“Una novia para David”, un film ambientato nell’ottobre del 1967

Articolo di Gordiano Lupi

Il film è ambientato nell’ottobre del 1967. David parte in treno dalla provincia per entrare all’Università dell’Avana con la formula della beca, una sorta di collegio per studenti meritevoli che vivono fuori sede. I suoi compagni si dedicano a conquistare ragazze come se fosse una competizione agonistica, soprattutto Miguel – estroverso e simpatico – il bello della compagnia, diventa amico di David e si trasforma in un soggetto da imitare. David conquista Olga, la più bella del corso, provocando invidie e gelosie all’interno del gruppo, ma al tempo stesso diventa amico di Ofelia, la responsabile politica di classe, chiamata da tutti la gorda (la cicciona) per i suoi chili in eccesso. La pellicola racconta l’educazione sentimentale di David, le prime esperienze amorose e mette in evidenza la possibilità di compiere una scelta controcorrente. David preferisce la serietà di Ofelia, il senso del dovere, il coraggio nel difendere i diritti degli studenti alla bellezza superficiale di Olga. Il bacio tra David e Ofelia conclude una pellicola che utilizza gli schemi della commedia sentimentale per compiere un discorso educativo di valore sociale.

La pellicola è scritta da Senel Paz in collaborazione con Orlando Rojas e gode dell’ottimo commento musicale del cantautore Pablo Milanés, soprattutto del motivo dominante Amame como soy. Le prime sequenze sono un capolavoro di fotografia e descrivono il distacco del ragazzo dalla famiglia di origine, raccontano i suoi dubbi e la scoperta della capitale, un mondo mai visto che si apre davanti agli occhi di David, ragazzo di campagna. Rojas ci regala panoramiche dell’Avana vista dal treno in corsa, ma anche angoli di città fuori dalle rotte turistiche, le strade del centro e infine ci conduce davanti alla scalinata dell’Università. Non manca il realismo di fronte alla retorica rivoluzionaria, alle parole d’ordine pronunciate senza troppo entusiasmo, ai ragazzi che vedono gli obblighi scolastici come un impegno che distoglie le loro energie da cose più importanti. La commedia scolastica entra nel vivo con il professore che spiega mentre i ragazzi intrecciano sguardi di complicità, amicizie e sorrisi. David gode delle simpatie della bella Olga, che ha un fidanzato adulto e con auto di grossa cilindrata ma lo molla perché si invaghisce di lui. Al tempo stesso anche la grassa Ofelia si avvicina a David, dopo aver impartito le consegne politiche, lo invita al cinema e a passare un po’ di tempo con lei. Le scene di vita scolastica sono ottime: le ragazze parlano d’amore, si truccano, ridono tra loro e si raccontano i sogni sentimentali. I ragazzi fanno sport, parlano di donne, fantasticano e raccontano un sacco di balle sulle presunte conquiste. Miguel si intromette nella possibile storia tra David e Ofelia, dissuade l’amico dal recarsi alla Cineteca con la responsabile politica, perché passano solo film intellettuali e noiosi. In compenso lo porta a vedere una commedia italiana con Ugo Tognazzi e Claudia Cardinale (Il magnifico cornuto) insieme a due ragazze abbordate per strada. Da notare la citazione cinematografica perché l’audio del film è in italiano anche se non si vedono le immagini. Il regista mostra la tecnica d’abbordaggio anni Settanta con frasi lanciate all’indirizzo delle ragazze – che i cubani chiamano piropos -, la serata al cinema e i tentativi di  fare l’amore con le due donne che vanno a vuoto. Nonostante questo i ragazzi raccontano di aver fatto di tutto e al collegio narrano fandonie a ripetizione sulla presunta avventura galante. Miguel afferma addirittura che nel socialismo l’amore è libero, dimostrando una scarsa preparazione politica, e aggiunge che le donne non vanno rispettate tanto. La gorda Ofelia svolge compiti politici con passione, porta percentuali di rendimento e spinge i compagni a fare di più per diventare la miglior classe del corso. Per il regista è lei la vera protagonista, l’elemento positivo del film, perché è l’unica donna nuova, la persona sulla quale contare per senso di responsabilità e voglia di lottare per raggiungere dei risultati. Il leitmotiv della pellicola è l’amore e la scoperta del sesso, ma è importante anche il tema della differenza tra l’amicizia maschile e quella femminile. Il gruppo dei maschi è più superficiale, pensa soltanto al sesso e la gelosia provoca un grave problema in collegio. I ragazzi parlano di una loro compagna che avrebbe una storia con un professore e tradirebbe il fidanzato – ma non è vero – e finiscono per far allontanare l’insegnante e per far abbandonare il collegio al ragazzo. Le ragazze sono unite tra loro, si pongono l’obiettivo di incontrare l’amore e Mariela incita Ofelia a trovarsi un fidanzato. L’educazione sentimentale di David prosegue, viviamo come un suo dramma interiore il desiderio pressante di diventare uomo e di avere il primo rapporto, tra bidoni che gli fanno le ragazze e poesie erotiche lette con trasporto. Ofelia ci prova con David che non è molto convinto, si incontrano al parco, vanno al cinema a vedere Charlie Chaplin che interpreta Charlotte e infine si recano in un locale dove una cantante intona uno struggente bolero. Il ragazzo si vergogna di lei, non vuole farsi vedere dagli amici, teme che lo deridano perché esce con la gorda. Ricordiamo una bella immagine di vita quotidiana al parco con un bambino bianco che spinge un nero sull’altalena, quasi a sottolineare la totale assenza di razzismo e di discriminazione nella Cuba post rivoluzionaria. In sottofondo sentiamo Michelle dei Beatles, che i ragazzi ascoltavano pure se non era musica nazionale, ma ancora non c’erano state le proibizioni governative in tema di musica del nemico. Pure qui il regista vuole stigmatizzare un errore compiuto dal governo nei primi anni Settanta e far capire come i ragazzi cubani amassero anche la musica nordamericana. David invita a uscire sia la bella Olga che Ofelia, ma alla fine si dimentica della seconda e passa tutta la serata con la prima. Ofelia lo attende in lacrime, ma comprende che non c’è niente da fare perché Olga è più seducente di lei. David finisce per innamorarsi di Ofelia quando la ragazza ha il coraggio di affrontare la professoressa in classe per esigere un diritto di tutti e per denunciare un’ingiustizia subita. I compagni deridono David che esce con la gorda e la difende dagli insulti, ma lui non si fa condizionare e lascia libero il suo sentimento contrastato. A una festa di compleanno che si tiene in casa – come usa ancora a Cuba – abbiamo l’incontro decisivo tra David, Ofelia e Olga. Il ragazzo sorprende tutti e sceglie Ofelia, la rincorre sotto una pioggia tropicale e la bacia mentre in sottofondo scorrono le note di Amame como soy cantata da Pablo Milanés. Il finale è puro cinema di genere, da pellicola romantica alla Love story, così come tutto il film oscilla tra la telenovela, il romanzo d’appendice e la commedia sentimentale. La pellicola gode di un’ottima fotografia realizzata da Livio Delgado, ma è un po’ lenta come tempi di montaggio, anche se la storia scorre bene e si segue volentieri. Il regista racconta una classica storia d’amore tra i banchi di scuola, ma il tutto è riscattato da una buona attenzione alla società del tempo e da un’analisi introspettiva dei personaggi. La storia è importante ma altrettanto importante è la scoperta del sesso e del sentimento che pervade la vita dei giovani. Una novia para David ricorda certe pellicole italiane del neorealismo rosa e pure la commedia all’italiana classica, spesso citata indirettamente. La commedia è un genere che avvicina il pubblico perché racconta la vita quotidiana senza finzioni, intervallando parti drammatiche a elementi comici. In questo caso si tratta di commedia sentimentale di ambientazione scolastica, molto vicina ai problemi degli adolescenti che si identificano facilmente con la narrazione. 

Senel Paz – sceneggiatore e soggettista – ha detto a proposito di questa pellicola: “Il primo film che ho fatto è stato Una novia para David; non avevo mai sognato di fare cinema, non mi era mai passato per la testa. Il motivo che mi ha portato al cinema è stato aiutare Orlando Rojas, che aveva l’opportunità di fare un film, ma non aveva una storia. Aveva consegnato due o tre progetti che gli erano stati respinti. Un giorno che era disperato ci incontrammo per strada e mi propose di fare un film. Ricorsi alle mie storie e scrissi una sceneggiatura in cui raccontavo un passaggio della vita di David; lì appaiono i personaggi di David e Miguel. È un film un po’ ingenuo. È stato il primo film di Orlando e la mia prima sceneggiatura”.

Regia: Orlando Rojas. Durata: 103’. Produzione: Sergio San Pedro per ICAIC. Soggetto e Sceneggiatura: Senel Paz e Orlando Rojas. Fotografia: Livio Delgado. Montaggio: Nelson Rodríquez. Musica: Pablo Milanés. Suono: Carlos Fernández e Raúl García. Interpreti: María Isabel Díaz, Jorge Luis Alvarez, Francisco Gattorno, Edith Massola, Thaís Valdés, Rolando Tarajano. Premi: Selezionato tra i film più significativi del 1985 dalla Stampa Cubana, Menzione al 7° Festival del Nuevo Cine Latinoamericano. Miglior Lungometraggio e Premio della Giuria, Festival della Cultura Cubana a Bordeaux – Francia (1986). Miglior Sceneggiatura, Festival UNEAC (1986).  Miglior Fotografia, Festival Internazionale di Cinema di Cartagena de Indias (1986).

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