La sfida di un settantenne alla civiltà, all’Europa e al mondo intero. Un mediocre ex militare ed ex funzionario del KGB russo, presidente della Federazione Russa dal 7 maggio 2012 al suo quarto mandato (non consecutivo), avendo ricoperto precedentemente la carica dal 1999 al 2008, che da quasi un quarto di secolo soffoca i Russi. Dal 1999 ai vertici di un regime totalitario, che blocca la libertà dei russi e si ricicla sempre per restare al comando di un parlamento fantoccio.
Ma in Russia ci sono tanti coraggiosi, che ogni giorno sfidano il dittatore in piazza, come le recenti proteste di Mosca contro l’aggressione in Ucraina, che hanno prodotto 1700 arresti. Il “Nano” come lo chiamano i suoi oppositori in Russia, ha sfidato la civiltà; lui nei prossimi giorni deve essere incriminato per crimini di guerra assieme ai sui vertici militari, a loro deve essere lanciato un mandato di cattura internazionale, che sia da esempio per tutti.
L’attacco all’Ucraina è stato pianificato in maniera strategica da tempo, con l’utilizzo di agenti infiltrati. Adesso tocca ai militari e civili ucraini difendere Kiev, casa per casa per prolungare la guerra e creare malumori a Mosca, dove il “Nano” ha promesso che in pochi giorni cancellerà le resistenze occidentali. Solo una lunga resistenza potrà rafforzare l’opinione pubblica internazionale e screditare i militari russi.
L’azione ferma e inflessibile del Tribunale Internazionale dell’Aja, contro Putin e i suoi generali, deve servire da monito alle mire espansionistiche russe sulle repubbliche baltiche e cinesi su Taiwan.