Tanto rumore per nulla: il DDL ZAN

Articolo di Massimo Rossi

Le generalizzazioni e le semplificazioni sono veramente il cuore della disinformazione.Non c’è nulla di peggio del belare delle pecore dietro al lamento di una di loro. Mi sono accinto a leggere il DDL ZAN dopo aver sentito i vari “cantori”della famiglia del Mulino Bianco e da perfetto ignorante sul tema mi aspettavo di trovare accenni alla famiglia; nulla di tutto ciò. Ma chi ve la tocca la famiglia con più o meno frequentazioni di vario e dubbio genere. Il DDLZAN, nel rispetto di una evidente necessità legata ad un odio per il diverso che è crescente, cerca di determinare tutele penali per casi specifici. Si può ragionare e confrontarsi se fosse necessario in termini logico giuridici. Si può parlare se la necessità è conforme al quadro tipico del diritto penale, ma per certo, di tutto ciò, non discende alcun attacco a quello che i “cantori”spesso ignoranti e spesso volutamente ignoranti definiscono famiglia (definizione storico-culturale). Non si tratta della introduzione di una famiglia omosessuale rispetto ad una famiglia eterosessuale, tutto questo nel testo della legge non si rinviene.

La normativa in via di approvazione specifica delle aree (su cui si può dissentire) di tutela in virtù di una evidente e chiara manifestazione dell’odio. Odio che è spesso (per non dire sempre) alimentato proprio da coloro che parlano di altro, invece che il tema in questione. Parlano per sentito dire e per frasi fatte. Parlano senza documentarsi e senza conoscere.Brutta cosada fare se poi si è anche dei politici.Il politico attento dovrebbe avere una piena ed approfondita conoscenza di quello che dice e di quanto egli tratta. Ovvio che, per fare ciò, occorrono le capacità, la cultura di base, le attitudini e, soprattutto, una visione non al prossimo sondaggio (non più alle prossime elezioni), ma alle prossime generazioni.Attualmente, purtroppo, c’è il deserto dei Tartari nelle aule legislative e, quindi, con questa materia in Parlamento è difficile anche riuscire a comprendere il testo della legge medesima. Molti scrivono (o si fanno scrivere) libri senza nemmeno averli letti (figurarsi riletti). Questa desolazione porta con se che si hanno messaggi non semplici, ma semplificati e, quindi, finalizzati a nulla. Se volete parlare del DDL ZAN (che, ovviamente, può non essere condiviso) prima, per favore, leggetelo perché ai vostri elettori almeno avete fatto credere che le elementari le avete fatte, a stento, ma le avete fatte. Poi dopo aver letto il testo andrebbe capito e qui le cose si complicano. Allora fatevi aiutare, non è peccato e non è disdicevole.Magari, se proprio non ce la fate a farvi aiutare: tacete!

Foto: globalist.it

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