati «ad arte», si direbbe, alla fine del Settecento.

Una delle sezioni più affascinanti dei Musei Vaticani è rappresentata dalla Pinacoteca: uno spazio espositivo con più di quattrocento opere. Nella Pinacoteca risplendono opere di Vitale da Bologna, Giotto, Raffaello (La Madonna di Foligno e la Trasfigurazione), l’incompiuto San Girolamo di Leonardo da Vinci, la Deposizione del Caravaggio, il braccio abbandonato del Cristo è stato il «braccio» più copiato nella storia della pittura del Seicento.

Uno degli «spazi» più affascinanti, ma forse meno conosciuti, è la cosiddetta Cappella Niccolina, una cappella dove papa Niccolò V (pontefice dal 1447-1455) celebrava privatamente la prima messa del mattino. Una cappella che si trova nel settore più antico dei palazzi vaticani, nella torre di Innocenzo III. Una cappella affrescata dal Beato Angelico.

Il «cuore» dei Musei è rappresentato dalla Cappella Sistina. Sotto le finestre della Sistina corrono grandi scene affrescate dal Perugino, Botticelli, Ghirlandaio e dal Rosselli, scene che fanno parte di un grandioso e vasto programma iconografico: le storie della vita di Mosè, su una parete, «figura» e prefigurazione di quelle del Cristo, sull’altra parete, ambedue richiamano però la figura del e/o dei Pontefici. La storia della salvezza che poi sulla volta e sulla parete di fronte ri-splende energicamente grazie al genio di Michelangelo Buonarroti. La Cappella Sistina è, appunto, la storia della salvezza dell’umanità. Non a caso, ad esempio, una curiosità, lo spazio della fabbrica della Sistina ha le dimensioni del perduto Tempio di Gerusalemme, le cui dimensioni sono indicate e fornite dalla Bibbia.

La Cappella Sistina: duemila metri quadrati di pittura, di bellezza. La Cappella Sistina è la storia del mondo resa in pittura: dalla Genesi al Giudizio Universale. Il programma iconografico delle cosiddette Stanze di Raffaello è dedicato alle grandi idee neoplatoniche del Vero, del Bene e del Bello. Il «divin pittore» disegna e riveste di colore schiere di figure bibliche, filosofi, teologi e lo stesso Dante Alighieri.

Visitare un museo è un’«azione-ricerca» di straordinaria efficacia didascalica, didattica, informativa: la storia dell’uomo si fa colore e volume. Lo spazio espositivo dei Musei Vaticani tocca uno dei vertici supremi dell’Arte, del Genio dell’umanità. Questa riapertura di bellezza e di grazia possa segnare l’inizio di una ripresa con la coscienza che tutti noi dovremmo evitare di commettere uno degli errori più grandi: il non aver rispettato gli ecosistemi del nostro pianeta. Con la riapertura dei Musei Vaticani la Bellezza ri-torna di nuovo a risplendere. L’Arte possa essere per noi tutti un grande veicolo e strumento di rieducazione alla bellezza ed alla solidarietà.

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