Franco Battiato che oggi ci ha lasciato dopo una lunga malattia, ci lascia in eredità una produzione artistica di grande livello. Non a caso nel titolo di questo articolo gli chiediamo, dovunque lui si trovi adesso, di avere cura di se stesso, in quanto ritengo che il testo e la musica de La cura, una delle sue ultime produzioni, sia una delle più belle canzoni d’amore che siano mai state composte. Un messaggio molto forte che mette in evidenza il fatto che l’amore, di qualsiasi genere, debba essere caratterizzato dal desiderio, più che dall’obbligo, di prendersi cura dell’altro. Più in generale la produzione artistica di Franco Battiato è caratterizzata da una profonda ed efficace ricerca di nuove sonorità e di concetti legate alle domande esistenziali che ci accompagnano ogni giorno.
Il pensiero spirituale di Franco Battiato, che non rinnegava comunque la religione cristiana nel cui ambito culturale naturalmente si era formato, era molto affine al buddismo. Possiamo pertanto sperare che possa reincarnarsi perché continui la sua ricerca e il suo contributo artistico, possiamo desiderare che si compia il processo di trasmigrazione della sua anima in diversi corpi, in base ai concetti karmici che caratterizzano la nostra vita attuale come risultato di alcune azioni passate compiute in una vita precedente. “Sicuramente il buddismo, al quale mi sento molto più affine da quando ho intrapreso il mio percorso di spiritualità. Io credo nella reincarnazione, come professano i buddisti e sono assolutamente convinto di essermi più volte reincarnato: ho anche vividi e forti ricordi delle mie vite precedenti” ha dichiarato Franco Battiato in una delle sue ultime interviste.
Un uomo fondamentalmente schivo e non avvezzo al protagonismo fine a se stesso, che ha dedicato la sua esistenza alla musica con una breve incursione nel mondo della politica quando, nel duemiladodici, fu nominato assessore alla cultura siciliana dal governo Crocetta. Un’esperienza durata appena quattro mesi per via dell’impossibilità di rinunciare alla sua indipendenza artistica che a mio parere ne avrebbe inficiato la creatività. “Non faccio politica – dichiarò Franco Battiato – e non voglio avere a che fare con i politici. Ho bisogno di uno spazio dove non ci siano ostacoli e ci sia la possibilità di potere organizzare eventi speciali che mettano in contatto la Sicilia con il resto del mondo e questo si può fare, anche con pochi soldi” e poi: “Non voglio lo stipendio. Voglio essere libero di potere lasciare da un momento all’altro”. E così fu! Un episodio che conferma la difficoltà della convivenza tra pensiero politico e pensiero artistico. A tal proposito riporto una conversazione che ebbi qualche anno fa con un alto esponente politico siciliano che, alla mia richiesta di portare in teatro un mio testo in teatro mi rispose: “ Ho dietro la porta molte persone che chiedono lavoro, che chiedono soldi per vivere e lei mi propone di fare teatro?” Come se diffondere l’arte sia esercizio inutile e senza creazione di lavoro.
Ma facciamo parlare ancora il nostro grande artista attraverso un suo pensiero: “La musica nasce dall’ispirazione, è un linguaggio in codice che eleva il pensiero. Nella creazione di un pezzo spesso è il testo che mi indirizza verso la versione musicale. L’atto creativo è un dono che una volta che ti viene concesso non ti abbandona più” scrive Battiato confessando che quando la notte una melodia si fa strada nella sua testa, lui si gira dall’altra parte e si addormenta sapendo che se se è venuta continuerà ad esserci. “Mi piace il cinema che mi insegna qualcosa, che mi dona un entusiasmo psicologico ed emotivo. Il talento è in ogni essere umano e nasce nel momento in cui lo vogliamo fortemente. Noi abbiamo una voce interiore che non sbaglia mai. Non bisogna essere attaccati alla propria terra, bisogna stare bene con se stessi, solo così si aiutano gli altri. Ciò che deve accadere accadrà perché è già successo. È magnifico vivere dentro se stessi”.
Sono questi grandi insegnamenti che ci permettono di superare il senso di inadeguatezza, ci permettono di vivere bene il qui ed ora, estrapolando il meglio da ciò che ci accade nel turbinio della nostra quotidianità costituita in parte da ciò che non dipende da noi e in parte dagli eventi ineluttabili della vita.
Grazie Maestro per esserti reincarnato in questa vita attuale, continueremo ad ascoltare le tue meravigliose composizioni.