Il 14 giugno 2004, per Capitol Records, usciva To The 5 Boroughs, il sesto album in studio dei Beastie Boys.
Quest’opera segna il ritorno in patria per i quattro ragazzi di New York, tornati a incidere per l’occasione proprio nella grande mela, terminando così la parentesi californiana dei G Son Studios.
La città, attraverso i suoi quartieri, ha giocato un ruolo centrale nella narrazione contenuta in To The 5 Boroughs, ancora ferita e sanguinante da quanto accaduto l’11 settembre del 2001.
Dal punto di vista sonoro, ci troviamo all’ascolto di un disco diretto e potente, pienamente hip hop che fa del campionamento, dei flow e dei bellissimi scratch di Mix Master Mike il proprio punto di forza.
Nel progetto non mancano sensazioni rock e sfumature black; d’altronde, dal primo genere nasce la storia musicale del quartetto di Brooklyn e dalla musica nera quella del rap e della cultura delle quattro arti.
Musicalmente, i capitoli migliori della release sono Right Right Now Now, Triple Trouble e That’s It That’s All, oltre alla “fuori concorso” An Open Letter To NYC.
Quest’ultima è l’episodio più emozionante e potente del lavoro ed è anche quello più sinceramente hip hop e tradizionale.
Si tratta di una dedica/tributo alla città dove la carriera storica dei Beastie Boys ha avuto inizio.
La carriera di quella che venne inizialmente percepita come una “buffonata” e come una boy band un po’ più cattiva del solito ma che, negli anni, si sarebbe rivelata destinata a tramutarsi in una delle entità più gloriose nella storia del rap (e non solo).
La seconda parte della canzone, in una divisione ideologica di questa, è un inno di incoraggiamento verso la città madre, dove i rappers la ringraziano e ne onorano la forza e il coraggio nell’affrontare la risalita dopo i terribili attentati di inizio millennio.
Dal punto di vista lirico, To The 5 Boroughs è un album maturo, ancora parzialmente legato alla cultura del party ma profondamente connotato dal senso di responsabilità.
A più riprese vengono infatti sottolineate dai Beastie Boys la necessità e la volontà di essere un buon esempio per le generazioni future (e presenti) e di adempiere al compito di “spargimento d’amore nella società”.
I ragazzi sbandati che, sul finire degli anni ’80, si facevano arrestare ai concerti, tra risse e oscenità di vario tipo, sembravano ormai solo un ricordo lontano in confronto a questo ensemble politicamente e socialmente impegnato, sia a livello musicale che nella quotidianità.
A chiudere le danze è We Got The, brano eccellente che ricorda molto la wave dei Public Enemy, volto a lanciare il segnale di una concreta possibilità di cambiamento e rivoluzione, da attuare col riconoscimento del proprio ruolo di cittadini.
To The 5 Boroughs è un disco forte, potente, struggente ed elegante, carico di messaggi anti-razzisti e fortemente empatici, con cui i Beastie Boys rivoluzionano sé stessi (e la loro musica) per l’ennesima volta, all’interno di un’opera che nasce già come un classico da ascoltare e riascoltare negli anni.
TRACKLIST:
01. Ch-Check It Out
02. Right Right Now Now
03. 3 The Hard Way
04. It Takes Time To Build
05. Rhyme the Rhyme Well
06. Triple Trouble
07. Hey Fuck You
08. Oh Word?
09. That’s It That’s All
10. All Lifestyles
11. Shazam!
12. An Open Letter to NYC
13. Crawlspace
14. The Brouhaha
15. We Got The
FORMAZIONE:
Michael “Mike D” Diamond – Voce.
Adam “Ad-Rock” Horovitz – Voce.
Adam “MCA” Yauch – Voce.
Michael “Mix Master Mike” Schwartz – Dj, Turntablism.