Secondo il fisico tedesco Albert Einstein, “il tempo scorre diversamente a seconda della posizione di un corpo, in relazione alla prossimità ad un oggetto massivo, e alla sua velocità. Per Einstein il tempo è sempre stato relativo. Ciò è dovuto a un fenomeno descritto dalla relatività generale, noto con il nome di dilatazione temporale gravitazionale. Questo effetto è il risultato dell’interdipendenza tra massa dell’oggetto e campo gravitazionale generato. Più grande è un oggetto, più grande sarà il campo gravitazionale risultante”.
A fronte della teoria, quella di Albert Einstein, che seppur enunciata da un grande scienziato, resta una complessa teoria, esiste un assioma molto più semplice, che condiziona e caratterizza la vita di ciascuno di noi: ovvero il tempo non è né espandibile, né restringibile. Il tempo scorre alla stessa velocità in ogni momento della nostra giornata. Dobbiamo, però, tenere conto che, in base alla soggettività e alla percezione degli eventi che ci accadono, esso tende ad assumere un valore diverso. Penso sia successo a tutti noi di percepire lo scorrere del tempo in relazione al nostro stato d’animo, all’urgenza e al grado di piacere che stiamo provando. In altre parole, semplificando, se abbiamo molto tempo a disposizione, per esempio durante una lunga attesa, presi dalla noia ed inoltre in una situazione di disagio, ecco che il tempo sembrerà scorrere lentamente. Al contrario, se il tempo a nostra disposizione è poco e nello stesso tempo ci troviamo in una situazione di benessere, di piacere, avremo una percezione diversa del tempo, che ci sembrerà sfuggire velocemente. Pertanto la percezione del tempo si soggettivizza e pur essendo sempre uguale per tutti, è come se la nostra percezione lo espandesse o lo restringesse e per dirla con un mio aforisma: il tempo scorre, i sentimenti fluiscono, cambiano le prospettive e gli angoli visuali della nostra esistenza.
Secondo il filosofo francese Henry Bergson, “il nostro modo usuale di concepire il tempo come una successione di istanti della stessa durata, basato sul movimento delle lancette dell’orologio, è il frutto di un’operazione dell’intelletto, che spazializza il tempo, ossia lo concepisce come un corpo fisico e lo divide in segmenti uguali. A questo tempo della fisica Bergson contrappone un tempo interiore, continuo, indivisibile e irripetibile, che è quello della nostra coscienza, nella quale i vari momenti si compenetrano gli uni negli altri senza soluzione di continuità”.
Un argomento di stretta attualità in una società complessa come la nostra che è caratterizzata da un continuo bombardamento di compiti da svolgere, di informazioni da recepire ed elaborare, di studio il tutto amplificato dall’era di internet e dall’avvento dei cellulari connessi ventiquattro ore al giorno alla rete. Diventa pertanto di fondamentale importanza attuare una serie di strategie per ottimizzare il nostro tempo, inserite nella capacità di saperlo gestire.
La multielaborazione, ovvero svolgere troppi compiti contemporaneamente, specialmente se importanti e urgenti, può condurre a inefficienze, errori e dimenticanze. Risulta più utile concentrarsi su un’attività alla volta dando la priorità a quelle più urgenti. Nel contempo procrastinare continuamente le cose da fare risulta essere un esercizio dannoso, che spesso conduce a non rispettare i tempi di scadenza di quel dato compito. Diventa pertanto importante pianificare le attività, organizzare il proprio lavoro o il piano di studi per affrontare un esame. La non pianificazione è uno degli errori di gestione del tempo più banali e gravi che si possa commettere. L’incubo di tutti i procrastinatori seriali è la pianificazione. Eppure, non pianificare le attività e non organizzare il proprio lavoro o il piano di studio per affrontare un esame, è uno degli errori di gestione del tempo più banali e gravi che si possano commettere. Una gestione efficace del tempo, invece, richiede un’accurata attività di programmazione delle attività, con una lista dettagliata delle cose da fare, da rivedere e controllare passo dopo passo. Impegni, appuntamenti, scadenze e ogni informazione utile al lavoro, meritano di essere annotati nella vecchia cara agenda cartacea o elettronica.
Un altro sistema per ottimizzare e pianificare il tempo a disposizione è quello di imporsi orari e scadenze, soprattutto per chi esercita la libera professione o il lavoro in casa. Facendo un passo indietro la pianificazione ci consente di avere un’idea generale di tutto il carico di studio o di lavoro; gli orari e le scadenze ci permettono di rispettare la tabella di marcia ovviamente ponendosi degli obiettivi realistici, raggiungibili, perché no importanti, per evitare di subire ulteriori fonti di stress e frustrazione.
Durante lo svolgimento delle proprie attività è consigliabile trovare lo spazio e il tempo per le pause che ci aiutano a lavorare meglio e ritornare concentrati e più produttivi sul lavoro o sui libri. E se vi capita di avere dei tempi morti dovuti ad attese, per esempio tra un appuntamento e l’altro o prima che cominci una riunione, per ottimizzare quello che può sembrare tempo perso, ci si può dedicare alla pianificazione, alla consultazione dell’agenda, alle telefonate e perché no allo studio per aumentare le proprie conoscenze e migliorare la propria professionalità.
Chiudo questo mio articolo ricordando che il nostro tempo è un elemento che ha un grande valore, per cui è importante spenderlo bene e fare in modo che risulti essere produttivo, dedicandoci a tutto ciò che ci fa stare bene e per aggiungere alla vita ulteriore senso e valore sogna, progetta, crea, produci.