Axel Thorkild – Il signore dell’isola di Man romanzo di Roberta Strano presentato alla Via dei Librai di Palermo

Articolo di Antonino Schiera

Il giorno 24 aprile 2022, alle ore 16.00, presso l’Isola Consolo nel piano della Cattedrale di Palermo si terrà la presentazione del romanzo Axel Thorkild – Il signore dell’isola di Man della scrittrice siciliana Roberta Strano. L’incontro con i lettori è organizzato dalla Via dei Librai di Palermo, con la partecipazione del gruppo culturale e rievocativo Croce Normanna di Ruggero II.

Il romanzo Axel Thorkild – Il signore dell’isola di Man edito da Antipodes nel febbraio di quest’anno è il terzo e ultimo capitolo di una saga ambientata tra l’undicesimo secolo e il dodicesimo secolo nella Scandinavia medievale, che racconta la vita e le vicende del giovane Axel, figlio erede del conte norvegese Hans Thorkild e di Isolde Olsen. I due precedenti lavori della scrittrice Roberta Strano sono Hans Thorkild – Hastings anno 1066, Società Editrice Monte Covello edito nel luglio 2012 e Hans Thorkild – Ritorno in Norvegia pubblicato nell’anno 2017 da Twins Edizioni.

In un mio recente articolo ho definito Roberta Strano una scrittrice senza tempo, in quanto ha la capacità di essere attuale e nello stesso tempo perfettamente in sintonia e a suo agio con le atmosfere e gli avvenimenti che racconta nei suoi libri che, abbiamo visto, hanno una forte componente storica. Ma ecco cosa scrive l’autrice per il nostro sito d’informazione: “La mia passione per la scrittura nasce durante l’adolescenza, quando iniziai a scrivere le prime poesie e racconti, per poi approdare qualche anno più tardi ai romanzi. Se dovessi definire cos’è per me la scrittura, direi un rifugio, e il libro un amico e un pretesto per allontanarmi da un mondo che spesso è difficile da capire e accettare, certa che il lettore possa trovare nelle mie opere, che affronta temi e valori universali, anche una parte di sé stesso.

Roberto Baldini

Sono stata conosciuta – continua Roberta Strano – dal grande pubblico attraverso Il Club degli Autori della città di Melegnano, Milano, e in seguito vinsi alcuni premi letterari e frequentai corsi di scrittura creativa. Nel 2011 giunse finalmente la mia prima pubblicazione, la mia prima e fino ad ora l’unica raccolta di poesie e racconti dal titolo I riflessi dell’anima. Di romanzi ne ho pubblicati tre, una trilogia di ambientazione storica, intitolati “Hans Thorkild, Hastings anno 1066”, “Hans Thorkild, Ritorno in Norvegia”e “Axel Thorkild, Il signore dell’isola di Man” pubblicati, rispettivamente, nel 2012, nel 2015 e nel 2022.

Sempre sin da adolescente coltivo l’amore per le civiltà e le terre nordiche, alimentato da istruttive e fascinose letture, che mi hanno catturata per la bellezza dei temi e per le ambientazioni in luoghi d’incanto, dalla natura incontaminata, dove il mare si infrange sulle scogliere vicino ad antichi castelli.

Così è nata la saga Hans Thorkild, di genere storico-sentimentale-fantasy.

Il primo volume Hans Thorkild, Hasting anno 1066, Società Editrice Montecovello, è ambientato tra Norvegia, Normandia e Inghilterra, in epoca medievale, precisamente nella seconda metà dell’XI secolo, nel quale si muovono personaggi storici realmente esistiti ed altri di pura fantasia. Racconta dei fasti, ma anche del tramonto dell’epoca d’oro dei Vichinghi.

Tratta in particolare degli anni precedenti e durante la battaglia di Hastings, che portò Guglielmo, duca di Normandia, alla conquista dell’Inghilterra.

Ma il romanzo è senza – continua l’autrice – dubbio anche un viaggio intorno all’amore nelle più varie accezioni: l’amore sia quello spirituale, a volte platonico, ma anche quello passionale, l’amore figliare tra Aroldo Godwinson e la figlia Angel, fatto di devozione e rispetto.

Il protagonista è il conte norvegese Hans Thorkild, un giovane ventiduenne, bello e affascinante. Vichingo atipico, egli ama il suo popolo, la sua incantevole terra, dalla natura selvaggia e incontaminata, la sua donna Isolde Olsen, una nobile decaduta, e non la guerra, l’odio e lo spargimento di sangue.

L’amore tra Hans e Isolde è contrastato proprio da re Harald, zio del giovane, in quanto la ragazza fa parte di una famiglia nobile sì, ma decaduta.

Ma dietro si cela in realtà un enorme segreto…

Il secondo volume, Hans Thorkild, Ritorno in Norvegia, Twins Edizioni è ambientato invece negli anni 1067-1071, durante il regno di Guglielmo in Inghilterra e di Sweyn II in Danimarca, e va ad analizzare le conseguenze storiche della conquista.

L’aspetto più intrigante della seconda parte, è senza dubbio l’esplorazione dei confini dell’ignoto, fino a includere ciò che sfugge al razionalismo moderno-contemporaneo, ma che era peculiare della cultura e della civiltà del Medioevo europeo, dove il sovrannaturale veniva vissuto come dimensione assolutamente realistica e “presente” nella sfera del quotidiano.

Tutta la narrazione è scandita da sogni premonitori, elementi esoterici e magici, che rinviano ai riti e ai miti ancestrali della Vecchia religione sciamanica, l’antenata della stregoneria medioevale, riti e miti facilmente rintracciabili anche nel paganesimo nordico e nella complessa spiritualità scandinava. Il cognome di Hans, Thorkild, allude chiaramente alla nota divinità nordica del tuono, Thor, personificazione della forza.

Il terzo e ultimo volume, Axel Thorkild, Il signore dell’isola di Man, Antipodes Edizioni, più lungo e articolato rispetto ai primi due romanzi, narra invece della difficile vita di Axel, il figlio di Hans Thorkild e Isolde Olsen, definito “il figlio del peccato”, perché nato da una relazione clandestina tra il bel conte e l’altrettanto ammaliante Isolde. Axel, a causa delle sue origini, trascorrerà l’infanzia e l’adolescenza perseguitato dal passato, dagli errori commessi dai genitori, per i quali nutre sentimenti contrastanti. Presenti, costantemente nel romanzo, le continue riflessioni, i tormenti, le lotte interiori tra il bene e il male del protagonista. Il senso di incompletezza che prova e che non sa spiegarsi, e il continuo domandarsi del perché della sua condizione esistenziale. Egli sembra incapace di amare perché non amato. Verrà vessato da una società bigotta e crudele.

Tema dominante nella prima parte del romanzo, è la omosessualità all’interno della Chiesa, già presente nel Medioevo. Il protagonista vivrà vicissitudini, le amarezze di una vita grama, nonostante il rango a cui appartiene. Altri personaggi di spicco sono l’amata Freya, il cui nome è un chiaro richiamo alla dea nordica dell’amore, la regina Ingerid, personaggio realmente esistito, la principessa Maria, fanciulla dal cuore puro e dai sentimenti profondi e il prete Andrew, vecchio amico di Hans. Dal punto di vista storico, la terza parte è ambientata tra la fine dell’undicesimo e l’inizio del dodicesimo secolo tra la Norvegia, l’Irlanda e la Sicilia normanna. Vengono messi in evidenza i cambiamenti nel passaggio tra i due secoli, ad esempio nel vestiario, nella costruzione dei castelli e nella società in generale.

Lo stile è contrassegnato – conclude Roberta Strano – in tutti e tre i volumi da un acceso lirismo, protagonista incontrastata è anche la natura che accompagna le sofferenze o le gioie dei protagonisti.

Molteplici gli spunti di riflessione suggeriti dall’ intera saga, caleidoscopio che sembra proiettare tutte le ombre e le luci dell’esistenza umana di ieri, oggi e domani. Preziosa per approfondire lo studio delle civiltà vichinga e normanna e le testimonianze che ci hanno lasciato.

Non solo epoca oscura e secoli bui, l’alto medioevo ha infatti avuto il merito della fusione del mondo germanico e di quello latino e nella creazione di un spirito europeo, è in questo periodo che nascono le monarchie nazionali, quindi è un momento storico importante e cruciale che va a ridisegnare la geografia politica dell’Europa, battaglia di Hastings.

Questo è un concetto moderno, valido anche oggi, con l’Europa unita anche dal punto di vista monetario.

E un altro concetto rivalutato e attuale, è il tentativo di convivere pacificamente, rispetto interetnico e interreligioso, con uomini di altre razze e culture, com’era alla corte di Palermo, ai tempi di Ruggero II e poi di Federico II.

Quindi concludo affermando che non si possa comprendere il presente e non ci si possa proiettare nel futuro se non si conosce il passato.

Lo scrittore Roberto Baldini scrive dell’autrice: “Roberta Strano ci porta indietro nel tempo in terre che difficilmente conosceremo, eppure il suo stile fresco e incalzante ci farà sentire immediatamente a nostro agio. Un libro che è storia e romanzo, un libro che non ha la pretesa d’insegnare nulla e proprio per questo lo farà. E noi lo ascolteremo con piacere, perché ci sentiremo parte di una storia che sentiremo anche un po’ nostra. Personaggi dettagliati, dialoghi precisi e uno scenario evocativo, ecco gli ingredienti che Roberta ha sapientemente dosato per raccontarci i fatti narrati in queste pagine. Pagine da divorare o centellinare, decidetelo voi. Pagine che, in ogni modo, porteremo volentieri nel cuore. E non è cosa da poco”.

Related Articles