L’innovazione e la digitalizzazione per la promozione del Made in Italy

Articolo di Domenico Letizia
Alberto Sordi in Il boom (1963)

Il documento per il rilancio del Made in Italy redatto su iniziativa del Ministro degli Esteri Luigi di Maio e firmato dai Ministri competenti e dai Presidenti delle principali associazioni di categoria, tra cui Carlo Bonomi (Confindustria), Carlo Sangalli (Unioncamere), Antonio Patuelli (Abi), Massimiliano Giansanti (Confagricoltura), Maurizio Casasco (Confapi) e Giovanni Laezza (Associazione Esposizioni e Fiere Italiane) rappresenta un piattaforma innovativa da cui ripartire per la promozione delle eccellenze italiane.

Le soluzioni individuate intendono far fronte alle principali criticità individuate dalle varie associazioni di categoria, dalla riduzione di quote di mercato rispetto alla concorrenza a causa dell’emergenza coronavirus alla “necessità per le nostre PMI di un’ormai urgente digitalizzazione delle proprie attività commerciali”, fino al blocco delle attività del sistema fieristico, “che ha comportato il rinvio o l’annullamento di tutti gli eventi previsti nella primavera 2020”. Il Patto per l’export si fonda sulla collaborazione della vasta rete diplomatico consolare nel mondo, di ICE Agenzia (con i suoi Uffici e Punti di corrispondenza all’estero), di Gruppo CDP-SACE-SIMEST. Una rete fondamentale per la diffusione del Made in Italy in tutto il globo.

Tra opportunità e complessità, il Paese muove con difficoltà i primi passi verso l’innovazione: tra le cause, una mancanza di visione comune che indirizzi verso azioni capaci di imprimere una trasformazione digitale e tecnologica al Paese, organizzando i processi di trasformazione in modo interconnesso, agevolando il cambiamento in maniera strutturale e creando le condizioni favorevoli affinché si generi innovazione. L’Italia ha il dovere di cogliere i benefici della quarta rivoluzione industriale, attuando fin da subito iniziative sistemiche per lo sviluppo del digitale e della tecnologia in ogni settore, fornendo ai lavoratori le competenze per “i lavori del futuro” e formando le nuove generazioni per prepararle al mondo dell’innovazione e della sostenibilità.

Le principali tecnologie di riferimento sono legate all’intelligenza artificiale, cybersecurity, 5g mentre i settori saranno la mobilità autonoma e sostenibile e la robotica nonché i settori del Made in Italy (settore manifatturiero, turismo, food, moda, design, sociale, digital humanities). L’attenzione alla digital transformation è prevalente nelle aziende di dimensione industriale, ed emerge che a percepire davvero i vantaggi della digitalizzazione sono di fatto solo le aziende che già investono in tecnologie digitali. Un rivoluzione già visibile per le opportunità del nostro agroalimentare sui mercati interni ed esteri.

Molto importante è il settore vitivinicolo che registra una presenza omogenea sul territorio italiano, ed è composto per la grande maggioranza da aziende che hanno una filiera integrata, dalla produzione dell’uva fino all’imbottigliamento e alla distribuzione e vendita diretta del prodotto (rispettivamente il 92{4b17928d5b020eda99092df6404d8c5fed75328874c76bb9411b476d5f081a38} e 93{4b17928d5b020eda99092df6404d8c5fed75328874c76bb9411b476d5f081a38}). Inoltre, il vitivinicolo è certamente un campione di eccellenza per il paese, con 1 miliardo di bottiglie esportate nel 2015; è un settore maturo nella sua configurazione tradizionale, che si confronta con gli scenari competitivi globali.

La gran parte degli investimenti in digitale effettuati finora evidenzia l’obiettivo di ampliare la base clienti dell’azienda, intervenendo sulla parte finale della filiera: nel 41{4b17928d5b020eda99092df6404d8c5fed75328874c76bb9411b476d5f081a38} dei casi sulla distribuzione, nella vendita diretta al pubblico per il 43{4b17928d5b020eda99092df6404d8c5fed75328874c76bb9411b476d5f081a38}. Di conseguenza, le tecnologie di maggiore interesse sono legate soprattutto al management e alla gestione aziendale (74{4b17928d5b020eda99092df6404d8c5fed75328874c76bb9411b476d5f081a38}), alla tracciabilità (57{4b17928d5b020eda99092df6404d8c5fed75328874c76bb9411b476d5f081a38}), al ricevere e trasmettere informazioni in forma elettronica (53{4b17928d5b020eda99092df6404d8c5fed75328874c76bb9411b476d5f081a38}).

Sono rilevanti anche aspetti obbligati dalle richieste burocratiche e normative, dal momento che il 41{4b17928d5b020eda99092df6404d8c5fed75328874c76bb9411b476d5f081a38} ha investito per tecnologie legate ai sistemi di autorizzazione e controllo da parte della Pubblica Amministrazione. L’innovazione tecnologica e la digitalizzazione possono aiutare il Made in Italy a diffondersi in tutto il mondo, generando anche una nuova base per esperti in export e digitalizzazione di cui le imprese necessitano, riuscendo ad incrementare l’occupazione giovanile e professionale.

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