“Da sempre e per sempre Due amiche, un viaggio e un segreto”, edito da Algra Editore, è la prima opera narrativa di Sarah Donzuso, affermata giornalista siciliana.
Credo ci sia una citazione che racchiuda il valore di questo volume: “Una delle più grandi consolazioni di questa vita è l’amicizia e una delle consolazioni dell’amicizia è quell’avere a cui confidare un segreto”, così Alessandro Manzoni, nei Promessi Sposi al capitolo XI, definisce l’amicizia. Ecco, la chiave di lettura di questo meraviglioso lavoro di Sarah Donzuso.
Una trama coinvolgente che si snoda attraverso segreti che tormentano il cuore e l’anima della protagonista. Adele cela, da tanti mesi, un terribile segreto che le ha tolto la voglia di vivere e che non le consente più di guardare negli occhi le amiche più fidate, Giorgia e Valeria. Ha paura, in realtà, che riescano a comprendere cosa nasconde e che si rendano conto della maschera che ha indossato. Con i segreti, nonostante tutto, bisogna fare i conti. Adele, proprio per questo motivo, decide di analizzare sé stessa attraverso un viaggio che non è solo fisico, ma anche metaforico e allegorico. Decide di rivivere il suo passato, aprendo alcuni cassetti della memoria che pensava di aver chiuso per sempre. Accanto a lei c’è Giorgia, l’amica di sempre, per sottolineare l’importanza del valore dell’amicizia. Il lettore è chiamato a scoprire se Adele riuscirà a liberarsi della sofferenza che la opprime e la tormenta.
L’autrice compie un excursus verso nuove consapevolezze e verso la riscoperta del proprio io, perduto e smarrito. Vi è la totale coscienza, e cognizione, della forza dell’amicizia, che accompagna la protagonista nel suo viaggio interiore. La descrizione dettagliata e precisa dell’ambiente, come l’azzurro del Mar Tirreno, diventa uno scenario ideale per rappresentare l’inizio di una nuova vita.
Sarah Donzuso è stata molto abile nel fondere insieme diversi elementi come: l’amore, gli affetti e soprattutto l’amicizia. Affronta questi temi con dolcezza e sensibilità, dimostrando di essere una donna capace di raccontare i valori universali. Un romanzo che vuole invitare il lettore a sfidare con forza la verità, perché mentire a sé stessi non ci rende liberi e ci imprigiona all’interno di un ruolo. Sì, proprio come se fossimo degli attori che recitano una parte sul palcoscenico della nostra esistenza.
Un esercizio di scrittura di facile comprensione, fruibile a tutti, e l’autrice sa essere chiara e precisa. L’intento è quello di colpire dritto al cuore ogni lettore e Sarah Donzuso ci riesce magistralmente.
Si vede, si sente e si percepisce che l’esperienza di vita dell’autrice è parte integrante di questo testo, poiché ha cercato di raccontarsi attraverso le sue emozioni e le sue sensazioni. Ha riadattato i problemi che accomunano gli uomini al proprio vissuto personale, indagando ed esplorando il suo animo e nel frattempo quello dei suoi lettori.
Bellissima la cornice siciliana: Catania, la costa messinese e le isole Eolie. Uno sfondo che abbraccia la tensione che vive il lettore, aspettando le scelte della protagonista e il suo impegno nel raggiungere un cambiamento.
Fino all’ultima pagina del libro è possibile avvertire la centralità dei legami, indispensabili e vitali per ripartire. Un insieme di trepidazioni, apprensioni e suggestioni che assorbono il lettore e lo aiutano a comprendere quali sono gli aspetti più importanti della vita.
La mia analisi di questo testo vuole puntare ad evidenziare come nell’era della modernità liquida, così come la chiama il sociologo Zygmunt Bauman, c’è ancora qualcuno che vuole dare importanza ai rapporti umani.
L’uomo non ha più tempo, all’interno di una società che corre veloce, di stabilire dei legami e diventa il simbolo di questa contemporaneità, dove l’individualismo la fa da padrone. I rapporti, di qualunque natura essi siano, entrano facilmente in crisi. Si moltiplica l’idea dello scarto che prevede di buttare via tutto ciò che non ci serve e non ci fa comodo. Viviamo come se sfogliassimo un catalogo, disposti a scegliere i prodotti a noi più congeniali. La tendenza è quella di creare relazioni virtuali sostenendo di avere tanti “amici” su Facebook o su Instagram, ma la realtà si vive fuori da uno schermo o da un display. Dobbiamo chiederci quanti e quali sono i nostri veri amici, dobbiamo guardare a chi è presenza “viva” nel nostro vissuto quotidiano. Troppo facile ricevere “like” o “cuoricini” perché, molto probabilmente, quelle mille persone non ci saranno quando avremo bisogno.
Per Sarah provo profonda stima per la sua attività giornalistica, ma anche per il suo impegno didattico nelle scuole per spiegare cosa è il buon giornalismo, e, oggi, la ammiro ancora di più per questa sua prova letteraria. Voglio ringraziarla per avermi dato la possibilità di riflettere, ed esprimere il mio pensiero, sulle relazioni che vanno curate e alimentate con sentimenti sinceri. Il punto di partenza della mia vita è sempre stato quello di instaurare rapporti onesti e leali. L’amicizia per me è un valore importantissimo e non potrei mai privarmi dei miei amici, poiché con loro mi confido e riesco ad essere me stesso.
Credo sia necessario recuperare: l’amore, l’amicizia, il rispetto e la fiducia nei confronti del prossimo. Mi complimento con Sarah e le auguro di avere grande successo perché, oltre a meritarselo, è riuscita a lanciare un messaggio fondamentale: l’amore consiste nella capacità dell’uomo di riuscire a condividere la Terra con i suoi simili, perché abbiamo bisogno dell’altro e da soli non siamo nulla.