“Ci sono dei momenti in cui si raggiunge il colmo ed allora in noi si scatena la voglia di evadere” lo ha dichiarato il ristoratore bagherese Nino Buttitta di 42 anni, infatti ha continuato “in una mattinata piovosa di questa strana primavera, ho portato fuori dal suo box Gandalf il grigio ho ‘impaiato’ il mio carretto siciliano e sono partito alla volta di Piano Provenzana Etna Nord. Dovevo scaricare il mio stress dovuto alla pandemia, la mia tensione, le mie paure e il viaggio mi ha aiutato molto, durante il tragitto ho incontrato tanti generosi abitanti dei centri, che ho attraversato i quali attratti da questa mia singolare iniziativa, ci hanno dato ospitalità e offerto cibo.
Il viaggio è stato di sei giorni e malgrado la pioggia è stato lento ma continuo, oltre 220 chilometri con partenza da Bagheria ha attraversato per un tratto la SS 113, toccando i borghi marini e montani di Lascari, Castel di Tusa, San Fratello, Cesarò, Linguaglossa, per giungere a Etna Nord con la penultima tappa al Rigufio Ragabo che è servita a spezzare la salita e infine l’arrivo a Piano Provenzana. Gandalf bellissimo esemplare di razza “Percheron” ha dimostrato tenacia ed è stato un eccellente compagno di viaggio, adattandosi ai vari cambi di stalla serali spesso in compagnia di altri esemplari.
La sosta finale a Linguaglossa dopo sei giorni di viaggio è stata salutare e molto apprezzata, al suo arrivo in piazza il meraviglioso carretto siciliano realizzato nel 1990 dal “Mastro carradore” Alfio Pulvirenti di Belpasso, ha attirato l’attenzione dei passanti che si sono fermati a fare selfie e a chiedere incuriositi i particolari del viaggio.
A Linguaglossa la bella coppia è stata accolta dall’Assessore Bruno D’Amino e dal Consigliere comunale Nino Di Marco, Alpino e cultore di cavalli, carretti e calessi il quale si è offerto di ospitare in uno dei suoi box per cavalli Gandalf, altri invece hanno dato alloggio a Nino il “carrettiere”.
La partenza per l’ultima salita verso Piano Provenzana a quota 1.810 s.l.m. è avvenuta all’alba con una sosta d’obbligo al Rifugio Ragabo a quota 1.450. La fermata è stata breve, giusto il tempo di far rifocillare Gandalf con acqua, biada e fieno, accompagnato da un buon caffè offerto dall’accogliente Alpino Giacomo Mangano, titolare del Rifugio e dal suo staff. L’arrivo a Piano Provenzana ha scatenato gli applausi dei pochi presenti, il sorriso di Nino e il meritato zuccherino con abbraccio a Gandalf, hanno sancito una vera impresa d’altri tempi.