A più di cinque secoli dalla sua nascita, Nostradamus ci parla di cattive profezie per il 2022

Articolo di Armando Giardinetto

Astrologo francese, filosofo, poeta, scrittore, farmacista, studioso dei classici latini, osservatore della politica del suo tempo, conoscitore della letteratura medievale e della Bibbia, poliglotta – parlava greco, latino, ebraico, occitano – ma Michel de Nostredame, in arte Nostradamus, è famoso semplicemente per le sue profezie, scritte in quartine, che hanno riempito pagine e pagine di libri antichi e moderni. Una certa biografia lo fa nascere il 21 dicembre 1503 (altre dicono il 14 dicembre), a Saint-Rémy-de-Provence, nel Sud della Francia, quindi più di cinque secoli fa. Di discendenza ebraica, molti suoi avi furono medici e le doti che lo contraddistinsero sono da rintracciare non solo nei suoi studi, ma anche in quelli dei suoi progenitori. Suo nonno, infatti, era egli stesso un astrologo e discendeva dalla tribù di Isschar la quale, secondo un’antica leggenda, venne in possesso di alcuni documenti rinvenuti nelle camere di iniziazione egizie, e non solo, erano anche in possesso di tutte le formule geometriche, cosmologiche e algebriche in uso nella Torah e utilizzate per la costruzione del tempio di Salomone. Nostradamus, si dice, apprese molte cose dal nonno Pierre – così chiamato dopo la conversione al Cristianesimo – e fu sua volontà dare al mondo tutto ciò che imparò. Difatti, secondo uno studio, ad uno sguardo più attento, il suo nome nasconderebbe un fatto curioso perché esso si dividerebbe in due parti: la voce verbale “damus” (noi diamo) e da “nostra” (le cose che ci appartengono), vale a dire: “Noi diamo il nostro sapere”.

Da adolescente studiò all’università di Avignone, dove si laureò in medicina. Dopo la laurea si mise a studiare matematica, astronomia e astrologia, poi il mondo si ammalò di peste e Nostradamus girò in lungo e in largo in Europa per cercare delle erbe affinché si potesse curare o prevenire la malattia e questo ha fatto in modo che fosse ricordato dalla storia come uno dei più importanti speziali francesi. A 29 anni conseguì il dottorato in medicina presso l’università di Montpellier, dove a tutt’oggi si conserva il documento con il quale Nostradamus – quando tre anni prima si iscrisse per quel percorso accademico – venne espulso dalla facoltà in quanto speziale, figura fortemente odiata dal mondo universitario di quell’epoca. Si sposò con una donna che gli diede due figli, ma tutti e tre morirono di peste molto presto, lasciandolo solo. Dieci anni più tardi, nel 1547, dopo vari viaggi intrapresi tra l’Italia e la Francia per cercare un rimedio alla peste, si sposò una seconda volta ed ebbe sei figli. Sono questi gli anni in cui si dedicò all’occulto, scrivendo numerose profezie ritenute tutte completamente sbagliate da molti storici moderni. Le profezie, ritengono infatti molti studiosi, sono scritte in modo molto generico e ognuno ci può vedere quello che vuole. Molti ritengono che esse sono assai ambigue perché l’autore ha usato giochi di parole, alternando diverse lingue: il provenzale, il greco, il latino, l’italiano, l’ebraico e l’arabo. Non tutti, però, la vedono così, infatti esistono parecchi studiosi che avrebbero analizzato bene i testi e avrebbero individuato gli eventi storici collegati alle quartine: la Rivoluzione francese – durante la quale venne profanata la tomba di Nostradamus – la bomba atomica; l’ascesa al potere di Hitler; la Seconda guerra mondiale; gli attentati dell’11 settembre 2001.

Negli anni ’50 del Cinquecento Nostradamus divenne così famoso che la gente gli chiedeva continuamente oroscopi e amuleti magici, tuttavia c’era anche chi pensava che fosse figlio del demonio. Fatto sta che tra i personaggi illustri che lo stimavano profondamente ci fu Caterina de Medici che strinse con lui un rapporto di amicizia. Nostradamus, inoltre, si distingueva dagli altri perché aveva delle abitudini inusuali per la sua epoca come, per esempio, lavarsi le mani; l’igiene corporale; l’uso di erbe e spezie a scopo curativo; rigettare la pratica del salasso. Il 2 luglio del 1566 Michel de Nostredame morì di idropisia a Salon-de-Provence, aveva 62 anni. Si racconta che, la sera immediatamente prima della morte, disse al suo segretario di voler restare da solo quell’ultima notte e che il giorno dopo non l’avrebbe trovato vivo come, poi, realmente avvenne. Le sue quartine arrivano fino all’anno 3797 – non indicato come la fine del mondo – ma scrisse sei quartine che interesserebbero anche l’anno che sta per venire: il 2022. Vediamo cosa ci aspetterà! La prima quartina recita questi versi: “Di sangue e fame maggiore calamità / Sette volte appreste alla spiaggia marina/ Monech di fame, luogo preso, prigionia” che, secondo gli storici, si realizzerebbero in conflitti mondiali con conseguenti flussi migratori, scatenati da forte carestia. Le spiagge, perciò, sarebbero raggiunte dai migranti per sette volte più del normale.

Altri versi recitano: “Sotto il clima babilonese opposto / Grande sarà senza effusione” e parlerebbero di una guerra causata dalle condizioni climatiche. Poi: “I templi sacri del primo stile romano / Rifiuteranno le fondamenta della Dea… Tutt’intorno alla grande Città / Saranno i soldati alloggiati dai campi e dalle città”, quest’ultima profezia, invece, potrebbe riferirsi alla caduta dell’Unione Europea e ad una possibile guerra a Parigi, la quale starebbe al centro di un assedio e rimarrebbe senza contatti con il resto del mondo per molto tempo. Ci sarebbero altri versi che parlerebbero della morte di un dittatore nordcoreano, Kim-Jong Un, al quale succederebbe un suo familiare: “L’improvvisa morte del primo personaggio / Porterà un cambiamento e potrà porre un altro personaggio nel regno”. D’altra parte ci sarebbe la profezia di un fortissimo e disastroso terremoto in Giappone che avverrebbe nelle ore centrali della giornata: “Verso la mezza siccità estrema / Nella profondità dell’Asia diranno terremoto”. Nostradamus, inoltre, avrebbe profetizzato il Covid-19 perché in alcune quartine si parlerebbe di una epidemia che avrebbe colpito l’Italia e in particolare la Lombardia; si riferirebbe ad una “peste” responsabile di una “captivité” (cioè prigionia) che sarebbe iniziata con l’ingresso di Mercurio in Sagittario (cioè dicembre 2019) e sarebbe finita con l’uscita di Saturno dall’Acquario (cioè il 1° luglio 2020). Ritornando al 2022, secondo il nostro astrologo francese, esso non sarà proprio un anno felice, ma niente a che vedere con quello che dovrebbe succedere nel 2027: “L’anno del gran settimo numero compiuto, apparirà al tempo dei giochi del massacro, non lontano dall’età del grande millennio, quando i morti usciranno dalle loro tombe”, versi da brivido e dal sapore di zombi, per i quali il condizionale è d’obbligo, ma meglio concentrarsi su un anno per volta.

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