Se una TikToker guadagna più di un AD di una multinazionale

Articolo di Francesco Pira

Secondo Forbes, Kylie Jenner, che con 590 milioni di dollari è stata la celebrità più pagata del 2020. Nel 2021 Charli D’Amelio, la Tiktoker diventata famosa nel 2019, ha intascato 17,5 milioni di dollari. La D’Amelio ha superato l’Ad di Starbucks Kevin Johnson e del numero uno di McDonald’s.

Gli elementi chiave che caratterizzano la società digitale mettono in luce gli effetti più critici che emergono dall’evoluzione, ormai in atto da tempo, nelle dinamiche comunicative e relazionali. Esiste una frattura sempre più netta tra il mondo degli adulti e i giovani millennials, le persone nate negli anni Ottanta e Novanta del XX secolo, sia nel modo in cui vengono percepiti gli impatti della tecnologia e della digitalizzazione sulle proprie vite che nelle scelte operate nell’utilizzo delle piattaforme digitali.

La pandemia ha comportato un notevole aumento del tempo trascorso in rete. L’ utilizzo delle tecnologie occupa ormai una parte importante delle giornate dei preadolescenti e degli adolescenti. I dati che ho raccolto, durante il primo lockdown, presenti nel mio ultimo libro “Figli delle App” dimostrano come il 49 per cento degli intervistati abbia trascorso oltre cinque ore online, a discapito di altre attività come l’attività fisica e lo sport. Questo dato è stato recentemente confermato, come riporta l’ANSA, da un nuovo report che vede un nuovo record delle app nel mondo.

A quanto pare le app vengono utilizzate nel mondo per 4 ore e 48 minuti al giorno. I preadolescenti e gli adolescenti – questo emerge dal mio lavoro di ricerca – in rete ormai “vetrinizzano” ogni momento della loro vita. Hanno bisogno di essere sostenuti, rassicurati, accettati. Seguono i loro idoli sui social network e cercano di assomigliare a loro o emulano i loro comportamenti. Sulla base di questo processo anche la prospettiva della propria realizzazione personale è cambiata, così come il riuscire a prefissarsi nuovi obiettivi e nuovi traguardi da raggiungere. Un tempo le ragazze sognavano di diventare dottoresse, avvocate, maestre o di intraprendere altri mestieri diffusi, oggi sognano di diventare TikTokers, Influencers o Fashion blogger.

Il portale business24, attraverso un articolo di Micaela Ferraro, riporta l’analisi del Wall Street Journal e i dati di Forbes Tiktokers uno, Top Manager zero. A quanto pare sono le star di Tik Tok, social network cinese che sta spopolando tra i giovani, ad aver guadagnato di più nel 2021. Il Wall Street Journal, partendo dai dati di Forbes è riuscito a risalire agli incassi dei TikTokers. Secondo Forbes Kylie Jenner, che con 590 milioni di dollari è stata la celebrità più pagata del 2020. Nel 2021 Charli D’Amelio, la Tiktoker diventata famosa nel 2019, ha intascato 17,5 milioni di dollari. Oltretutto, promuove diversi prodotti su Tik Tok e vanta 133 milioni di followers. La D’Amelio ha superato l’Ad di Starbucks Kevin Johnson e del numero uno di McDonald’s. Molti Influecers percorrono diverse strade per ottenere più soldi: fondano aziende o promuovono marchi.

In Italia abbiamo Chiara Ferragni che dal 2009 a oggi, con il blog The BlondeSalad e con il marchio Chiara Ferragni Collection, che vale circa 36milioni di euro, ha scalato il successo giorno dopo giorno. Oggi è un’imprenditrice di successo e la sua grande capacità comunicativa le ha permesso di diventare un modello per tanti teenagers. Investimento iniziale 510 dollari, 10 per il dominio, il resto per la macchina fotografica. Così è nato The Blonde Salad, il blog che l’ha lanciata, creato da lei e dal suo ex fidanzato Riccardo Pozzoli. La sua case history è stata studiata anche a Harvard e Forbes ha incoronato la Ferragni come prima fashion influencer del mondo. I suoi profili social raggiungono oltre 26 milioni di follower, con un fatturato complessivo che supera i 20 milioni di euro.

La stessa Ferragni, durante un’intervista a Elle nel 2018, dichiarò che: “All’inizio questo lavoro era visto con un certo snobismo, era una professione totalmente nuova che adesso invece è molto rispettata, anche grazie a tutto il percorso che ho fatto. Penso di aver spianato in parte la strada a molte persone dimostrando che tramite i social e tramite internet si può raccontare una storia, e se hai una storia da raccontare puoi trovare delle persone che hanno voglia di ascoltarla e di lasciarsi ispirare da quello che hai da dire. Quindi penso che gli influencers saranno sempre più presenti nella vita di tutti quanti, l’unica cosa importante è essere davvero autentici. Non sforzarsi di comunicare messaggi che non ci stiano a cuore”. Parole che a distanza di quattro anni rispecchiano esattamente la realtà.

A un processo di costruzione identitaria basato sulla conoscenza e sull’etica si sta sostituendo una rappresentazione del sé tutta volta a ottenere la migliore performance possibile presso il proprio pubblico, contabilizzata del numero di connessioni al proprio profilo, che stanno di fatto sostituendo le relazioni. Infatti, Castells ha scritto che: “I social sono il luogo della democratizzazione del privato, dell’auto-rappresentazione, dell’auto-narrazione, dell’auto-comunicazione di massa, dove si realizza la proiezione che ciascuno vuole dare di se stesso agli altri e anche il luogo per eccellenza dove gli altri attraverso il loro gradimento ci ridefiniscono”.

La connessione ci consente di relazionarci con più pubblici contemporaneamente, attribuendo nuovo significato allo spazio e al tempo, il presente che annulla passato e futuro. Tik Tok permette di arrivare al pubblico in modo immediato attraverso video di breve durata in cui si può cantare, ballare, recitare e qualcuno dall’altra parte dello schermo cerca di imitarlo. Che ci piaccia o no la figura del TikToker ormai è una vera e propria professione. Utenti che hanno iniziato a creare molti contenuti di vario genere, spesso originali o istruttivi, e i loro video hanno riscosso grande successo.

Ci sono personaggi che passano ogni giorno dalle stelle alle stalle con una facilità estrema. Ma come dice un mio caro amico e collega sacerdote-psicoterapeuta il professor Umberto Fontana dell’Università Salesiana IUSVE, “sui social si passa dall’altare alla polvere ma anche quando sei sull’altare e sempre bene avere a portata di mano un’ aspirapolvere”. Credo che le nuove professioni non debbano essere demonizzate o condannate, ma ritengo essenziale fare formazione a scuola per i ragazzi e per i docenti. Educazione ai sentimenti e al rispetto del proprio corpo e di quello degli altri per capire cosa è bene postare e cosa è meglio evitare. L’unica strada per aiutare i giovani a comprendere i rischi che si nascondono dietro le piattaforme social è un’alleanza educativa con la consapevolezza che il problema non sono i TikTokers o gli Influencers, ma la scarsa conoscenza dei pericoli e delle potenzialità dei Social Media.

Foto: ogimg.infoglobo.com

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