“Una notte”, dalla candidatura al David di Donatello ai diversi premi internazionali

Articolo di Gordiano Lupi

Primo film di Toni D’Angelo, figlio d’arte, al tempo ventottenne, già assistente di Abel Ferrara (che ringrazia nei titoli di coda) e autore di cortometraggi molto partenopei (Bukowski, Casoria). Prosegue la sua attività con Poeti (2009), L’innocenza di Clara (2011), Filmstudio Mon Amour (2015) e Falchi (2016), ma già con Una notte guadagna una candidatura al David di Donatello come regista esordiente e vince diversi premi internazionali. La pellicola, girata tra Napoli e Casoria, si basa su un soggetto ai limiti dell’essenziale per narrare con rapidi flash le esistenze di quattro quarantenni (Salvatore, Annamaria, Alfonso e Riccardo) che si ritrovano a Napoli per il funerale del comune amico Antonio. Al gruppo si unisce Luigi, altro amico d’infanzia che è rimasto a Napoli a fare il cantante di piano bar. La storia si sviluppa nel corso di un’intensa notte, con il tassista Raffaele (Nino D’Angelo) che conduce il singolare gruppo per le strade di una Napoli notturna e disperata, in locali equivoci, dove impazzano feste a base di sesso e cocaina, fino a ritrovarsi sul mare per confidarsi errori e fallimenti. In definitiva il più saggio della strana Armata Brancaleone – come la definisce il tassista – è proprio Raffaele, umile napoletano che impartisce semplici lezioni di vita mentre guida il gruppo di amici alla scoperta di periferie degradate e di una Napoli notturna, fotografata con decadenti colori pastello. Il film comincia in maniera convulsa mettendo subito in scena l’incidente stradale che uccide Antonio (Toni D’Angelo) durante una folle corsa notturna. Lo schermo diventa bianco, poco a poco il regista ci presenta gli amici, partendo da Riccardo (Zinna) che viene da Milano e incontra alla veglia funebre Salvatore (Sansone), Annamaria (Troise), Alfonso (Postiglione), per poi vedere anche Luigi (Iacuzio), in uno dei locali che frequenteranno. Film on the road cittadino che si regge sulla presenza di Nino D’Angelo, ben calato nel ruolo di un tassista alla Alberto Sordi (napoletano), interpretando un personaggio maturo e sincero che dispensa amore per Napoli e sagge regole di vita. Ascolteremo dalla sua voce un credibile elogio della musica napoletana, famosa nel mondo, ma anche un’esaltazione dei notturni partenopei che vive come le ore migliori per capire la città. Raffaele ha scelto di fare il tassista di notte perché è il momento più bello per godere Napoli e per ascoltare le confessioni dei clienti, che al mattino stempera in un caffè bollente nella povera casa dove vive con la madre. Raffaele è il personaggio migliore del film, il più risolto, che indica ai passeggeri i luoghi degradati e poveri dove è cresciuto, raccoglie confidenze, invita a non criticare il Napoli calcio e il Vesuvio, perché sono cose troppo importanti per un napoletano. “Girare per la periferia mi è sempre piaciuto, qui devi imparare tutto da solo e capire dai tuoi sbagli. E poi ci sono i sogni che diventano numeri da giocare …”, dice Raffaele in uno dei momenti più evocativi del film, per continuare: “Mi piace Napoli, soprattutto a quest’ora, quando sembra starsene sul mare ad attendere qualcosa che non arriva mai”. Sono meno risolti e convincenti i personaggi degli amici, da Riccardo che viene da Milano ed è fallito ma nessuno lo sa, fino a quando non sarà lui a confidarlo al tassista, passando per l’imbranato Alfonso che ha problemi con le donne ed è vittima di feroci scherzi. Pure Salvatore e Stefania, coppia d’altri tempi che ripercorre il passato, non sono personaggi scritti in maniera definita e coinvolgente, per concludere con l’appena abbozzato Luigi, cantante cocainomane. Il film presenta numerosi elementi d’interesse, dal suono in presa diretta a una fotografia crepuscolare di una Napoli notturna, sospesa tra odori marini e claustrofobiche feste, per arrivare a una regia ispirata che passa dal poetico piano sequenza a una frenetica macchina a mano, per finire su particolari e dettagli scrutati in un incedere lento e passionale. Toni D’Angelo inserisce molta musica, sonorità jazz e classiche, parti tecno e da discoteca, in un contesto narrativo abbastanza confuso, in una storia che avrebbe avuto bisogno di una sceneggiatura più chiara, ma che – in definitiva – a tratti affascina per il tono poetico e languido di certe sequenze. Ottimo anche il mix poesia – canzone che a tratti il regista riesce a creare e il tono dolente con cui racconta le esistenze degli amici, quarantenni insoddisfatti che hanno abbandonato i sogni per rincorrere il successo di una vita borghese. Il più felice di tutti è il tassista, un napoletano atipico innamorato del suo piccolo mondo, che proibisce di fumare sul taxi, fa indossare la cintura e si ferma ai semafori. La macchina da presa di Toni D’Angelo indaga i quartieri periferici, i locali notturni, Pozzuoli e Fuorigrotta, mentre ascoltiamo brani swing e melodie suadenti, pezzi poetici e frammenti di vite perdute. Una notte brava alla Bolognini, con un tocco di lirismo pasoliniano, certo meno risolta dei modelli alti cui si ispira, ma incoraggiante come opera prima di un regista che ha ambizioni – non velleitarie – di vero autore. Il film finisce con una stupenda panoramica sulla bellezza di Napoli mentre si desta in un’intensa alba marina, immortalando il primo sole con la sequenza al ralenti della bara portata a spalla dagli amici fuori dalla chiesa. Interessante.

Regia: Toni D’Angelo. Soggetto: Toni D’Angelo, Rocco Marra. Sceneggiatura: Toni D’Angelo, Salvatore Sansone. Fonico Presa Diretta: Daniele Maraniello. Costumi: Enzo Pirozzi. Scenografia: Daniela Angelo, Carmine Guarino. Fotografia: Rocco Marra. Montaggio: Letizia Caudullo. Musiche: My OwnParasite. Aiuto Regia: Davide Maldi. Direttore di Produzione: Sabina Tornatore. Organizzatore Generale: Gennaro Fasolino. Direttore di Produzione: Ciro Angelo. Produttori: Annamaria Gallo, Vincenzo D’Angelo. Operatore alla Macchina: Rocco Marra. Altri Operatori: Luca Ciuti, Valentina Summa. Assistente alla Regia: Valeria Correale, Asia Petricelli, Alfredo Staffetta. Assistente al Montaggio: Eliana Consoni. Trucco: Vincenzo Cucchiara. Fotografo di Scena: Irene Di Caprio. Sviluppo e Stampa: Augustus Color. Pellicola: Fuji. Casa di Produzione: Di. Elio. Collaborazione: Film Commission Campana. Esterni: Casoria, Napoli, Pozzuoli, Bagnoli, Procida.Interpreti: Nino D’Angelo (Raffaele), Luigi Iacuzio (Luigi), Alfonso Postiglione (Alfonso), Salvatore Sansone (Salvatore), Stefania Troise (Annamaria), Riccardo Zinna (Riccardo), Toni D’Angelo (Antonio), Valentina Vacca (Romy), La Divina (Iaia Forte), Francesco Di Leva (cameriere), Gaetano Di Vaio (pusher), Sasà Di Mauro, Pasquale Bosso, Pasquale Schiarone, Tony Iniziato (cantanti), La Berta (drag queen), Nero Iorio (barista), Pietro Ascolese, Ciro Braglia, Enzo Del Prete (avventori bar), Silvestro Sentieri (poeta), Emiliano Barbato (ragazzo monologo), Aidan McCann (avventore inglese night), Gaia Insenga (ragazza bruna festa), Ambra Lo Celso (ragazza bionda festa), Cristiana Puccinelli, Antonella Serappo, Lidia Vitale (ragazze night), Antonio Cellento (proprietario villa party), Valentina Capone (entraineuse night), Mamadoù (annunciatore party), Francesco Chianese, Guglielmo D’Ataro, Massimo Gargiulo, Massimo Luise, Fabrizio Cecaro, Valerio Mola , (musicisti), ChamindaNishan (cameriere srilankese), Pereira Dehiwalage, Daniele Migliore (tossico).

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