I cacciatori di miele scommettono tutto entrando nella foresta: devono guardarsi da pitoni, cobra, dai coccodrilli nascosti nelle acque melmose, dalle api giganti e, soprattutto, dalle tigri più feroci del mondo. La loro vita quotidiana non è certo migliore, le abitazioni nelle Sundarbans sono fatiscenti, e così la foresta rappresenta l’unica speranza di sopravvivenza per la gente del posto, incarognita dalla povertà. La storia di Roni racconta questa guerra di tutti contro tutti, una guerra che per i più poveri assume una forma brutale, nel cuore di una terra meravigliosa e senza pietà.
Davide Latiniè nato a Prato il 7 luglio del 1972. Vive a Riccione con la sua famiglia. Dopo la laurea conseguita presso l’Università di Firenze, si trasferisce in Asia per lavoro,rimanendoviper quasi tredici anni. Nel 2018 partecipa come autore al progetto ScritturaEfficace. Un dio perdente(Edizioni Efesto, 2019) rappresenta il suo esordio editoriale. Il cacciatore di miele e la tigre del Bengala(2021) è il suo secondo romanzo.